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La Liga a 9 giornate dalla fine ha trovato finalmente i suoi due antagonisti: Real Madrid e Barcellona. Fa un po’ ridere come cosa, ma la rincorsa dei catalani al secondo posto si è concretizzata solo nel weekend.

Il Girona, del resto era prevedibile, è crollato. Il Real Madrid davanti continua a correre e da dietro piano piano è risalito un Barcellona che senza strafare comunque da due mesi non perde.

Real Madrid – Barcellona, sempre loro

Era da fine settembre che almeno in classifica le due grandi rivali del calcio spagnolo non si trovavano così vicine: Real Madrid primo, Barcellona secondo. Da lì in avanti graduale scivolamento verso il basso dei blaugrana e blancos sempre infallibili o quasi.

L’inverno soprattutto per il Barça è stato lunghissimo, con il picco negativo di fine gennaio, le dimissioni di Xavi “posticipate” a fine stagione mentre il Real continuava ad accumulare vittorie e gol.

Come dimenticarsi il 27 gennaio il 3-5 in casa del Barcellona contro il Villarreal e la vetta della classifica distante 10 punti e soprattutto con Atletico Madrid e Girona di mezzo.

Da allora gli uomini di Xavi hanno fatto due punti in più del Real Madrid, 17 a 15. Nulla che potesse mettere in crisi i blancos, ma intanto adesso il Barça è secondo dopo aver superato i rivali regionali del Girona: la vetta è distante ancora 8 lunghezze, certo.

Stabilità e cambiamenti

Una cosa che salta subito all’occhio per quanto riguarda il Barcellona è che per esempio ha chiuso a doppia mandata la difesa: nelle ultime sette partite della Liga ha subito appena 5 gol, e se ci aggiungiamo la sfida al Napoli in Champions League restiamo comunque a 7 reti prese in 9 gare.

Xavi ha operato una scelta di rottura, schierando un centrale di difesa come Christensen stabile a centrocampo, consentendo maggiore copertura al resto della squadra che intanto ha perso per infortunio gente come Pedri e De Jong e rimanendo con il solo Gundogan come vero creatore di gioco.

Questo cambio ha consentito anche a Joao Cancelo di giostrare con maggiore libertà sulla fascia sinistra, essendo il laterale portoghese una sorta di “playmaker occulto”, come del resto era anche al Manchester City e in parte alla Juventus.

Al Real Madrid dal canto suo è bastato recuperare un Vinicius al top per sopperire a infortuni (molti però stanno rientrando per questo finale di stagione, come Militao e Courtois) e squalifiche.

I blancos hanno perso una sola partita, il derby d’andata contro l’Atletico Madrid nella Liga. Ai quarti di finale di Champions contro il Manchester City partono sfavoriti, ma attenzione alle possibili sorprese. Idem il Barcellona contro il Paris Saint-Germain.