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Sembra, calcisticamente, una vita fa. Eppure sono passati solo pochi anni da quando nel 2016, il Leicester City ha scritto una pagina incredibile della storia della Premier League, vincendo il suo primo e unico campionato.

Un successo però non totalmente improvvisato, costruito con pazienza puntando su un’organico di buon livello e un condottiero perfetto per l’impresa, Claudio Ranieri. Ecco la storia di una delle favole più belle del calcio moderno.

Il Leicester prima del miracolo

Trecentomila abitanti posizionati nel cuore centrale dell’Inghilterra e una squadra di calcio dalla storia centenaria (fondata nel 1884) ma con una bacheca di trofei clamorosamente scarna.

Prima dell’impresa miracolosa, il Leicester poteva contare solo su un paio di Coppe di Lega inglese vinte e diversi sali e scendi tra prima e seconda divisione. Ultimo dei quali, nel 2014 quando vincendo la Championship torna finalmente in Premier League ottenendo anche una complicata salvezza l’anno successivo (14° in campionato).

Ed è così che si presenta alla stagione 2015/16, con Claudio Ranieri che rileva la guida tecnica (non senza qualche malumore iniziale) e una campagna acquisti ridotta in pratica al solo Kantè come innesto tra i titolari, oltre a Okazaki per l’attacco. Si mira in pratica a lottare per la salvezza, con i bookmakers che arrivano a dare la vittoria scudetto delle Foxes addirittura per 5000 a 1.

I protagonisti della rosa

L’ossatura del resto era già collaudata, con un undici titolare assemblato mettendo insieme diverse scommesse, qualche giovane in rampa di lancio e alcuni flop in cerca di riscatto.

In tutto, dalle tasche della società quella formazione che sarebbe andata a mtetere tutte le big inglesi in fila, è costata poco meno di trenta milioni di euro. Già questo fa capire quante cose siano cambiate in così breve tempo.

Ma in questa storia, c’è spazio proprio per tutti quelli outsiders e underdog arrivati in sordina, con tutta la voglia di prendersi il loro spazio nell’Olimpo. A cominciare da quel Kasper Schmeichel preso per poco più di un milione di euro dal Leeds e che sarebbe diventato pilastro tra i pali, soprattutto in quella stagione dove mise insieme 15 clean sheet in Premier.

Ancora meno costò il cartellino di Wes Morgan, capitano di quella formazione che non saltò nemmeno una partita nel guidare la difesa, completata dai vari Simpson, Huth e Fuchs (arrivato addirittura a costo zero dopo la non brillante parentesi allo Schalke).

Clamorosa la stagione di Kantè, snobbato da tutte le grandi d’Europa ma che qua mostrato tutte quelle doti che ne hanno fatto poi le sue fortune (nella Francia così come nel Chelsea). L’accoppiata con Drinkwater in mediana ha formato un muro difficile da passare.

E poi naturalmente tra gli eroi non si può non mettere in primo piano il talento di Riyad Mahrez (anche lui cestinato troppo presto dai top team, salvo poi diventare un punto fermo anche nel City) e l’esplosione di Jamie Vardy, costato appena 1.2 milioni di euro ma diventato (anche grazie a Ranieri) uno dei migliori bomber d’Europa. Certo un piccolo grazie lo deve anche a quel Okazaki che ha saputo interpretare al meglio il suo ruolo di “spalla” offensiva.

Insomma undici incastri perfetti gestiti al meglio da una vecchia volpe come Ranieri, alchimista perfetto per una pozione magica che ha spiazzato tutti.

La cavalcata in Premier League

Al pronti via della stagione è subito il City a mettere in mostra le sue doti vincendo tutte e cinque le prime giornate, con il Leicester però sorprendente secondo grazie a tre vittorie nel frangente.

Il netto 5-2 subito in casa contro l’Arsenal alla settima giornata però, sembra ridimensionare a fuoco di paglia l’avvio dei ragazzi di Ranieri. Sarà invece l’inizio della cavalcata verso la vetta.

Nessuna sconfitta nelle dieci partite seguenti, con tanto di otto vittorie che fanno volare in cima alla classifica le Foxes, che chiudono il girone di andata in vetta a pari punti con l’Arsenal.

La vittoria a Londra contro il Tottenham di Kane alla 21ª giornata è il segnale che qualcosa di magico sta avvenendo, consacrazione che arriva dopo due vittorie di fila contro Liverpool (2-0 in casa con doppietta di Vardy) e soprattutto andando a espugnare la casa del Manchester City per un 3-1 che lascia tutti annichiliti.

Il 13 Febbraio il big match di giornata vede di fronte le prime due della classe, con il Leicester però davanti all’Arsenal. E così rimane la classifica, nonostante il gol di Welbeck al 95° consegni ai Gunners una vittoria sul filo di lana. Chi cerca in questa sconfitte un segnale di chiusura del sogno però, resterà deluso.

Anzi. Da quel momento è proprio l’Arsenal ad entrare in un periodo di crisi, con anche Tottenham e City ad offrire un rendimento piuttosto altalenante.

Morale, il Leicester City invece non perderà più una partita fino alla fine del campionato, con il 1° Maggio 2016 fissato nella storia del club come data cardine: si gioca a Manchester e il pareggio per 1-1 unito al contemporaneo pari degli Spurs, regala il primo titolo al Leicester.

Ranieri e la squadra sono in trionfo, festeggiando in casa contro l’Everton la vittoria per 3-1 e la definitiva impresa che porterà a chiudere con 81 punti, vincitori della Premier League per la prima volta in assoluto (con l’Arsenal a ben dieci lunghezze alla fine).

E vissero tutti felici e contenti

Come ogni favola che si rispetti, anche in questa il finale è felice. Ma nella vita vera, c’è sempre un seguito, non per tutti perfetto.

Claudio Ranieri già nella stagione successiva esaurirà il suo bonus finendo esonerato (con l’abbraccio però della tifoseria tutta), e gran parte della squadra campione verrà pian piano smantellata con i migliori elementi che prenderanno la strada verso altri top team.

Solo Jamie Vardy continuerà a vestire fino all’ultimo anno quella maglia, con 350 presenze condite da 156 reti ufficiali (e tutta una serie di immancabili birre bevute insieme ai suoi tifosi).

Arriveranno altri due successi da mettere in bacheca, come la FA Cup e la Commuynity Shield entrambe vinte nel 2021. Poco prima di mettere davvero la parola “fine” a questo ciclo, con la retrocessione in Championship del 2023.