Vai al contenuto

Dopo la rovinosa sconfitta casalinga del Milan per mano del Borussia Dortmund in Champions League era imperativo per i rossoneri portare a casa i tre punti i campionato. Nonostante l’avversario fosse alla portata, vista la storia e la posizione in classifica delle due compagini, un successo non era per nulla scontato.

La squadra allenata da Pioli si è mostrata in più occasioni umorale ed incapace di reagire nelle situazioni avverse. La sfida contro il Dortmund ne è l’emblema. Rigore sbagliato da Giroud, rete dal dischetto dei gialloneri e finale debacle casalinga del Milan. Le numerose assenze complicano ulteriormente questa situazione.

Giroud out per squalifica, Leao, Okafor e Thiaw per infortunio, ci si è trovati davanti ad una formazione in parte inedita con Theo Hernandez centrale di difesa e Florenzi terzino sinistro. L’assetto ha lasciato parzialmente titubanti, vista anche la presenza di giovani talenti della Primavera in panchina, quali Simic e Bartesaghi.

Tuttavia, visto il risultato ottenuto, le scelte di Pioli possono ritenersi corrette. Così come continuare a credere in un upgrade di Luka Jovic. Sul serbo sono piovute pesanti critiche, dovute anche alle sue prestazioni dopo i due anni monstre tra le fila dell’Eintracht Francoforte, ma va riconosciuto che il suo contro il Frosinone l’ha fatto. Un gol e un assist ed i tifosi che lo acclamano.

Molto resta da migliorare. In fase di non possesso, il pressing di Jovic è tanto superfluo quanto inutile e troppe volte è ancora totalmente fuori tempo e fuori posizione. Quanto visto contro il Frosinone può essere un ottimo punto di partenza ed è quindi da lì che deve verificarsi un evoluzione. Specie nelle sfide più probanti dove avere in area giocatori con il fiuto del gol è fondamentale.

A dover essere sottolineato è il rendimento della difesa. Considerato che è il reparto maggiormente martoriato del Milan, questa nota di merito pare un ossimoro. Tuttavia, così non è. La ritrovata intesa tra Mike Maignan e Fikayo Tomori ha permesso di arginare potenziali situazioni di pericolo e reso solido un quadretto difensivo inedito.

Maignan-Tomori: nuova vita all’unione anglofrancese

Il 3-1 messo a segno dal Milan in occasione del match casalingo contro il Frosinone ha esaltato un attacco rivisitato ma senz’altro funzionale, mettendo però in ombra quanto accadeva dietro. L’assenza congiunta di Kjaer, Thiaw, Kalulu e Pellegrino ha non solo promosso Jan-Carlo Simic in prima squadra ma ha visto Theo Hernandez inserito come centrale di difesa a sinistra dal primo minuto. Questo assetto inedito è da ritenersi funzionale grazie ad un’intesa vincente tra Mike Maignan e Fikayo Tomori.

L’estremo difensore e l’inglese sono stati parte integrante della compagine meneghina quando la stessa ha aggiunto il 19° scudetto nel proprio palmares. Questa intesa era venuta meno lo scorso anno. In parte a causa degli infortuni occorsi a Maignan, che tra l’altro l’hanno costretto il francese a rinunciare al Mondiale in Qatar con la propria nazionale, in parte per un evidente inflessione di rendimento da parte di Tomori. Questo dualismo vincente sembra riaffacciarsi.

Emblematico è stato l’episodio che ha visto Tomori sbagliare un passaggio al limite della propria area di rigore e lanciare Cuni in campo aperto al 44′. Il risultato era ancora in parità ed a reti bianche. Il vantaggio del Frosinone avrebbe messo messo in crisi una squadra particolarmente umorale e che si fa influenzare dalle situazioni avverse. Questa azione si è conclusa con un nulla di fatto, grazie ad un’ottima parata di Maignan.

Sin qui nulla di strano, se non che negli ultimi tempi un passo falso così avrebbe dato vita ad una semplice equazione: errore in difesa uguale a gol subito. Mancanza di comunicazione ed una latente intesa che ha portato il Milan a soccombere a più riprese tra lo scorso ed il campionato corrente. Contro il Frosinone hanno parlato spesso ed in modo prolifico. Si sono aiutati ed il supporto che si sono dati l’un l’altro durante la costruzione dal basso è stato evidente.

La loro leadership ha reso vittorioso il Milan nei confini nazionali. Quando uno dei due, per diversi motivi, è venuto meno a questa intesa, i rossoneri si sono schiantati. Paiono talvolta un imbarcazione in avaria, incapace di trovare la via verso casa, quella che ha riportato la compagine meneghina nell’Europa che conta.