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Il momento della verità. Perché altrimenti può farsi durissima, in salita, particolarmente ostile. La Juventus torna a giocare in Champions League e sarà la prima volta di Luciano Spalletti al di fuori dei confini nazionali, la primissima davanti al proprio pubblico. Doppio motivo per guardarla, certo. Ma anche per capire: le intenzioni, le aspettative, cosa poter cambiare e cosa confermare.

La vittoria con la Cremonese ha confermato le buone sensazioni – e le intuizioni, sin da subito – avute dal cambio in panchina, ma per la Juve c’è tanto da lavorare e tanta fiducia da mettere nel bagagliaio. La gara con lo Sporting Lisbona delle prossime ore sarà determinante per comprendere meglio il cumulo dei problemi da affrontare. Con una particolarità: considerato il periodo precedente in Champions, sarà quasi decisiva.

Chi gioca?

Intanto, i protagonisti. Spalletti dovrebbe confermare la difesa a tre, anche perché Kelly non recupera dai vari acciacchi occorsi per la (troppa) continuità di prestazioni. Kalulu con Gatti sembrano confermati davanti a Di Gregorio, il terzo – ancora braccetto – può essere Koopmeiners, la vera sorpresa della sfida con la Cremonese. Cambiaso e Kostic stanno bene e vanno verso la conferma, così come Locatelli e Thuram. McKennie o Conceiçao dal primo minuto (è un dubbio), poi Vlahovic davanti e Yildiz in vantaggio rispetto a uno sconclusionato Openda.

Davanti al 3-4-3 della Juventus, lo Sporting andrà con un più canonico 4-2-3-1, partendo da Araujo, Debast, Inacio e Fresneda (ex obiettivo di mercato bianconero) in difesa. In porta ci sarà Rui Silva, mentre – a proposito di obiettivi – il centrocampo sarà guidato da Simoes e soprattutto da Hjulmand, ex Lecce, cercato a lungo dalla Juve quest’estate. Occhio alla batteria, fortissima, di trequartisti: Pedro Gonçalves, Francisco Trincão, Quenda sono pronti a esaltare il centravanti, Suarez.

Chi tenere d’occhio?

Si diceva dell’attacco dello Sporting, dunque. I tre alle spalle della punta meriterebbero molto più di quello che hanno, con enorme rispetto per il club portoghese. Però Gonçalves – 28 anni – è il giocatore più talentuoso, e poi c’è Trinçao e l’occasione fallita al Barcellona – ma è di quel livello lì -, quindi Quenda, di appena 18 anni, classe 2007. A loro la Juve deve fare attenzione, così come sa di doverne mettere parecchia sul capitano: c’è Hjulmand, a far girare tutto e tutti.

Tra i bianconeri, naturalmente, il massimo dell’attenzione va a finire su Kenan Yildiz. L’attaccante turco tornerà in campo dal primo minuto dopo aver smaltito un fastidio al ginocchio che l’ha frenato per la gara dello Zini, contro la Cremonese. Kenan affiancherà Vlahovic, in un buon momento di condizione. Da capire se Spalletti continuerà con la chicca Koopmeiners: può fare di nuovo il braccetto.

Il momento di forma

La Juve arriva comunque da due successi consecutivi, dopo una settimana in cui le sconfitte sono state tre, e sempre di fila. Si è rimessa in piedi, vuole perciò completare l’opera: chiudere la settimana pre sosta con due vittorie cruciali per rilanciare le ambizioni italiane ed europee. Si può fare: Sporting e poi il Toro non sembrano avversari insormontabili, a prescindere da quel che possono significare.

Lo Sporting arriva invece da quattro successi consecutivi, di cui l’ultimo nella tumultuosa partita in casa contro il Marsiglia. Ha già giocato contro un’italiana ed è stato il Napoli – 2-1 per gli azzurri -: è stato l’unico passo falso dallo scorso agosto, quando il ko col Porto aveva preoccupato. E invece. Borges sa come si fa, e tallona i Dragoes in campionato, dov’è a tre punti di distanza, gli stessi persi, dal primo posto.