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Tutta Venezia si è innamorata di Joel Pohjanpalo, un ragazzone finlandese arrivato un po’ in sordina dopo una serie di stagioni non proprio entusiasmanti in Germania, ma diventato subito paladino dei tifosi in laguna. E il merito, non è solo dei suoi (tanti) gol.

Chi è Joel Pohjanpalo?

A vederlo, con le dovute proporzioni, sembra un po’ un Haaland, che richiama per il fisico e le movenze in campo. Ma a differenza del più noto (e sicuramente più talentuoso) collega norvegese, Joel è un attaccante a cui piace pochissimo apparire e ha probabilmente bisogno di trovare la sua giusta dimensione per rendere al meglio.

Non l’aveva mai trovata in Germania, quando dopo l’approdo al Leverkusen (scelto, peraltro, dopo un rifiuto al Liverpool) non era mai riuscito a ritagliarsi un posto da protagonista, complici alcuni infortuni pesanti e una concorrenza spietata nel reparto, finendo poi nella girandola dei prestiti che hanno avuto se non altro il merito di metterlo in luce.

Come nella stagione 2021/22, quando finito a giocarsi la Superlig turca, si è messo in evidenza con 16 reti in stagione che hanno portato i dirigenti del Venezia a puntare su di lui per la serie cadetta in laguna.

Una scelta azzeccatissima per entrambi, perchè Pohjanpalo solo ha ripagato a suon di gol (sono stati 19 nella sua prima stagione in Serie B con tanto di 7 assist), ma si è anche calato come nessun altro nella realtà della città dai mille canali.

Amore al primo Baccaro

Joel Pohjanpalo, a differenza di molti altri stranieri arrivati in Italia, non ha però voluto vivere questa esperienza come semplice passaggio di lavoro. Si è preso una casa in pieno centro a Venezia (unico tra i suoi compagni), calandosi immediatamente nella realtà del capoluogo lagunare, affascinato non solo dai canali e dalle bellezze artistiche, ma dalla convivialità dei Baccari, che lo vedono spesso protagonista tra un ombra di vino e un cicchetto, insieme ai suoi stessi tifosi.

Una ritualità che lo porta ogni giorno a bere il caffè al mattino nel suo bar del centro, per poi fare due passi verso Piazzale Roma da cui prendere la macchina e recarsi agli allenamenti. Andata, fatica e ritorno, magari sciogliendo le tensioni con un altro giro tra le calli (e forse, tra i baccari).

Da chi ha aperto una sua personale enoteca in quel di Helsinki e si è fermato a bere una birra al bar dello stadio con i suoi tifosi dopo la tripletta della scorsa stagione (contro il Modena), non ci si poteva aspettare altro che amore a prima vista con Venezia e i suoi tifosi.

Che tipo di attaccante è Joel Pohjanpalo?

La sua stazza e il suo modo di giocare vanno di pari passo con l’idea di un attaccante molto fisico e potente, capace sia di fare da sponda e tenere palla per agevolare il lavoro dei suoi compagni di reparto, sia di giocarsi la sue possibilità lottando in area grazie anche a una buona tecnica e ottima velocità.

Un attaccante moderno e completo, che fa la gioia dei suoi allenatori perchè capace di giocare bene in ambo le fasi, oltre a unire in campo i reparti. E Paolo Vanoli le ha capite subito le potenzialità del finlandese, sia nell’attacco a due della scorsa stagione, sia nel tridente proposto in questa.

Il risultato è stato lo stesso: gol a raffica e un buon numero di assist, proprio per questa sua caratteristica di partecipare a ogni fase del gioco dei liguri.

La sua stagione al Venezia

Se nella scorsa stagione i suoi 19 gol erano stati determinanti per la corsa playoff, in questa Joel e i suoi compagni sembrano avere obiettivi ancora più ambiziosi e lui ha continuato a fare quello che gli riesce meglio: segnare.

La fascia di capitano consegnata a inizio stagione è stato il meritato riconoscimento per quello che è di fatto l’uomo squadra dei lagunari, anche se nelle prime tredici partite sono stati “solo” quattro i gol messi a segno dal finlandese.

Poco male, visto che il cambio di modulo di Vanoli e una rosa rinnovata hanno comunque dato spazio all’estro e alle giocate di diversi suoi compagni di reparto, a partire da Gytkjaer (6 reti) e passando per Pierini (5 gol) e i due americani di centrocampo (Tessman a quota 4 e Busio a 3).

Una sorta di cooperativa del gol che così lanciato il Venezia verso il secondo posto, messo a rischio non a caso proprio nelle ultime partite dove Pohjanpalo è stato costretto al riposo per una fascite plantare (due sconfitte senza di lui, più un pareggio al rientro).

Il poker contro la Sampdoria

Poi il finlandese si è rimesso al lavoro e sta tornando in forma, smagliante a quanto pare, visto che nelle due ultime giornate in cui ha giocato da titolare a messo a segno quattro reti.

Una nel pareggio in trasferta contro la Feralpisalò, e addirittura tre nella partita fondamentale giocata in casa contro la Sampdoria nella ventesima giornata di campionato.

Il risultato finale è di 5-3 per i lagunari, ma la partita è stata più combattuta di quanto si possa pensare. Proprio Pohjanpalo trascina subito i padroni di casa con una doppietta nel primo tempo, che si chiude sul 2-1 con i doriani però già con l’uomo in meno per l’espulsione di Benedetti sul finire.

Il terzo gol dello stesso finlandese al 58′ sembra chiudere definitivamente la partita, salvo poi uno sbandamento di cinque minuti che costa ai lagunari il pareggio dopo i gol di De Luca e Depaoli. Il finale però è tutto a marca arancioverde, che nel giro di tre minuti riporta dalla sua l’incontro con i gol di Busio e Ellertsson.

Tre punti in saccoccia e solito festeggiamento per Joel che si porta a casa il pallone sottobraccio, tenendo la sua classica birra preparata nel bar della curva allo stadio proprio per lui. Un’icona che si ripete. Probabilmente non per l’ultima volta.

La corsa verso la promozione è serrata però, visto che c’è il Como a pari punti e poco dietro Cittadella e Cremonese a spingere. Ma una cosa è certa, domattina c’è un caffè che lo aspetta nel suo bar preferito di Campo San Paolo, prima di buttarsi di nuovo negli allenamenti.