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Si conclude una sessione di calciomercato che è stata travolta dal “fattore Arabia”: i petrodollari sauditi si sono riversati sul mercato scombussolando i piani e sovvertendo gli equilibri di molte squadre europee.

L’influenza araba sulla Serie A è stata diretta, con le partenze di Brozovic, Demiral, Ibanez, Ceesay, Milinkovic-Savic verso il regno saudita, che indiretta, con i capitali del fondo PIF che hanno portato Sergio Tonali al Newcastle e tanti giocatori che hanno declinato le offerte italiane (Gabri Veiga per il Napoli, Koulibaly per l’Inter, Kessié per la Juve) per tentare l’avventura in Saudi Pro League.

Come hanno operato le squadre italiane in questo calciomercato estivo? Vediamo di valutarle una per una.

Napoli: 7

Il maggior pregio del mercato del Napoli risiede in ciò che non ha fatto, ovvero cedere Victor Osimhen o Khvicha Kvaratskhelia, i due gioielli protagonisti della vittoria dello scudetto per i quali sarebbe stato semplice incassare assegni a otto zeri.

Certo, non è stato possibile trattenere Kim Min-jae, per il quale il Bayern Monaco ha versato la clausola rescissoria di 50 milioni, e proprio la sua sostituzione suscita qualche perplessità: il giovane brasiliano Natan, proveniente dal Red Bull Bragantino, è un giocatore di prospettiva, ma sarebbe stato opportuno trovare un profilo immediatamente pronto.

A centrocampo è arrivata un’alternativa a Zambo Anguissa nella persona di Jens Cajuste ed è sfumato l’obiettivo Gabri Veiga “costringendo” alla permanenza Piotr Zielinski. In attacco l’acquisto di Jesper Lindstrom apre le porte alla cessione di Hirving Lozano, operazione che porta ad una riduzione del monte ingaggi senza perdere troppa qualità.

Lazio: 5,5

Da un lato la Lazio sembra aver finalmente trovato ciò che gli mancava da anni, ovvero un alternativa valida a Ciro Immobile, rappresentata dall’argentino Taty Castellanos acquistato dal New York City per 15 milioni.

Dall’altro la cessione di Sergej Milinkovic-Savic sconvolge notevolmente gli equilibri della squadra biancoceleste e non sembra che i 40 milioni incassati dall’Al-Hilal siano stato reinvestiti adeguatamente. 

Dei giocatori effettivamente desiderati da Maurizio Sarri è arrivato solo il nuovo prestito di Luca Pellegrini dalla Juventus, mentre a centrocampo il giapponese Daichi Kamada, arrivato a parametro zero dall’Eintracht Francoforte, dovrà lavorare parecchio per inserirsi negli ingranaggi della squadra biancoceleste e non ha certo l’esplosività fisica di Milinkovic-Savic. Matteo Guendozi invece porterà sicuramente grinta e fisicità, ma dal punto di vista tecnico siamo lontani dal Sergente.

L’esterno offensivo danese Gustav Isaksen (12 milioni al Midtjylland) va a prendere il posto in rosa di Matteo Cancellieri, spedito ad Empoli in cerca di valorizzazione, nel reparto in cui si registravano comunque le maggiori certezze tra Zaccagni, Pedro e Felipe Anderson. 

Niccolò Rovella, in prestito dalla Juve, rappresenterà sicuramente un’alternativa più fisica e aggressiva a Danilo Cataldi rispetto al brasiliano Marcos Antonio, ceduto al PAOK dopo una sola stagione.

Cambio di portieri alle spalle di Provedel: via Maximiano, Adamonis e Furlanetto, il secondo sarà Luigi Sepe, arrivato dalla Salernitana, e il terzo il giovane Christos Mandas, acquistato dall’OFI Creta.

Si è perso un talento come Luka Romero a parametro zero e si è ritirata una bandiera come Stefan Radu: in definitiva il mercato sembra insufficiente per una squadra che deve affrontare la Champions League, soprattutto viste le difficoltà già vissute nell’affrontare il doppio impegno.

