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Tra le varie novità che i Mondiali di Qatar 2022 portano con sé c’è anche l’esordio di tre arbitri donna nella competizione.

È la prima volta nella storia dei Mondiali di Calcio che tra i direttori di gara scelti per arbitrare le gare della competizione trovano spazio delle donne, e non solo: oltre ai tre arbitri di sesso femminile, sono state selezionate anche tre assistenti di linea.

La squadra arbitrale ai Mondiali 2022

La squadra arbitrale per il mondiale si compone di 36 arbitri (tra cui l’italiano Daniele Orsato), 69 assistenti arbitrali (in cui troviamo i connazionali Ciro Carbone e Alessandro Giallatini) e 24 membri della squadra di addetti al VAR (tra cui riconosciamo Paolo Valeri e Massimiliano Irrati). Tra loro troviamo ben 3 donne arbitro, individuate nelle federazioni europea, africana e asiatica, e 3 assistenti di sesso femminile, una appartenenti alla federazione sudamericana e le altre due provenienti da Centro-Nordamerica.

Chi sono gli arbitri donna ai Mondiali di Qatar 2022

Tra le direttrici di gara scelte per il Mondiale troviamo la francese Stephanie Frappart, ormai volto noto nelle competizioni UEFA (prima donna ad arbitrare partite di Champions League) e già presente a EURO 2020.

La affiancano la ruandese Salima Mukasanga, che ad inizio 2022 è diventata la prima donna ad arbitrare una partita di Coppa d’Africa, e la giapponese Yoshimi Yamashita, che vanta il primato di prima donna a dirigere una partita dell’edizione asiatica della Champions League.

Le assistenti di linea saranno invece Neuza Back, dal Brasile, Karen Diaz Medina, dal Messico, e Kathryn Nesbitt, dagli Stati Uniti.

Perché gli arbitri donna a Qatar 2022

È sicuramente curioso che tale innovazione avvenga proprio nel momento in cui il Mondiale si tiene in un paese molto conservatore come il Qatar, in cui i diritti delle donne e la parità tra i generi non vengono tenuti nella stessa considerazione di cui godono nei paesi occidentali.

Ma come ha dichiarato Pierluigi Collina, presidente del Comitato Arbitri FIFA, “questo conclude un lungo processo iniziato diversi anni fa con il dispiegamento di arbitri femminili nei tornei junior e senior maschili FIFA. In questo modo, sottolineiamo chiaramente che è la qualità che conta per noi e non il genere. Spero che in futuro, la selezione di arbitri femminili d’élite per importanti competizioni maschili sarà percepita come qualcosa di normale e non più sensazionale. Meritano di essere alla Coppa del Mondo FIFA perché si esibiscono costantemente a un livello davvero alto, e questo è il fattore più importante per noi“.