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Il mercato di riparazione dell’Inter può essere interpretato sotto vari aspetti e analizzato attraverso diverse angolazioni, dall’inizio esaltante dei nerazzurri in Champions e in Campionato, fino a quello meno positivo e, se vogliamo, più disfattista: gli infortuni.

Inter in palla: serve davvero qualcuno?

Si sta avvicinando a grandi passi quel momento di stagione nel quale è necessario tirare le prime somme e capire quali possano essere gli aggiustamenti da fare in virtù dell’approssimarsi della finestra di mercato di inizio 2024.

Va da sé che, almeno fino al momento in cui usciamo online con questo pezzo, il tifoso medio interista non può non essere soddisfatto del cammino intrapreso dalla squadra di Inzaghi fino a questo punto.

Prima in classifica in Serie A, ottavi di Champions League agguantati con due giornate ancora da giocare e la piccola delusione di aver visto sfumare il primo posto del Gruppo D alla luce del pareggio di San Siro di martedì sera contro la Real Sociedad.

L’idea di incontrare una delle prime della classe degli altri gironi, non è esattamente la notizia migliore in un momento in cui va tutto bene, ma d’altro canto, quali di queste squadre saranno così felici di affrontare l’Inter agli ottavi di finale?

La finalista dell’anno scorso sarà lo spauracchio dell’urna per chi ha chiuso al primo posto il proprio Gruppo, ma, a prescindere da quello che accadrà, sarebbe stato probabilmente giusto provarci con un pizzico di convinzione in più, se non altro per chiudere positivamente un ciclo apertosi a fine estate, durante il quale è stato sbagliato poco.

Ma l’argomento è quello da cui il titolo di questo paragrafo. Serve davvero qualcuno alla rosa?

Sì, serve, e non certo per il primo posto sfumato nelle ultime due giornate.

Infortuni e buchi da colmare

L’unica delle note stonate di questo scorcio iniziale di stagione dei nerazzurri, è stata quella che ha fatto capo agli infortuni, che non sono stati numerosi come è capitato ad altre squadre, come ad esempio al Milan, alle prese con un disastroso pellegrinaggio in infermeria da parte dei propri giocatori, ma che hanno pericolosamente limato le certezze di un gruppo che ad una prima analisi sembra solido e numeroso, e che in realtà, per rimanere ai vertici delle Coppe Europee, necessita di due “undici” che devono muoversi all’unisono.

Il mercato ruolo per ruolo

Portieri Se una cosa è riuscita all’Inter in queste due ultime stagioni è stata la gestione dei portieri. Alzi la mano chi non ha sollevato almeno un sopracciglio alla notizia della vendita di Onana e del successivo acquisto di Sommer, che sembrava quasi un ripiego, vista la sua età e la super stagione dalla quale usciva l’attuale portiere del Manchester United. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Difesa Quello della difesa è stato il reparto che ha messo maggiormente sotto torchio il comparto che, sulla carta, non partiva titolare. I piccoli acciacchi di De Vrij a inizio stagione, accompagnati da quelli meno leggeri di Acerbi, avevano lasciato in pace dopo le primissime giornate la squadra di Inzaghi, ma durante il percorso qualcosa non è andato dritto.

La partita contro il Napoli ha fatto affiorare nuovi problemi per De Vrij e Dumfries, i quali aspettano di capire quale sarà il loro piano di rientro da questi acciacchi, ma pare abbastanza certo che non li vedremo fino a Natale. Bastoni si è già rivisto nelle ultime uscite ed è ormai quasi completamente reintegrato in rosa, mentre il francese Pavard ha riassorbito anche il dolore per la lussazione alla rotula e tornerà probabilmente con la Lazio o, sette giorni dopo, contro il Lecce.

L’idea di andare a prendere un difensore centrale sul mercato, non è stata del tutto abbandonata dalla dirigenza nerazzurra, tanto che il nome più caldo rimane quello di Tiago Djalò, il cui cartellino è del Lille e ha un valore di mercato di 16 milioni. Per una questione di mera economia, Luca Caldirola costerebbe decisamente meno e potrebbe essere liberato dal Monza, mentre dal Sud America potrebbe muoversi qualcosa per Nicolas Valentini del Boca, 22enne ed un prezzo del cartellino, 3 milioni, piuttosto accessibile.

Da valutare anche i rumors che riguardano le fasce, a partire da Naitan Nandez, il cui trasferimento è stato messo sul tappeto ormai da due stagioni a questa parte e di Jeremy Toljan del Sassuolo.

Centrocampo Il centrocampo è invece il reparto meno sollecitato fin dall’inizio dell’anno. Vero è che i cosiddetti titolari hanno una frequenza di infortuni tutto sommato limitata, ad andare a vedere le loro carriere, ma il dato positivo per Inzaghi è che anche tra i panchinari vi è stato scarso andirivieni dal campo all’infermeria. Detto questo la dirigenza rimane molto vigile soprattutto rispetto al giovanissimo centrocampista centrale svedese Lucas Bergvall, che vale 3 milioni e gioca adesso nel Djurgarden, mentre Marotta lavora per un altro centrocampista del Boca, una mezz’ala che darebbe respiro a Mkhitaryan, Valentin Barco, 19 anni, un po’ caro, ma che sembra essere il prospetto perfetto per dare una mano all’armeno.

Attacco Pur non falcidiato dagli infortuni, l’attacco interista sembra essere invece quello più vulnerabile, visto che nel momento in cui è venuto a mancare Arnautovic, che è comunque giocatore di categoria e quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto il suo, la coperta è sembrata tremendamente corta.

Thuram e Lautaro sembrano dare garanzie sotto questo punto di vista, ma la sensazione è che una punta di ruolo possa servire da qui al momento in cui le partite si faranno decisive. Anche su un come Alexis Sanchez è possibile riporre fiducia incondizionata, ma la sensazione è che abbia autonomia limitata in un campionato che si è fatto sempre più fisico e atletico.

Tra i nomi più gettonati c’è Christian Kouamé delle Fiorentina che trova poco spazio nello schieramento di Vincenzo Italiano e che, per la sua versatilità, potrebbe dare una mano sia sul reparto di sinistra, che quello di destra, che come punta centrale, ruolo che ha rivestito anche in precedenti stagioni sia alla fiorentina, che al Genoa, che nella breve parentesi con l’Anderlecht.

L’altro nome caldissimo è quello di Artem Dovbyk del Girona, che difficilmente lascerà la compagine spagnola che sta sparigliando le carte in Liga, sia da parte della sua squadra, che della punta ucraina.