Inter: 7

Difficilissimo decifrare il mercato dell’Inter di quest’estate: i piani c’erano, erano in atto ed erano molto validi: il ritorno di Romelu Lukaku era già stato definito con il Chelsea, l’acquisto di Lazar Samardzic dall’Udinese era praticamente concluso (il giocatore aveva già effettuato le visite mediche), ma in entrambi i casi le bizza inattese dei giocatori e dei rispettivi entourage hanno fatto saltare tutto, così come per l’ingaggio di Cesar Azpilicueta, con il giocatore che all’ultimo momento sceglie di tornare in Spagna per motivi familiari.

Ad ogni modo l’Inter, tenendo conto delle ristrettezze economiche con cui è costretta ad operare, è riuscita a condurre un mercato intelligente riuscendo ad integrare la rosa dove necessario. In uscita la cessione di André Onana al Manchester United per oltre 50 milioni ha dato ossigeno alle casse societarie, potendo così reinvestire i soldi incassati dalle cessioni di Brozovic, Gosens e dei tanti giovani rientrati dai prestiti (Fabbian, Mulattieri, Pinamonti, Colidio, Pirola, Lazaro e Males nel complesso hanno fruttato più di 50 milioni in questa sessione).

Dovendo sostituire l’intero pacchetto dei portieri, l’Inter ha puntato su un profilo d’esperienza internazionale come Yann Sommer dal Bayern Monaco, un giovane con esperienza di serie A come Emil Audero dalla Sampdoria e un prodotto del vivaio di ritorno come Raffaele Di Gennaro, rientrato a casa dopo tanti trasferimento che l’avevano portato a Gubbio.

In attacco il colpo è l’ingaggio a parametro zero di Marcus Thuram, seguito da almeno due anni, mentre per ovviare al mancato ritorno di Lukaku e all’addio di Edin Dzeko ci si è diretti su due profili di esperienza come Marko Arnautovic e Alexis Sanchez, che garantiscono anche una dose di grinta nettamente superiore a Joaquin Correa, ceduto al Marsiglia.

Ottimo acquisto anche in prospettiva quello di Davide Frattesi dal Sassuolo, che completa il centrocampo insieme al ritorno di Stefano Sensi dopo due anni in prestito (condizioni fisiche permettendo), mentre sulle fasce sono arrivate due alternative di primissimo livello come Carlos Augusto a sinistra (nella scorsa stagione a Monza tra i difensori più prolifici d’Europa) e Juan Cuadrado a destra, che dovrà far dimenticare ai tifosi i trascorsi alla Juventus ma che dal punto di vista tecnico offre una capacità di dribbling completamente assente l’anno scorso.

Infine l’investimento più importante, sia dal punto di vista tecnico che di personalità, è quello su Benjamin Pavard, difensore francese campione del mondo 2018 e colonna del Bayern Monaco negli ultimi anni, che alza notevolmente il tasso tecnico di una difesa già ampiamente collaudata in cui si inserisce anche il giovane tedesco Yann Bisseck, acquisto di prospettiva arrivato dall’Aarhus. Come se non bastasse, si è aggiunta la ciliegina sulla torta rappresentata dall’ingaggio in ultimo di Davy Klaassen, che con la maglia dell’Ajax è stato uno dei centrocampisti più prolifici d’Europa negli ultimi anni.

Milan: 5,5

Offerta irrinunciabile quella arrivata ai rossoneri per Sandro Tonali: i 70 milioni incassati dal Newcastle sono serviti a rinforzare e ringiovanire la rosa soprattutto nel reparto avanzato, dove le partenze di Ante Rebic, Junio Messias, Brahim Diaz, Alexis Saelemaekers, Charles De Ketelaere e il ritiro di Zlatan Ibrahimovic sono state tamponate dagli acquisti di Christian Pulisic, Samuel Chuckwueze, Luka Romero e Noah Okafor, tutti profili di prospettiva oltre che di esperienza europea.

