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Gli Europei entrano nel vivo con le prime gare ad eliminazione diretta, e subito si prospetta un sabato sera bollente, in particolare in tutte quelle località balneari italiane in questo periodo frequentate dai turisti austriaci. Sabato 26 giugno alle 21, infatti, l’Italia affronterà l’Austria nella sua prima gara da dentro o fuori di Euro 2020. 

La nazionale azzurra ha chiuso il girone a punteggio pieno e senza subire nemmeno un gol, impresa mai riuscita a nessuno finora nella storia degli Europei. Negli ottavi di finale affronteranno i vicini austriaci, che hanno guadagnato il secondo posto nel loro girone battendo l’Ucraina nell’ultima partita. Sembra una sfida decisamente alla portata degli azzurri, ma la squadra austriaca nasconde delle insidie 

Le condizioni dell’Italia 

A memoria non si hanno tracce di una spedizione italiana in cui le cose siano andate così bene. La nazionale di Mancini ha eguagliato il record di risultati utili consecutivi che apparteneva al commissario tecnico Pozzo, vincitore di due Mondiali consecutivi nel 1934 e 1938. La squadra ha dimostrato compattezza e unità vincendo anche l’ultima partita contro il Galles con una squadra composta prevalentemente di riserve. 

In questi termini anche le condizioni fisiche ancora non ottimali di Giorgio Chiellini e Alessandro Florenzi non destano troppe preoccupazioni, visto che per entrambi ci sono almeno due sostituti, Acerbi e Bastoni per il primo e Di Lorenzo e Toloi per il secondo, che hanno dimostrato di poterli sostituire egregiamente. Non c’è sicuramente necessità di forzare il loro rientro, come non è stato fatto nel caso di Marco Verratti, sostituito egregiamente da Manuel Locatelli nelle prime due partite e rientrato in forma smagliante contro il Galles. Il ballottaggio più incerto riguarda proprio loro due. 

Quello che colpisce subito del gruppo azzurro è l’unità di squadra, merito della voglia di riscatto di una generazione che vuole cancellare la vergogna della mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, ma anche del lavoro di Roberto Mancini che gestisce la squadra in maniera impeccabile, mettendo sempre ogni giocatore nelle condizioni di dare il meglio di sé e facendo sentire tutti importanti. Paradigmatica la scelta di far entrare il commosso secondo portiere Salvatore Sirigu a pochi minuti dalla fine del match contro il Galles, per dare anche a lui la possibilità di iscrivere il suo nome nei tabellini. 

Come scenderà in campo contro l’Austria 

Dal punto di vista del gioco, l’Italia ha la sua precisa identità che mantiene anche cambiando gli interpreti: un 4-3-3 che in fase di attacco diventa un 3-2-5 o addirittura un 2-3-5, con il terzino di sinistra, Spinazzola, che gioca costantemente in linea con gli attaccanti, mentre sul versante opposto è l’attaccante di destra, Berardi o Chiesa, ad allargarsi sulla fascia lasciando spazio alla mezzala più offensiva, Barella, per inserirsi.

Nel caso in cui gli avversari ripieghino con più uomini, il terzino di destra, che normalmente si stringe in difesa con i due centrali, può alzarsi a giocare in linea con i due mediani favorendo l’immediata riconquista della palla. 

In questo atteggiamento tattico trova la sua logica la scelta di Mancini di chiamare un giocatore contestato come Federico Bernardeschi, uno dei pochi in grado di svolgere in maniera naturale il compito che normalmente viene richiesto a Lorenzo Insigne: partire da ala sinistra per poi accentrarsi e giocare da trequartista, in maniera da portare via gli uomini per favorire l’avanzata di Spinazzola e andare a dialogare con la punta centrale, Immobile o Belotti. 

21
Donnarumma
4
Spinazzola
15
Acerbi
19
Bonucci
2
Di Lorenzo
6
Verratti
8
Jorginho
18
Barella
10
Insigne
17
Immobile
11
Berardi

Le condizioni dell’Austria

Le preoccupazioni maggiori per Franco Foda arrivano dal matchwinner della partita contro l’Ucraina: Christian Baumgartner, trequartista dell’Hoffenheim, era stato sostituito per un colpo alla testa subito poco prima di mettere a segno il gol vittoria. Gli ultimi esami non hanno evidenziato problemi particolari, quindi il giocatore dovrebbe rientrare a disposizione contro gli azzurri. 

Allarme che invece suona per le condizioni di Martin Hinteregger, difensore dell’Eintracht Francoforte che ha subito una contusione al muscolo della coscia che ne mette in dubbio la presenza contro l’Italia.

Per il resto la squadra ha confermato quanto fatto vedere nelle qualificazioni: una squadra che gioca in maniera abbastanza scolastica, senza grandi pretese di costruzione di gioco dal basso o di raffinati fraseggi offensivi. La forza dell’Austria risiede nella sua fisicità e nella sua velocità, e da questo punto di vista i giocatori austriaci sembrano arrivati all’appuntamento in buone condizioni.

Come scenderà in campo contro l’Italia 

L’eventuale assenza di Hinteregger potrebbe spingere Foda a riproporre il 4-2-3-1 visto contro l’Ucraina, spostando il capitano Alaba al centro e riproponendo il terzino sinistro Ulmer. La manovra offensiva si svilupperebbe maggiormente sul lato di destra, dove la velocità della coppia di quasi omonimi Lainer e Laimer garantisce ripartenze fulminanti. 

L’uomo chiave dello schieramento è Marcel Sabitzer, trequartista del Lipsia dai cui piedi passano buona parte delle azioni offensive austriache. Il ruolo di terminale offensivo è conteso tra Sasa Kalajdzic, giovane ed elegante gigante di 2 metri dello Stoccarda, e Marko Arnautovic, ex-Inter desideroso di trovare un nuovo ingaggio in Europa dopo l’esperienza cinese e diretto verso Bologna.

13
Bachmann
2
Ulmer
8
Alaba
3
Dragovic
21
Lainer
10
Grillitsch
23
Schlager
19
Baumgartner
9
Sabitzer
24
Laimer
7
Arnautovic

La curiosità 

Roberto Mancini e Franco Foda si sono già sfidati in panchina molti anni fa, in un doppio confronto di Coppa UEFA. Era fine 2002 e il tecnico italiano sedeva sulla panchina della Lazio, mentre il collega austriaco di origine veneta era l’allenatore dello Sturm Graz.

I biancoazzurri vinsero in Austria, nonostante il vantaggio dei padroni di casa firmato da Charles Amoah, grazie al gol di Enrico Chiesa (padre dell’azzurro Federico) e alla doppietta di Simone Inzaghi.

Al ritorno all’Olimpico, ininfluente vittoria austriaca con il gol di Imre Szabics