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Non si era mai vista una squadra vincitrice dell’Europa League, e quindi partecipante alla Champions, così in crisi come il Siviglia. Già due allenatori, 32 giocatori utilizzati, appena tre vittorie in stagione in tutte le competizioni e una sensazione di sbando continua.

Il Siviglia è in zona-retrocessione nella Liga ed è praticamente fuori dalla Champions League, ha perso anche la Supercoppa Europea contro il Manchester City e si parla già di sostituire il nuovo tecnico, Diego Alonso. Un caos senza soluzione di continuità sublimato nell’ultima giornata dalla doppia espulsione in contemporanea di due dei più esperti della squadra: Jesus Navas e Sergio Ramos.

Crisi Siviglia, 4 allenatori in 18 mesi

Non è più il Siviglia di maggio, questo. Quello con un’identità di gioco ben definita, semplice ma redditizia: spingere sulle fasce e martellare di cross il centro dell’area alla ricerca delle sponde o dei gol del marocchino En-Nesyri. Gil a sinistra, Ocampos a destra, con Suso e Lamela pronti a entrare: lo stile di José Luis Mendilibar, tecnico “pane e salame” silurato ai primi di ottobre dopo una sorta di ammutinamento dello spogliatoio al termine di un pareggio in casa 2-2 contro il Rayo Vallecano.

Un Mendilibar che a sua volta era stato chiamato l’anno scorso al capezzale della squadra al posto di Jorge Sampaoli, già subentrato per Julen Lopetegui. Insomma, in un anno e mezzo il Siviglia ha cambiato 4 allenatori: in mezzo ha vinto in maniera piuttosto rocambolesca l’Europa League e forse è stato questo trionfo inaspettato a rallentare il percorso di stabilizzazione. Se Mendilibar non avesse battuto la Roma a maggio, infatti, probabilmente sarebbe già stato silurato in primavera.

Il problema è che al posto del tecnico basco è stato chiamato l’ex commissario tecnico della nazionale uruguaiana, Diego Alonso, totalmente a digiuno di calcio europeo e delle sue dinamiche. Il bilancio del Siviglia con il nuovo allenatore è totalmente disastroso al momento: una vittoria in Coppa del Re contro i dilettanti del Quintanar, 4 pareggi e 4 sconfitte. Si parla da qualche giorno di sostituire anche Alonso.

Ramos non va e un attacco che non segna

Basta guardare il mercato fatto dagli andalusi per capire: nessuna linea chiara, i giocatori-chiave della passata stagione ceduti (su tutti il portiere Bounou) o spariti dalle rotazioni, e soprattutto una difesa che vive sempre sul filo del rasoio. Il ritorno del “figliol prodigo” Sergio Ramos al momento è stato più controproducente che altro, perché l’ex Real Madrid e Paris Saint-Germain ha imboccato da tempo la parabola discendente. Il suo arrivo è sembrato soprattutto un tentativo da parte della società di mettere in campo una figura forte visto che nel frattempo aveva salutato il direttore generale Monchi, in direzione Aston Villa.

Ramos ha causato con un’autorete la sconfitta di Barcellona ed è stato espulso nell’ultima partita contro la Real Sociedad. Più volte infortunato, non è che stia dando un grande apporto. Con lui in campo il Siviglia ha vinto solo la gara del suo nuovo esordio, 1-0 contro il Las Palmas. Per il resto pareggi o sconfitte. La sensazione in generale è che oltre a Ramos (che ha 37 anni) i biancorossi siano pieni di vecchi arnesi non più competitivi ad alto livello: Rakitic, Fernando, insomma il blocco che ha conquistato l’Europa League.

Davanti poi è un pianto: secondo le statistiche il Siviglia è la seconda squadra nella Liga che ci mette di più, in quanto a numero di tiri, per segnare un gol. In vetta a questa classifica c’è il Real Madrid con 17.5, che però tira talmente tanto che prima o poi una rete la fa e infatti i blancos sono il miglior attacco del torneo con 31 gol segnati. Il Siviglia invece è fermo a 15.8 tiri per arrivare a un gol, e i centri dei biancorossi in campionato sono solo 19. Imprecisione e scarsa concentrazione, il mix è variegato: En-Nesyri ha segnato 7 volte in tutte le competizioni, ma dietro di lui c’è il vuoto.

Il problema è che nessun allenatore ha ancora capito quale sia l’undici titolare, visto che fin qua sono stati utilizzati già 32 giocatori di cui due portieri: ha iniziato la stagione Dimitrovic, fedelissimo di Mendilibar, poi è diventato titolare il norvegese Nyland e infine è tornato Dimitrovic. Insomma, caos anche qua. La soluzione? Forse pagherà per tutti Alonso, ma questo rischia di essere un’altra mazzata per un Siviglia senza più identità.