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Due piazze ben note alla Cadetteria, una squadra che ritrova la B dopo mezzo secolo e infine, un club che per la prima volta debutterà nella seconda serie del campionato italiano.

Il dado è finalmente tratto per la Serie B che verrà, con l’ultima promozione dalla Serie C che completa il lotto delle formazioni che daranno vita alla 92^ edizione del campionato cadetto.

Feralpisalò, Reggiana e Catanzaro, in rigoroso ordine di girone vinto e il Lecco, fresco campione dell’infinita corsa che risponde al nome dei playoff.

Quattro squadre e quattro storie particolari, con le aspettative di poter brillare e far durare a lungo il sogno della B.

Vediamo nel dettaglio.

Un salto che può pesare: ma non nella stagione appena terminata

La Serie B è un campionato molto difficile.

Sia per chi lotta per la promozione in Serie A, per chi ambisce ai playoff e infine, per chi tenta di rimanere in categoria. Non solo, ma le 38 giornate sono una salita lunga e impervia, ricca di ostacoli e imprevisti: si può volare e poi ritrovarsi di colpo per terra. Insomma, guai a sottovalutare un campionato che ha un altissimo coefficiente di difficoltà.

Per chi arriva dalla Serie C, il salto di categoria è davvero notevole. Non è un caso che alcune delle promosse, dodici mesi dopo si ritrovino a salutare la Serie B. Servono investimenti mirati, giocatori che conoscono il campionato e rose ben profonde per affrontare la stagione. Pensare di confermare in blocco, o quasi, le rose che hanno vinto i campionati di Serie C è una sorta di retrocessione annunciata.

Dicevamo del salto di categoria. In realtà l’ultima stagione ha premiato le neo promosse: Bari, Sudtirol, Palermo e Modena hanno superato ampiamente l’esame, con il Bari ad un passo dal ritorno in Serie A, prima della beffa contro il Cagliari in finale playoff. Quei playoff dove si è spento anche il sogno del Sudtirol.

Il Palermo ha mancato in maniera clamoroso l’accesso alla post season, con il Modena che ha veleggiato senza problemi verso la salvezza. Va detto, però che pugliesi e siciliani rappresentano due piazze storiche e abituate a calcare il palcoscenico della Serie A. I tirolesi hanno invece dimostrato che le matricole terribili esistono, con gli emiliani che hanno affrontato la stagione con l’esperienza navigata di chi conosce bene la cadetteria.

Le neo promosse della stagione 2023-24

Veniamo al presente, o se preferite, al futuro prossimo: la Serie B 2023-24 guarda con curiosità alle quattro formazioni che sono salite dal campionato sub-cadetto. Tra ritorni di fiamma e prime storiche. Vediamo nel dettaglio.

Feralpisalò: la favola sul Lago di Garda

Contro ogni pronostico, il girone A della Serie C è stato vinto dalla FeralpiSalò. La società lombarda è la fusione fra il Salò e il Lonato, entrambe della provincia di Brescia e sulla sponda bresciana del Lago di Garda. In pochi anni dalla Serie D alla serie cadetta, con il playoff perso lo scorso anno in semifinale.

12 mesi dopo, la Feralpisalò ha cancellato quella sconfitta con la promozione storica in Serie B, diventando la 125^ squadra a prendere parte alla cadetteria. E adesso serve il già citato cambio di passo per reggere il passo: Stefano Vecchi è il tecnico che ha tramutato il sogno in realtà e spetterà a lui portare la squadra verso lidi più tranquilli.

Il presidente Giuseppe Pasini, assieme alla dirigenza, dovrà mettere a disposizione una rosa all’altezza della situazione e puntare al miglior risultato possibile, in questa prima storica stagione in Serie B. Mentre si lavora alacremente per sistemare lo stadio “Lino Turina” di Salò, meglio conosciuto come la “Tana dei Gardesani”.

Gli attuali 2.364 posti a sedere non sono sufficienti per giocare in cadetteria, dove invece sono richiesti almeno 5.500 posti. Di conseguenza i “Leoni del Garda” giocheranno nella prossima stagione al Garilli di Piacenza. Ma potrebbe essere solo una situazione temporanea, in attesa di capire se comune e società troveranno l’accordo per ampliare il Turina.

In caso di semaforo verde, il Club darà subito il via ai lavori di ampliamento della capienza, oltre agli standard di sicurezza richiesti per la Serie B. Una lotta contro il tempo, per avere nella casa storica almeno il girone di ritorno.

Il trasferimento a Piacenza, della gare interne, potrebbe essere un fattore negativo per i lombardi che nel vecchio e amato Turina hanno costruito la loro storia recente. Peserà il fattore campo? Probabile. Un motivo in più per assicurarsi giocatori di categoria per superare anche questo impatto.

