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Milan – Borussia Dortmund potrebbe essere il chiodo sulla bara, delle speranze rossonere in ottica ottavi di finale.

Il 3-1 a favore dei tedeschi, oltre a ribadire l’essere una sorta di bestia nera nei confronti dei meneghini, complica maledettamente il cammino degli uomini di Pioli: vincere al St. James Park potrebbe non bastare all’ultima giornata, sé Prussiani e PSG impatteranno negli ultimi 90 minuti.

Ma ancora prima del risultato e della prestazione, quello che colpisce l’ambiente rossonero è il 26^ infortunio da inizio stagione, il 17^ muscolare. Un numero impressionante e che allunga un copione che dura da quattro anni, ovvero da quando Pioli e il suo staff si sono insediati a Milanello. Infermeria sold-out e Diavolo incerottato come non mai.

Vediamo nel dettaglio.

Milanello, come un ospedale da campo

Un problema infinito e dal quale il Milan non sembra essere in grado di uscirne. Calendari compressi, tantissime gare e poco tempo per recuperare sono i maggiori motivi che portano agli infortuni in tutte le squadre di calcio. Ma quello che succede a Milanello e dintorni ha quasi del grottesco.

Da ottobre 2019, mese ed anno di insediamento di Stefano Pioli alla guida del Diavolo, il numero di infortunati è sempre stato sopra la media generale. Un problema che è diventato una sorta di incubo in questa stagione: 26 Ko fisici stagionali, di cui 17 muscolari. 11 Assenti ad oggi, a cui si aggiunge anche Thiaw e per il tedesco c’è il rischio che l’assenza sia abbastanza lunga.

Nel momento in cui il difensore del Milan si è infortunato, al decimo della ripresa, è lì che è finita la partita dei sette volte campioni d’Europa contro il Borussia. Senza centrali in panchina, perché tutti infortunati, Pioli ha inserito il mediano Krunic al fianco di Tomori. Una prestazione di cuore, ma si vede lontano chilometri che non è il suo ruolo.

Il Milan, ancor prima delle reti del 2-1 e del 3-1 del Borussia, ha perso in quel preciso istante la gara: con Thiaw rotto e il 17^ infortunio muscolare che avvicina al baratro dell’eliminazione Theo Hernandez e compagni. E inevitabilmente sul banco degli imputati ci vanno Stefano Pioli e il suo staff, in particolare coloro che si dedicano alla preparazione fisica.

Da cosa nascono questi infortuni? Da una preparazione errata? Da un eccessivo carico di lavori? E perché i Ko muscolari arrivano quasi sempre nello stesso punto per tutti i giocatori? Domande alle quali dovranno rispondere i diretti interessati, sempre che Cardinale abbia ancora voglia di dare credito al tecnico e ai suoi assistenti.

Borussia, bestia nera del Milan nel nuovo Millennio

Dall’inizio del nuovo secolo ad oggi, il Milan ha perso solo tre gare contro squadre tedesche in Europa: tutte contro il Borussia Dortmund. Un tabù curioso e che in particolare, dopo la gara di ieri, rischia di costare l’eliminazione ai rossoneri. Il Diavolo solo nella stagione 2002-03 ebbe la meglio due volte sui Prussiani, nella cavalcat che eleggerà l’allora squadra di Ancelotti campione d’Europa ad Old Trafford.

Insomma, tre sconfitte su 17 confronti vs squadre tedesche sono la prova certificata che il Borussia è l’unica formazione teutonica di creare problemi al Milan. Per i rossoneri, si tratta complessivamente della terza sconfitta interna, nelle ultime 5 giocate a San Siro. Un numero altissimo e che si era manifestato in precedenza, solo nell’arco di 23 sfide casalinghe. Da Fortino inespugnabile, ad un muro con tantissime crepe.

Da a rigore a rigore

I primi 10 minuti di Milan – Borussia Dortmund resteranno nella storia della Champions League: per la prima volta nella competizione vengono assegnati due calci di rigore in avvio di partita. Quello fallito da Giroud però pesa senza appello nell’economia del match. Un errore che cambia il volto della gara in maniera netta.

Chissà come sarebbe finita con una rete dagli undici metri del francese che di colpo centra un record negativo nella storia rossonera, diventando il primo giocatore del Milan a fallire due penalty di fila in Champions League: lo scorso anno a Napoli e quello fresco di ieri sera. Dal rigore non trasformato, a quello che Calabria offre gentilmente alla banda di Terzic e realizzato dal mai domo Marco Reus.

In quei primi 10 minuti, c’è il film dell’intero match. Un film triste e senza finale positivo per il Diavolo.