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È stata partita vera, Lazio vs Bologna. Tra due squadre forti, dinamiche, propositive. L’ha vinta il Bologna di Thiago Motta, a cui vanno gli onori di una stagione fin qui incredibile – che dopo una breve interruzione a inizio anno è ripresa alla grande, portando a due vittorie cruciali nelle ultime due uscite, contro due squadre forti come Fiorentina e Lazio. Ma l’ha anche persa la Lazio, colpevole – se così si può dire – di non averla chiusa nel primo tempo, quando dopo 25’ di dominio totale ha rischiato di andare sul 2-0 con una conclusione secca e precisa di Isaksen (già in gol su assist di Immobile al 18’) sulla quale Skorupski si è riscoperto novello Gianluigi Buffon.

Da quella parata in poi, la Lazio è calata e il Bologna è cresciuto. Salta agli occhi in questo senso la diversa condizione fisica e mentale delle due squadre. I biancocelesti, reduci dalle fatiche di Coppa contro il Bayern, non hanno saputo più proporre il gioco della prima frazione. Il Bologna al contrario ha pareggiato con El Azzouzi su regalo-pasticcio di Provedel e Luis Alberto in fase di impostazione, per poi siglare il gol-vittoria con Zirkzee, autore di un’apertura panoramica su Ndoye nella stessa azione, con un destro preciso alla destra di Provedel, imparabile.

Sarri ha cambiato i più stanchi, ma forse ha sbagliato qualche scelta. Isaksen avrebbe meritato di finire il match, Luis Alberto invece, sempre più irriconoscibile, forse è uscito troppo tardi – 10’ di stanca per Kamada in mezzo al campo, subentrato al posto dello spagnolo. La squadra di Motta non ha mai smesso di pressare, ha condotto con grande personalità il secondo tempo e non ha concesso praticamente nulla alla Lazio.

Con questa, fanno due su due i successi dei felsinei contro i biancocelesti quest’anno. La vittoria all’Olimpico significa soprattutto +8 dai biancocelesti con gli scontri diretti a favore, anche se la Lazio giovedì recupererà il match contro il Torino ma all’Olimpico Grande Torino, col toro che è lì a 2 punti dalla squadra di Sarri.

Se per la Lazio dunque il cammino Champions può dichiararsi concluso qui, quando siamo ancora a febbraio, per il Bologna si prospetta un finale di stagione da brividi. Se la squadra di Motta rimarrà umile e concentrata fino alla fine, non è da escludere un piazzamento Champions, considerando anche che l’Italia potrebbe regalarsi cinque posti europei a fine anno – anziché i consueti quattro. Il Bologna ha dimostrato di saperci fare negli scontri diretti, e continua a giocare un calcio spregiudicato e offensivo, al di là dell’avversario affrontato.

Una lezione da imparare anche per squadre più blasonate come Roma, Napoli, Lazio e Fiorentina. Tutte guarderanno il Bologna dal basso all’alto ancora una volta. Il lavoro paga, il blasone pure. Non sempre in positivo però.