Vai al contenuto

Ottantasette giorni dopo la finale di Wembley contro l’Inghilterra, l’Italia torna in campo per provare a sollevare un’altra coppa nella fase finale della Nations League. U

na nuova missione che nella prima delle due partite in programma a San Siro, rimette sul cammino del gruppo di Mancini ancora la Spagna di Luis Enrique. La Nazionale già battuta in semifinale proprio a Euro 2020 che vuole prendersi la rivincita dopo essere riuscita a mettere in difficoltà Donnarumma e compagni più di chiunque altro.

All’Europeo abbiamo vinto noi ai rigori, contro una formazione che tradizionalmente ha nel palleggio e nelle trame di gioco ricercate le sue qualità migliori. Nell’ultimo incrocio l’Italia dimostrò però di saper soffrire e di poter trovare il colpo giusto al momento giusto. Così anche mercoledì sera, nel match che vale un posto nella finalissima di domenica, a fare la differenza potrebbe essere (nuovamente) il centrocampo.

Tante le assenze per entrambe, Luis Enrique non ha chiamato gli “italiani” Fabian Ruiz e Brahim e punterà probabilmente su un mix di esperienza e fantasia, senza stravolgere il suo credo.

Mancini ha quattro certezze che si chiamano Jorginho, Barella, Verratti e Locatelli. L’allenatore ha puntato da tempo su di loro e andrà avanti sulla sua strada che in attacco vedrà ancora protagonista quel Federico Chiesa, decisivo proprio a Wembley.

Tanto nella Juve quanto nel progetto azzurro, Fede risulta sempre più centrale (e decisivo): l’esterno bianconero in questi giorni è stato esaltato anche in Spagna ed è pronto a mettere in campo tutta la voglia e il talento che per il ct azzurro sono indispensabili. Numeri, qualità e tanta quantità: Chiesa non si risparmia mai e sogna di decidere un’altra partita. A guidare la difesa dalla porta ci sarà poi Gigio Donnarumma, miglior giocatore dell’Europeo, pronto a rimettere piede a Milano dopo l’addio al Milan in estate. L’accoglienza che la città riserverà al giocatore del PSG è uno dei motivi di interesse di questo prossimo appuntamento.

San Siro è pronto a scaldarsi e a spingere la Nazionale in un nuovo – seppur più breve – cammino (si spera) verso la gloria. Si tratta soltanto della seconda Nations League in palio: la competizione organizzata dalla UEFA ha visto il Portogallo trionfare alla prima occasione, due anni fa.

L’Italia – insieme alla Spagna e a Francia e Belgio (che si giocheranno l’altro posto in finale nella gara di giovedì sera a Torino) – è arrivata alla fase finale grazie al primo posto nel suo girone da quattro nella Lega A, nelle gare che si sono giocate tra settembre e novembre 2020. Le ultime partite sono state posticipate causa Covid e il destino ha voluto che nel frattempo gli Azzurri riuscissero a portarsi a casa un successo straordinario, al termine di un cammino meraviglioso che ha rimesso Mancini e i suoi ragazzi in cima all’Europa e ha mostrato al mondo le qualità di una nuova Italia, ripartita con fatica dal basso e arrivata davanti a tutti.

Un gruppo unito che per oltre un mese ha entusiasmato, giocato bene e sofferto, che ha stupito e strappato complimenti anche agli avversari. Proprio Luis Enrique, dopo la semifinale persa, disse senza difficoltà che avrebbe tifato Italia nell’ultimo impegno del torneo perché sorpreso positivamente dagli azzurri.

Ora i Campioni d’Europa tornano a giocare e vogliono vincere ancora, battendo la Spagna anche in casa per ribadire i loro valori e la capacità di poter fermare e superare chiunque. Per continuare a sognare.

Appuntamento con un’altra notte magica, inseguendo un altro gol. Due nuove tappe per restare protagonisti. Vincere “sarebbe fantastico, ma non certo semplice”. Parola di CT, che con le sue certezze riparte dalla Spagna, in una classica del calcio europeo degli ultimi anni dopo il sogno ad occhi aperti di un’estate straordinaria.