La nota dolente è la punta alternativa a Giroud che garantisca i gol che non ha garantito Origi: sfumati vari obiettivi, tra cui l’ultimo Mehdi Taremi, non si è trovato di meglio che il prestito in extremis di Luka Jovic, attaccante reduce da troppe annate deludenti per essere considerato un giocatore di livello. Considerata l’età del francese (36 anni) e il fatto che il suo sostituto, Ibrahimovic, si è ritirato a 40 anni suonati e dopo due anni ai margini della squadra per problemi fisici, il ritardo nell’ingaggiare un’alternativa è una grave mancanza.

La volontà di Stefano Pioli poi di passare dal 4-2-3-1 al 4-3-3 è stata assecondata con l’acquisto di centrocampisti adatti come Tijani Reijnders, Yunus Musah e Ruben Loftus-Cheek, mentre in difesa si cerca di ripetere l’affare fatto con Thiaw l’anno scorso inserendo il giovane argentino Marco Pellegrino.

Un mercato che denota quindi la volontà di costruire una squadra per il futuro, ma che lascia qualche perplessità per l’immediato, sapendo che molti di questi giocatori dovranno affrontare un certo periodo di adattamento al campionato italiano.

Atalanta: 6,5

I bergamaschi come di consueto riescono ad incassare cifre importantissime dal calciomercato (90 milioni il saldo in positivo), riuscendo a ringiovanire la rosa senza indebolirla.

Alle partenze di Rasmus Hojlund (75 milioni incassati dal Manchester United), Duvan Zapata, Merih Demiral, Joakim Maehle, Brandon Soppy e Jeremie Boga hanno fatto seguito l’acquisto di due attaccanti come El Bilal Touré dall’Almeria e Gianluca Scamacca dal West Ham, costati ognuno un terzo di quanto incassato da Hojlund (ma il maliano sarà ai box fino a fine anno), oltre che a un difensore d’esperienza come Sead Kolasinac e due esterni promettenti come Mitchell Bakker ed Emil Holm.

A centrocampo si è aggiunto un rinforzo per la mediana, il giovane Michael Adopo arrivato a parametro zero dal Torino, ma in difesa alla partenza di Caleb Okoli (prestito al Frosinone) non ha fatto seguito l’acquisto di un altro difensore (sfumati Buongiorno e Hien), lasciando il reparto un po’ corto dal punto di vista numerico, visto anche il doppio impegno.

Ma soprattutto il grande colpo per i bergamaschi può essere l’iscrizione della squadra Under 23 al campionato di Serie C: l’Atalanta ha uno strumento per seguire direttamente la crescita dei tanti giovani che escono dal suo straordinario vivaio facendoli esordire tra i professionisti senza doversi affidare ai prestiti ad altre società, creando così un utilissimo serbatoio sia per la prima squadra che per il mercato.

Roma: 6,5

Nonostante un mercato strano, condotto inizialmente a fari spenti per poi fare esplodere i fuochi d’artificio nel finale, la Roma si è sicuramente rafforzata in questa sessione. Inizialmente le trattative sfumate per Frattesi e Morata avevano fatto temere il peggio ai tifosi.

Dovendo fare i conti con il grave infortunio di Tammy Abraham, la priorità era senza dubbio il centravanti ed è arrivato un nome di primissimo livello come Romelu Lukaku, dopo l’infinita telenovela estiva con Inter e Juventus, ma anche un’alternativa di spessore come Sardar Azmoun.

A centrocampo, dato il fallimento degli innesti dell’anno scorso Camara e Wijnaldum, ci si riprova con Leandro Paredes e Renato Sanches, entrambi dal PSG, ma soprattutto è arrivato un elemento di valore come Hassem Aouar a parametro zero. Si è alzato il tasso tecnicmo, ma c’è da sopperire però all’addio per problemi personali di Nemanja Matic, che priva la mediana di tanta grinta e intensità.

Sulla fascia destra, al posto di un Rick Karsdorp da tempo ai margini del progetto di Mourinho, è arrivato il danese Rasmus Kristensen dal Leeds.

