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Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano. Così canta Antonello Venditti in una delle sue Hit più gettonate e che ben si addice al ritorno di fiamma fra Romelu Lukaku e l’Inter.

12 mesi dopo la sua partenza verso Londra, il belga è sempre più tentato dal ritorno in maglia nerazzurra. Un’operazione complicata e non certo facile, ma che potrebbe tramutarsi in qualcosa di concreto per diversi motivi.

Ovviamente la sua esperienza numero tre al Chelsea non è stata delle più brillanti e dunque anche il club inglese sembra intenzionato a cedere l’attaccante. Sulle sue tracce però, oltre all’Inter, ecco il Bayern Monaco che si appresta a salutare Robert Lewandowski e il Tottenham di Conte.

Con il tecnico leccese è stato un feeling straordinario, specie nelle due stagioni con l’Inter e dunque i punti a favore degli spurs non mancano.

Ma vediamo cosa può indirizzare l’operazione verso Milano e cosa no.

Romelu Lukaku: serve il prestito per i nerazzurri

Un titolo di campione di Italia da assoluto protagonista, 47 gol in 72 presenze con la maglia della Benamata e l’amore incondizionato di tutto il popolo interista per Lukaku. 12 mesi fa il sacrificio dell’Inter fu necessario per mettere fine all’emorragia delle casse nerazzurre anche in vista del Fair Play Finanziario della UEFA.

Ben 115 milioni di euro il bonifico effettuato dai Blues per un’Inter passata nelle mani di Simone Inzaghi, dopo l’addio di Antonio Conte. Ovviamente a distanza di un anno, i vice-campioni di Italia non possono permettersi di sborsare questa valanga di soldi per il belga e allora nella mente di Marotta c’è il prestito.

Almeno una stagione con la maglia nerazzurra e gran parte dei costi che poggeranno sulle casse dei londinesi che nel frattempo hanno salutato Roman Abramovich e sono passati nelle mani dell’imprenditore americano Todd Boehly. Poi fra un anno l’idea è quella di rivedere il Business Plan fra le due società, anche alla luce di quelle che saranno le condizioni economiche delle casse nerazzurre.

Il prestito gratuito è l’unica via percorribile al momento, soprattutto dopo il nuovo settlement agreement discusso con l’Uefa in questi giorni. Senza dimenticare che l’Inter dovrà sacrificare uno come Bastoni, dopo la partenza a zero di Perisic. Il giovane e forte difensore nerazzurro potrebbe passare al Tottenham per 60 milioni di euro e dare nuova linfa alle finanze meneghine.

Lukaku ci crede, per l’Inter Bis

Fonti vicine al giocatore, parlano di un Romelu Lukaku molto attratto dal ritorno alla Pinetina e disposto anche a rinunciare a buone uscite con il club londinese, oltre ad alcuni premi non ancora riscossi. Insomma, anche l’attaccante è pronto a fare la sua parte, considerando che con Tuchel non è mai stato amore.

L’allenatore del Chelsea lo ha provato nella prima parte di stagione, come unico terminale offensivo nel 3-4-2-1 dei Blues, ma i risultati non sono stati quelli sperati: nella seconda parte dell’anno il belga ha fatto tanta panchina e alla fine il suo score stagionale recita 44 presenze complessive in tutte le competizioni e 15 gol, con 2 assist a completare il bilancio. E’ rimasto sul terreno da gioco per 2.748 minuti e ha segnato una rete ogni 183′.

Ma tutto questo non può bastare al Chelsea e nemmeno a lui che nelle ultime due stagioni in Italia aveva stradominato come pochi nella storia della Serie A. Una sorta di Gulliver impossibile da gestire dai difensori rivali: forte nel gioco areo, insuperabile nel corpo a corpo e maledettamente letale nell’attaccare la profondità.

Insomma, Lukaku in Italia ha trovato la sua confort zone, rispetto ad un Premier League più fisica e più ancorata a delle regole tattiche completamente diverse dal nostro campionato. Se in terra inglese il belga rischia di essere uno dei tanti, in Italia diventa uno dei più forti in assoluto.

Simone Inzaghi e quel 3-5-2 che esalta il belga

Il 3-5-2 dell’Inter di Conte sembrava disegnato su misura per Romelu: in coppia con Lautaro l’attaccante della nazionale Belga ben si completa e i due assieme hanno fatto sfracelli, fino a mettere le mani sul quel tricolore che in casa Inter mancava da 11 anni. Senza dubbio, se Lukaku fosse rimasto all’Inter, il bis di scudetti sarebbe stato molto più “facile” per l’Inter.

In caso di ritorno in maglia nerazzurra Romelu non troverebbe Conte partito assieme al Belga, ma con Simone Inzaghi sulla panchina il 3-5-2 è rimasto praticamente lo stesso. Un motivo in più per spingere Romelu verso una seconda esperienza all’ombra della Madonnina.

Ritroverebbe Lautaro al suo fianco e come detto, si tratta di una coppia maledettamente esplosiva, in grado di far saltare qualunque difesa. Non solo, ma oltre a giovare al gioco dell’Inter, la presenza di Lukaku in campo è sempre stato un aspetto psicologico fondamentale per il resto della squadra. Una sorta di sicurezza a livello di reti, come mettere i soldi in banca.

Se tutto questo dovesse concretizzarsi di nuovo, Lukaku avrebbe anche la possibilità di giocare al fianco di Paulo Dybala, sempre più vicino ad accettare la proposta di Marotta. Insomma, un motivo assai pesante per rivederlo ancora con la maglia nerazzurra in Serie A e in Champions League.

Lukaku fa gola al Bayern e a Conte

Dopo gli aspetti che potrebbero indurre il Belga ad un ritorno all’Inter, vediamo quali sono gli ostacoli che potrebbero allontanarlo dalla Pinetina.

Il primo ha le sembianze del Bayern Monaco. I tedeschi dopo il decimo titolo di fila stanno per perdere Robert Lewandowski. Dunque serve un giocatore con caratteristiche simili a quelle del polacco per sopperire alla sua partenza. E Romelu rappresenta la soluzione ideale per ovviare al problema.

L’altro ostacolo è rappresentato proprio dall’ex Conte che in pochi mesi ha rianimato il Tottenham portando gli spurs al quarto posto e in Champions League. I due si “amano” calcisticamente parlando e il gioco dell’allenatore italiano è perfetto per il belga. 3-5-2, ripartenze a nastro e attacco della profondità. Tre cose che rappresentano alla perfezione il Dna dell’attaccante del Chelsea.

Non solo, ma questi due club hanno una potenza economica non da poco, rispetto ad un’Inter che deve guardare attentamente i bilanci prima di convalidare operazioni in entrata. Dunque Bayern e Tottenham non solo possono mettere sul piatto soldi a favore del Chelsea, ma anche alzare il prezzo dell’ingaggio del Belga.

Lukaku come detto sembra disposto a ridursi lo stipendio in caso di ritorno all’Inter, ma quanto potrà resistere davanti alle offerte più eclatanti degli altri due club? Una domanda che si pongono in molti.

Sarà un lungo tira e molla, in questo avvio di calcio mercato estivo.