Gli Azzurri avevano appena perso la finale di Coppa del Mondo contro il Brasile; Hristo Stoichkov è l’ultimo vincitore del Pallone d’Oro e nel mondo si respira un’aria diversa. Di sconfinata possibilità. Quella che solo una crisi appena trascorsa sa generare.
Nel mentre, in questo 1994 che si appresta a segnare un prima e un dopo nella storia (anche del calcio), un giovane di Lisbona si sta facendo un nome da un paio di stagioni allo Sporting. Ovviamente attirando i grandi club europei, che si contendono un posto in prima fila per le trattative.
Quel giovane, naturalmente, era Luis Figo. Finirà per firmare per il Barcellona nel 1995, dopo aver essere “diventato” un giocatore, con tanto di contratto, della Juventus e del Parma.
Com’era potuto accadere?
I primi passi
A partire dalla stagione 1991/92, Figo è stato un punto fermo dello Sporting CP, giocando sempre più di 30 partite a stagione a discapito della giovanissima età. Del resto, aveva sempre fatto tanti assist, sebbene le cifre sui gol fossero inesistenti. Ecco: questo fino alla stagione 1993/94, quando il portoghese ha segnato 11 gol, sbloccandosi definitivamente.
La stagione successiva aveva ripetuto il numero di reti e addirittura aumentato i suoi assist, a 17. Vincendo la prima coppa di lega, la Coppa di Portogallo. Luis Figo aveva 22 anni, il mondo in mano, ed era diventato uno dei giocatori più promettenti in Europa.
Josep María Minguella (agente di calcio e architetto dell’ingaggio di Messi e Maradona al Barcellona, tra le altre cose) racconta di aver scoperto il portoghese in una partita di Champions League tra Real Madrid e Sporting: Figo giocava come interno, e quando il club presieduto da Josep Lluís Núñez si disse interessato a ingaggiare Figo, José Veiga, agente del portoghese, gli disse che aveva già un contratto con la Juventus e un altro con il Parma. Apriti cielo.
Cos’era successo con Juve e Parma?
Un passo indietro. Dobbiamo infatti tornare all’autunno del 1994, a metà ottobre per la precisione. Lo Sporting e la Juventus avevano raggiunto un accordo per il calciatore dal 1° luglio 1995, cifre che oggi definiremmo poco più di 3,5 milioni di euro; appena due mesi dopo Figo e il suo agente avevano firmato un altro contratto con il Parma, con migliori condizioni finanziarie. Il caos era già scoppiato. E i media ne erano già a conoscenza.
Nel febbraio 1995, la FIGC sanziona Luis Figo con un divieto di due anni di giocare per qualsiasi squadra italiana “per aver firmato due contratti con club diversi”. Ora bisognava trovare una soluzione per il giocatore, ed era lì che covava l’interesse del Barcellona. Inizialmente, l’idea era che l’attaccante portoghese sarebbe stato prestato dal Parma al Barcellona, almeno fino alla fine della sanzione per poi giocare in Italia. Le squadre arrivarono a un accordo: Figo sarebbe stato sì del Barcellona, ma a titolo definitivo, con una sorta di prelazione nel caso in cui il Barça avesse voluto cederlo.
La telenovela finì il 20 aprile 1995, quando Luis Figo si presentò in una conferenza stampa e disse: “È tutto deciso, sono un giocatore del Barcellona”. José Sousa Cintra, presidente del club portoghese, minacciò di denunciare il giocatore alla FIFA se il Barcellona non avesse pagato le cifre concordate nell’ottobre 1994 con la Juventus, ma alla fine il club catalano finì per pagare allo Sporting solo la tassa di formazione stabilita dalla UEFA (circa 2,5 milioni di euro).
Il percorso in Italia
Cosa sarebbe successo se Figo fosse andato alla Juve? Ecco, sarebbe andato a finire nella squadra di Lippi: quella di Vialli e Del Piero, quella della Champions League del 1996. E al Parma? Avrebbe giocato con Asprilla e Zola, con Buffon (la prima stagione) e Thuram: non sarebbe andata certamente male. Forse sarebbe arrivato prima all’Inter, o comunque sarebbe rimasto tanto in Italia, altro che la querelle tra Barcellona e Real Madrid che poi lo vide coinvolto.
A prescindere, sembrò che il corso di Luis Figo con l’Italia dovesse avere un lieto fine, e così è stato. Il portoghese è infatti finito in Serie A dieci anni dopo, nella stagione 2005/06. 20 milioni di euro al Real per andare all’Inter di Mancini: quattro scudetti consecutivi, una Coppa Italia e tre Supercoppe, certificando il dominio dei nerazzurri in Italia. Dopo aver vinto l’ultimo scudetto, con Mourinho come allenatore, Figo ha annunciato il suo ritiro nella stagione 2008/2009, e una stagione dopo, come assistente dell’allenatore portoghese, hanno vinto lo storico triplete.