Forse in difesa i giallorossi sono ancora un po’ scoperti: è arrivato Evan N’Dicka ed è stato confermato Diego Llorente, ma è stato anche ceduto Roger Ibanez in Arabia mantenendo così a cinque il numero di difensori centrali disponibili, un po’ pochi considerato che si gioca con la difesa a tre. Inoltre desta un po’ di perplessità la cessione definitiva, forse a cuor leggero, di tanti giovani promettenti come Tahirovic, Volpato, Missori o Faticanti, visto il successo che hanno avuto in prima squadra altri prodotti del vivaio come Zalewski e Bove.

Juventus: 6

Esclusa dalle coppe europee, la Juventus ha comunque mantenuto tutti i giocatori più importanti della rosa, riuscendo a trattenere Arkadiusz Milik e cercando di svecchiare lasciando partire a parametro zero Juan Cuadrado e Angel Di Maria e mettendo fuori rosa Leonardo Bonucci, libero di accasarsi all’Union Berlino.

Forze fresche sulle fasce con il figlio d’arte Timothy Weah e il ritorno dal prestito a Bologna di Andrea Cambiaso, mentre a centrocampo le conferme a sorpresa di Adrien Rabiot e Weston McKennie garantiscono qualità e quantità. Un mercato sicuramente non esaltante per i tifosi, ma che soprattutto nelle riconferme ha messo in mano ad Allegri i giocatori di cui ha bisogno.

Nonostante tante voci ad inizio mercato, la permanenza di Paul Pogba e Dusan Vlahovic offre poi un valore aggiunto ad una squadra che deve puntare esclusivamente al campionato: il gioco di Allegri non sarà mai il più seducente d’Europa, ma in Serie A ha dimostrato di dare i suoi frutti con questi giocatori. La squadra Next Gen poi si è dimostrata utile serbatoio di giocatori pronti ad integrare la rosa della prima squadra nelle scorse stagioni.

Fiorentina: 6

La Fiorentina aveva il grande problema del gol, e ha cercato di ovviare cedendo il suo miglior centravanti, Arthur Cabral, per puntare su un attaccante che ha già giocato e segnato tanto in Serie A, Mbala N’Zola, e su una promessa argentina come Lucas Beltran.

L’azzardo di puntare in mediana su un profilo come Arthur, dopo le delusione alla Juventus e l’anno ai margini del Liverpool, sembra aver ripagato, dato che il brasiliano è apparso in questi primi impegni particolarmente adatto al gioco di Italiano, sostituendo adeguatamente Amrabat nel centrocampo viola. Ma in caso il brasiliano non dovesse funzionare, l’acquisto di Maxime Lopez dal Sassuolo garantisce comunque un regista con esperienza in Serie A e capace di coprire ed impostare allo stesso tempo.

Altro innesto a centrocampo il giovane argentino Gino Infantino, mentre in porta il danese Oliver Christensen è pronto a giocarsi la maglia da titolare con Pietro Terracciano.

Perplime la difesa: l’addio di Igor non ha portato all’acquisto di un profilo simile, dato che l’ingaggio di Yerry Mina offre un’altra alternativa a Milenkovic più che un compagno adatto ad affiancarlo. Un miglioramento di sicuro la sostituzione di Aleksa Terzic con il giovane ex-empolese Fabiano Parisi, ma su quella fascia il titolare resta il capitano Cristiano Biraghi. 

La squadra in linea di massima sembra aver mantenuto lo stesso livello qualitativo che l’ha portata a giocarsi la finale di Conference League nella scorsa stagione, senza però intervenire adeguatamente in difesa.

Bologna 5,5

Tante partenze per il Bologna, su tutti Marko Arnautovic e Jerdy Schouten, ma anche Gary Medel, Nicola Sansone, Roberto Soriano, Georgios Kyriakopoulos e Andrea Cambiaso. La società ha messo a disposizione vari sostituti per Thiago Motta, ma a parte Alexis Saelemaekers dal Milan sono arrivati tanti giocatori che devono ambientarsi nel campionato italiano: Victor Kristiansen dal Leicester, Jesper Karlsson e Sam Beukema dall’Alkmaar, Dan Ndoye dal Basilea e Oussama El Azzouzi dall’Union Saint-Gilloise, più il giovane Giovanni Fabbian dall’Inter che aveva fatto bene con la Reggina in Serie B.

