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Ancora una volta senza entusiasmare, ma con una crescente sensazione di forza che probabilmente fa il paio con una consapevolezza di squadra, la Juventus vince la sua quinta partita consecutiva in Serie A, la sesta nelle ultime 7, la quarta in fila di misura. Contro il Cagliari i gol sono arrivati da due difensori, ma c’è il dubbio che possa non bastare nella prossima: dopo la sosta, allo Stadium, arriva l’Inter.

“Solite” palle inattive e prove di difesa a 4: contro il Cagliari, la Juve ha vinto così

Mancava Rabiot, assenza mai banale soprattutto per la Juventus 2023/24. Se ce lo avessero detto un tre anni fa, che quello spilungone un po’ indolente e molto anarchico sarebbe diventato un leader della Juventus, obiettivamente non ci avremmo mai creduto. Eppure, gli strappi e la fisicità del francese sono oggi due temi quasi irrinunciabili per l’attuale Vecchia Signora, che non ha molte fonti certe, di risorse utili a creare pericoli per gli avversari.

La tattica individuale e le comfort zone degli Allegri-boys

Da sempre, le squadre di Allegri non rubano l’occhio per automatismi che non siano difensivi. Dalla cintola in su, il tecnico livornese ha sempre rivendicato una certa libertà che concede ai suoi, ponendo l’attenzione sulla tattica individuale. In sostanza, Allegri non prepara schemi particolari, ma cerca da sempre di abituare i suoi giocatori a pensare nel modo corretto, per leggere i momenti della partita, affinare l’intesa con i compagni per conoscerne i possibili movimenti e regolare su questo la propria azione.

Un approccio del genere necessita la piena sintonia con il gruppo e con i singoli, e che tutti diano la propria disponibilità come e più che in contesti più codificati e schematizzati. Per questo, oltre che per ragioni extra-campo, la Juve 2022/23 appariva come una squadra estremamente disfunzionale, dove l’iniziativa era esclusivamente demandata al singolo e praticamente non esistevano comfort zone in cui rifugiarsi.

Quest’anno avevamo iniziato a intravedere qualcosa di diverso, poi l’evoluzione nella manovra offensiva si è come bloccata. Tuttavia, la Juventus non si è disunita, perché ha ritrovato quello che nella scorsa stagione era mancato e che è il vero marchio di fabbrica allegriano: la solidità difensiva.

Gatti terzino, Cambiaso jolly

Sono arrivati tanti clean sheet, una serie di 6 consecutivi che si è interrotta proprio in casa contro il Cagliari. Contro i sardi, però, si è vista qualcosa di nuovo. Dopo circa la metà del primo tempo, Gatti si è sistemato nella posizione di terzino destro, in una sorta di difesa a 4 che aveva dall’altra parte un Kostic che partiva più basso. Davanti a Gatti giostrava Cambiaso che, da terzino o quinto di centrocampo si ritrovava in una posizione ibrida, che lo ha visto molto spesso accentrarsi ed entrare più nel cuore della manovra. I risultati sono stati abbastanza scadenti per Cambiaso, la cui prestazione è apparsa un po’ confusionaria, più interessanti per Gatti. Non ha il passo e la grammatica del terzino di spinta, ma è veloce e si è applicato con esiti interessanti.

McKennie, da esubero a indispensabile

Questo nuovo sistema ha una spina dorsale che ha in Locatelli la sua pietra angolare arretrata, e in McKennie il vero e proprio fac-totum. Si sapeva già che il texano, per caratteristiche, è quello che ha più nelle corde l’attacco alla porta avversaria, gli inserimenti senza palla, la capacità di riempire le corsie. Da esubero estivo, Wes si è totalmente recuperato alla causa bianconera, e prestazioni come quella di sabato pomeriggio lo segnalano fondamentale su entrambe le metà campo. Un suo inserimento con tiro al volo in area, per un’inezia non ha portato al vantaggio bianconero già nel primo tempo.

Le palle inattive e il “mostro” Inter in arrivo

Il vantaggio è arrivato invece dalla vera comfort zone di questa Juventus 2023/24: le palle inattive. Da una punizione, battuta con la consueta maestria da Kostic e trasformata dalla testa di Bremer, è arrivato l’1-0. Da un calcio d’angolo, battuto con la consueta maestria da Kostic, è arrivato il rocambolesco 2-0 di Rugani. In totale, sui 19 gol segnati in questo campionato dalla Juve, 6 sono arrivati da sviluppi di palla inattiva. In percentuale, fa il 31,6%, dato in linea con quello della stagione precedente: 18 gol su 56 in campionato, 25 su 79 in totale, per percentuali sempre del 32%.

Chiesa sotto-utilizzato?

Dunque, da un punto di vista offensivo, la Juve attinge sempre tanto alle palle inattive. Non è una colpa, anzi quello di riuscire a trasformare una buona percentuale di queste occasioni è cruciale, per portare a casa diverse vittorie. Piuttosto, se è vero che questa Juve sembra avere dei limiti, alcuni di questi appaiono come “auto-limiti”. Si pensi a Federico Chiesa, la cui posizione da seconda punta forse non sfrutta in pieno il potenziale del figlio di Enrico. Questo è stato evidente nelle ultime uscite, un po’ meno contro il Cagliari, in cui Fede è riuscito a ritagliarsi qualche spazio, ma una squadra che non lo lancia negli spazi e non sfrutta la sua capacità di “arare” gli avversari non può avere da lui il massimo.

Cercasi Dusan

Ora c’è la sosta, poi Juventus-Inter. In questo periodo sarà cruciale, per la Juve, recuperare fonti di pericolo offensivo. Sarà cruciale, nella fattispecie, provare a recuperare il miglior Vlahovic. Al momento non è dato sapere se il serbo sarà o meno convocato in nazionale, ma qualora così non fosse, è importantissimo rivedere l’ex viola in condizioni simili all’inizio di campionato.

L’Inter è infatti il meglio che oggi riesca ad offrire il campionato italiano, oltre che la probabile rivale con cui la Juve si giocherà lo scudetto. Per farlo, però, servono dei passi in avanti, anche perché l’Inter pare avere dei robustissimi antidoti a quanto ha portato finora avanti la Juve. Per capirci meglio, torniamo al dato dei gol da palla inattiva.

L’Inter e la “contraerea”

L’Inter non ha soltanto il miglior attacco (29 gol segnati) e la miglior difesa (6 subiti), ma tiene testa alla Juventus anche nelle voci statistiche in cui la Vecchia Signora è più forte. I nerazzurri hanno segnato 9 gol su palla inattiva, anche se 6 sono arrivati su rigore. In percentuale, fa oltre il 31%, ma quella di Inzaghi è una squadra che sa segnare in tanti modi differenti. Non solo, perché la preoccupazione maggiore per i bianconeri potrebbe arrivare da un dato: l’Inter è l’unica squadra, insieme al Milan, a non avere ancora subito gol di testa in questo campionato. Se la Juventus vuole davvero sognare un posto al sole, dovrà studiare delle alternative credibili.