Reggiana: la storia non ha tradito

Due anni dopo l’immediata retrocessione in Serie C, la Reggiana torna a giocare nel campionato cadetto.

L’ultima volta è stata toccata e fuga, con andata e ritorno negli inferi in appena dodici mesi. Nella stagione appena conclusa, la truppa di Aimo Diana ha vinto il girone B della Serie C. E mettendo alle spalle squadre del calibro di Entella, Cesena e molte altre ancora.

Il sodalizio capeggiato dal presidente Carmelo Salerno ha ottenuto con merito la promozione e si tratta del 87^ campionato professionistico negli ultimi 91 giocati dai Granata. Una piazza abituata al grande calcio, con l’apice raggiunto negli anni ’90 con i campionati di Serie A, prima di tornare in quella sorta di ascensore tra Serie B e Serie C.

Basti pensare che gli emiliani giocheranno per la 35^ volta nella loro storia nel campionato cadetto, con 4 promozioni in Serie A all’attivo (l’ultima nel 1996) e 8 retrocessioni in C. Serve una squadra quadrata e al tempo stesso all’altezza del blasone del club, con il Mapei Stadium pronto a far sentire il proprio calore.

E il fortino della Reggiana può essere il valore aggiunto, di una squadra che sogna una salvezza tranquilla, mentre strizza l’occhio ai playoff. Le condizioni per far bene ci sono tutte, spetta adesso alla società completare il puzzle di una rosa di spessore.

Catanzaro: un rullo compressore

Se c’è una squadra che ha letteralmente dominato il proprio girone, quello è senza dubbio il Catanzaro. I giallorossi hanno battuto tutti i record nel girone C del campionato sub-cadetto. 30 vittorie, 6 pareggi e appena due sconfitte, per 96 punti totali, con 102 gol fatti e 21 subiti, di cui appena 8 davanti al pubblico amico.

Numeri clamorosi per un Catanzaro che riabbraccia la Serie B, dopo 17 anni di assenza. Era dal 2006 che le Aquile del Sud non giocavano nel campionato cadetto. Un ritorno fragoroso e che vale la 29^ partecipazione. E adesso bisogna dare continuità a quanto fatto vedere in Serie C.

Nel campionato vinto, senza sé e senza ma, la truppa di Vincenzo Vivarini ha dimostrato di avere tanti giocatori che possono tranquillamente ambientarsi al nuovo campionato, nonostante il già citato salto di categoria. Ecco, fra le neo promosse, almeno sulla carta, il Catanzaro è la formazione che ha bisogno di meno ritocchi.

Poi ovviamente spetta alla società rimodellare una squadra che ha bisogno di qualche innesto, soprattutto per avere una rosa folta e competitiva. Ma la base è davvero ottima. I giallorossi hanno tutte le caratteristiche per far bene anche in Serie B, senza dimenticare l’effetto Ceravolo.

Lo stadio dei calabresi è sempre uno dei punti di forza e in grado di mettere le ali alle “Aquile”: a maggior ragione in cadetteria dovrà far sentire tutto il suo peso.

Lecco: mezzo secolo di attesa

Nel giugno del 1973 il Lecco salutava la Serie B e nessuno poteva immaginare che ci sarebbero voluti 50 anni per rivedere i lariani in cadetteria.

Merito degli uomini di Luciano Foschi che partiti con l’obiettivo di salvarsi, inizialmente con Alessio Tacchinardi in panchina, hanno preso coraggio con l’arrivo del neo allenatore a metà stagione. Da quel momento in poi i “Blucelesti” sono entrati in zona playoff e dopo aver staccato il pass per la post season hanno dimostrato di essere una squadra all’altezza della situazione.

La doppia finale contro il Foggia ha spalancato le porte della Serie B ad un club che come detto mancava da mezzo secolo in cadetteria e che 20 anni fa vinceva il campionato di Eccellenza lombardo, a seguito di una serie di vicissitudini che avevano portato il Lecco nella massima categoria regionale.

La società del presidente Paolo di Nunno ha fatto un piccolo grande capolavoro e adesso punta a vivere una stagione senza grossi patemi d’animo. Il primo obiettivo è quello di rendere lo stadio “Rigamonti – Ceppi” adatto alla B. Con i suoi 5 mila posti a sedere, i Blucelesti puntano ad arrivare alla soglia minima di capienza richiesta: 5.500.

Il modo migliore per festeggiare il ritorno in B e per affrontare il dodicesimo campionato di seconda divisione in 111 anni di storia. Anche in questo caso però, serve una mezza rivoluzione della rosa che per vari motivi va rimodellata. Dal terzo posto nella stagione regolare del Girone A della Serie C, alla B, il salto è davvero lungo.

Senza dimenticare la rivalità con il Como che infiammerà il derby del Lago.