In extremis è arrivato Remo Freuler, che ha già esperienza con l’Atalanta, al posto però di uno dei centrocampisti più affidabili dei rossoblù, Nicolas Dominguez: i rossoblù potrebbero pagare qualcosa in termini di prestazione dovendo far coesistere tanti giocatori nuovi arrivati dall’estero e così tardi nel mercato. Un po’ esperienza la porta anche Riccardo Calafiori, rientrato in patria dopo l’esperienza al Basilea.

Ma la grande lacuna al momento è il mancato sostituto di Marko Arnautovic: il ritorno di Sydney van Hooijdonk, nonostante la buona annata in prestito all’Heerenveen, appare francamente troppo poco per sostituire l’austriaco in termini di gol.

Torino 6

Ogni anno Ivan Juric sbotta e si lamenta del calciomercato, e quest’anno avrebbe decisamente più motivi di farlo rispetto al solito. Il Torino si è barcamenato per mantenere la rosa all’altezza della scorsa stagione (riuscendo a centrare il ritorno in via definitiva di Nikola Vlasic), e la partenza di Singo viene tamponata dall’acquisto di Raoul Bellanova, dal prestito di Brandon Soppy e dal ritorno di Valentino Lazaro. Adrian Tameze è un buon mediano per il centrocampo granata, ma l’aver perso Adopo a parametro zero sembra una mancanza di lungimiranza della dirigenza.

Da valutare le condizioni di Duvan Zapata, centravanti arrivato dall’Atalanta e colpo più importante di questo mercato: Sanabria e Pellegri non hanno offerto grandi garanzie davanti, mentre il colombiano, se sta bene fisicamente, può cambiare decisamente il rendimento offensivo dei granata.

Monza 6

Gran parte del lavoro del Monza è consistito nel piazzare i tanti giocatori in eccesso, eredità della squadra allestita per salire in Serie A negli anni precedenti. Con tanti soldi spesi poi per i riscatti dei giocatori arrivati l’anno scorso, gli unici innesti di categoria sono arrivati a costo zero o quasi: i due parametri zero arrivati dall’Inter, Danilo D’Ambrosio e Roberto Gagliardini, Georgios Kyriakopoulos in prestito dal Sassuolo per sostituire Carlos Augusto, Giorgio Cittadini in prestito dall’Atalanta.

Arrivato anche Jean-Daniel Akpa Akpro dal Monza ad aumentare le alternative a centrocampo, così come Valentin Carboni in prestito dall’Inter (come il fratello Franco) sulla trequarti. Al posto di Andrea Petagna, passato al Cagliari, è arrivato in prestito Lorenzo Colombo dal Milan: basterà per compensare i gol segnati l’anno scorso da Carlos Augusto?

Udinese 5,5

Un classico mercato da Udinese: giocatori venduti a peso dopo essere stati valorizzati (anche se la cessione di Samardzic all’Inter è sfumata a causa delle richieste del giocatore).

Incassati 25 milioni dall’Everton per Beto e quasi 9 dal Fenerbahce per Rodrigo Becao, è arrivato un centravanti brasiliano dal campionato USA, Brenner, un attaccante giovane come Lorenzo Lucca in cerca di riscatto dopo la delusione all’Ajax, tanti giocatori che dalla “consociata” Watford, retrocessa in Premiership, cercano il rilancio in Serie A e altri nomi tutti da scoprire come Etienne Camara dall’Huddersfield, Thomas Kristensen dell’Aarhus, Martin Payero dal Boca Juniors (via Middlesbrough) o Oier Zarraga dall’Athletic Bilbao. Ultimo acquisto Keinan Davis dall’Aston Villa, reduce dal prestito ai “consociati” del Watford, che dovrebbe cercare di non far rimpiangere Beto in attacco.

Un mercato che nel complesso è sicuramente un azzardo, ma sono anni che questi azzardi a Udine pagano. Sarebbe però il caso di alzare un po’ l’asticella e cercare di seguire l’esempio dell’Atalanta sul piano sportivo, evitando di ripartire sempre da zero ad ogni sessione di mercato.

Sassuolo 6

Nell’ottica del progetto Sassuolo, un mercato condotto con grande maestria. Frattesi ceduto all’Inter con la prospettiva di incassare una cifra consistente l’anno prossimo, e squadra completata con giocatori di grande prospettiva come Luca Lipani dal Genoa, Cristian Volpato e Filippo Missori dalla Roma e Samuele Mulattieri dall’Inter.

Anche quest’anno sembra che il capitano Domenico Berardi continuerà in neroverde, nonostante sia sempre accostato a squadre di alta classifica.

Nell’immediato sono arrivati giocatori utili come Daniel Boloca del Frosinone e Uros Rajcic dal Valencia a centrocampo, reparto che ha perso un pilastro come Maxime Lopez, mentre in difesa c’è stata una mezza rivoluzione con Marcus Pedersen dal Feyenoord, Matias Vina dalla Roma e Mattia Viti dal Nizza a sostituire Rogerio, Mert Muldor e Kaan Ayhan.

In porta Alessio Cragno è pronto per l’eventuale successione di Andrea Consigli, nel reparto offensivo Samu Castillejo aggiunge un po’ di esperienza e qualità sull’esterno.

Forse era il caso di cercare un centravanti che assicurasse più gol di Pinamonti, ma la filosofia del Sassuolo è quella di valorizzare giovani e in quest’ottica il mercato è sicuramente interessante. Da verificare poi la tenuta di un centrocampo forse troppo profondamente rinnovato.

Empoli: 6,5

Alcuni innesti per dare alternative a Paolo Zanetti e concedergli di mettere in campo un 4-2-3-1 veloce e di qualità: Cancellieri dalla Lazio, Gyasi dallo Spezia e il ritorno di Cambiaghi offrono scelte negli esterni, insieme a Shpendi dal Cesena che può anche fare la prima punta. Daniel Maldini e Victor Kovalenko sono i trequartisti che al momento partono alle spalle di Baldanzi, mentre in porta Elia Caprile sostituisce Guglielmo Vicario, grande protagonista della scorsa stagione passato al Tottenham.

Al posto di Parisi, passato alla Fiorentina, è arrivato Giuseppe Pezzella, mentre sulla fascia opposta c’è stato lo scambio con la Samp che ha visto arrivare Bereszynski in Toscana in cambio di Stojanovic. Può giocare indifferentemente come terzino o centrocampista invece Simone Bastoni, arrivato dallo Spezia, ed eventualmente a centrocampo insieme a Maleh dovrebbe garantire quell’intensità che si è persa con le cessioni di Henderson, Haas e Bandinelli.

Salernitana: 5

Un po’ difficile da decifrare il mercato della Salernitana: giocatori a dir poco esotici come il giamaicano Trivante Stewart, centravanti proveniente dal campionato dell’isola caraibica, il trequartista argentino Augustin Martegani, l’attaccante nigeriano Chukwubuikem Ikwuemesi proveniente dal campionato sloveno, il giovane mediano polacco Mateusz Legowski, il giovanissimo francese originario del Ciad Loum Tchaouna, oltre a una vecchia gloria in porta come Benoit Costil e un giocatore, Jovane Cabral, che alla sua prima esperienza italiana, alla Lazio, non aveva lasciato un gran ricordo.

Dovendo sostituire giocatori di livello come Tonny Vilhena, Krystzof Piatek e Federico Bonazzoli, l’impressione è che non ci sia stato nessun vero miglioramento della rosa e che gli innesti avranno bisogno di tempo per ambientarsi.

Lecce: 5,5

La cessione di Ceesay e il ritorno di Colombo al Milan, oltre che il presitto di Voelkerling Persson al Vitesse, ha completamente svuotato il reparto centravanti dei salentini. Il centravanti Nikola Krstovic, arrivato dal campionato slovaccio, sembra un buon investimento, ma è francamente poco.

Si spera in Roberto Piccoli, di proprietà dell’Atalanta che ad Empoli non trovava spazio: non il miglior biglietto da visita, ad essere sinceri. Tra gli esterni, lo svedese Pontus Almqvist prende il posto di Federico Di Francesco.

Ottimi i riscatti di Wladimiro Falcone, Remi Oudin e Marin Pongracic, ma in difesa si è perso un elemento del calibro di Samuel Umtiti e non si è trovato un vero e proprio sostituto: da verificare l’algerino Ahmed Touba. Buon lavoro di cessioni (Hjulmand, Maleh, Helgason) e acquisti (Kaba, Ramadani, Faticanti) a centrocampo, ma era il reparto che necessitava di minori innesti.

Verona: 6

Un paio di colpi a paramestro zero davvero interessanti per gli scaligeri, ovvero il trequartista Riccardo Saponara dalla Fiorentina e l’attaccante Jordi Mboula dal Maiorca: entrambi alzano notevolmente il tasso tecnico della squadra.

Si sono persi due nomi importanti a centrocampo (Sulemana e Tameze), ma è arrivato un giocatore polivalente come Michael Folorunshu in prestito dal Napoli e il tedesco Suat Serdar dall’Herta Berlino, in passato nel giro della nazionale teutonica. In attacco Federico Bonazzoli può rappresentare un rincalzo in grado di portare un buon numero di gol.

Frosinone: 6

Alla terza promozione in Serie A, il Frosinone punta alla prima salvezza: tanti giovani in prestito dalla Juventus (Barrenechea, Soulé, Kaio Jorge), un centravanti cresciuto nel Bayern Monaco (Marvin Cuni), la rivelazione della scorsa Serie B Walid Cheddira, il georgiano Giorgi Kvernadze nella speranza che sia il “nuovo Kvara” e la conferma di alcuni uomini chiave della promozione come Stefano Turati e Luca Mazzitelli.

In extremis sono arrivati anche alcuni giovani talenti di spessore europeo ai quali è stato pronosticato un futuro da fuoriclasse, ovvero il brasiliano Reinier dal Real Madrid e Arijon Ibrahimovic dal Bayern Monaco: resta loro dimostrare che il futuro può concretizzarsi prima del previsto.

La rosa dei ciociari presenta un bilanciato mix di esperienza (sono arrivati anche Riccardo Marchizza, Medhi Bourabia, Pol Lirola, Abdou Harroui e ) e gioventù, ma nel complesso sembra destinata a lottare per la salvezza fino all’ultimo.

Genoa: 6,5

Investimenti importanti per i rossoblù nell’ottica di mantenere la categoria riagguantata solo un anno dopo la retrocessione. Su tutti il centravanti della nazionale azzurra, l’oriundo Mateo Retegui, oltre al trequartista brasiliano Junior Messias dal Milan e l’ex Atalanta Ruslan Malinovksy in prestito dal Marsiglia.

Forse ci sarà bisogno di un po’ di tempo per amalgamare la squadra, compreso il mediano turco Berkan Kutlu arrivato in extremis da Galatasaray, che però ha mantenuto la sua ossatura a centrocampo e in difesa, ma se Gilardino troverà la quadra la salvezza sembra alla portata.

Cagliari: 6

La squadra di Ranieri ha mantenuto l’ossatura principale della squadra che ha vinto i play-off, aggiungendo però un centravanti come Andrea Petagna, un attaccante di movimento come Eldor Shomurodov e centrocampisti offensivi come Jakub Jankto e Gaetano Oristanio.

La rosa sembra un po’ poco coperta in difesa, dove il polacco Mateusz Wieteska, arrivato per 5 milioni dal Clermont, e il greco Pantelis Hatzidiakos, acquistato dall’AZ Alkmaar in cambio di 2 milioni, rappresentano un’incognita. Sulla fascia sinistra è arrivato Tommaso Augello al posto di Antonio Barreca, mentre a centrocampo si è investito sui giovanissimi Ibrahim Sulemana (dal Verona) e Matteo Prati (dalla SPAL), che saranno i rinforzi di un reparto che non aveva bisogno di grandi miglioramenti.