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A dodici anni di distanza, l’Inter cerca un ritorno tra le migliori 8 d’Europa. Inter-Porto sarà un classico scontro in due atti, che vedrà i nerazzurri sfidare la squadra allenata dall’ex nerazzurro Sergio Conceicao, già in passato letale per le italiane.

Inter-Porto: tutte le info utili

Quando e dove si gioca

Inter-Porto vivrà il match di andata alle 21 di mercoledì 22 febbraio, ovviamente presso lo stadio “Giuseppe Meazza” di San Siro, in Milano.

Dove vederla in TV e streaming

Il match sarà trasmesso in esclusiva da Amazon Prime Video. Sarà visibile tramite l’app disponibile su Smart tv, o su console di gioco (PlayStation, Xbox) oppure su Google Chromecast e Amazon Fire TV Stick.

L’arbitro della partita

Il team arbitrale selezionato per questa partita di andata è tutto olandese. L’arbitro designato è Serdar Gözübüyük, Erwin Zeinstra e Johan Balder gli assistenti, Joey Kooij il quarto ufficiale. Al VAR ci saranno Pol Van Boekel e Dennis Higler (assistant).

Le probabili formazioni di Inter-Porto

Qui Inter

Poteva arrivarci meglio, ma anche peggio. La condizione fisica e mentale con cui l’Inter approda all’atteso ottavo di Champions League è da guardare con ottimismo, poiché gli infortuni si limitano praticamente al solo Correa. Poi ci sono altri spunti di ottimismo, come il ritorno al gol di Lukaku (seppure su rigore) e il recupero di Brozovic.

Poi c’è Lautaro Martinez che ogni tanto fa disperare allenatore e tifosi per qualche occasione clamorosa fallita, ma il “Toro” è sempre lì e ha segnato qualcosa come 6 gol nelle ultime 7 partite.

Sulle fasce, data per scontata la presenza di Dimarco a sinistra, sulla destra dovremmo rivedere Matteo Darmian. L’ex Manchester United e Parma è reduce da una prestazione opaca contro l’Udinese, ma schierato nel terzetto di centrali difensivi. Di ritorno in fascia, dovrebbe tornare a dare il suo ottimo contributo e l’esperienza è sicuramente più dalla sua che dalla parte del pur bravo Dumfries.

  • Inter (3-5-2): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Çalhanoglu, Dimarco; Lukaku, Lautaro Martinez. All.: S. Inzaghi.

Qui Porto

Se Simone Inzaghi non ha tra le sue principali preoccupazioni quella degli infortunati, altrettanto non può dirsi per il suo collega ed ex compagno di squadra (ai tempi della Lazio) Sergio Conceicao. L’allenatore del Porto ha moltissimi infortunati: a A Meixedo, Fábio Cardoso, Wendell, Otávio, Veron ed Evanilson si sono aggiunti Galeno e Uribe, usciti entrambi nell’ultimo match di campionato portoghese contro lo Sporting Lisbona, sempre per problemi muscolari. Il tecnico confida di poter riavere a Milano, almeno per la panchina, Evanilson e Otávio.

Davanti il punto di riferimento sarà come sempre Mehdi Taremi, già giustiziere della Juventus due anni fa e autore fin qui di una stagione eccellente, soprattutto in Champions League. In 5 match della fase a gironi, chiusa dal Porto con 12 punti, il nazionale iraniano ha contribuito con 5 gol in altrettanti match, cui si aggiungono 2 assist.

  • Porto (4-4-2): Diogo Costa; Joao Mario, Pepe, Marcano, Zaidu; Franco, Grujic, Eustaquio, Pepê; Taremi, Martinez. All.: S. Conceicao.

Precedenti, statistiche e curiosità

Sono quattro, i precedenti europei fra Inter e Porto. Curiosamente, tutti e 4 gli incontri risalgono all’anno solare 2005. Negli ottavi dell’edizione 2004-05 di Champions League l’Inter era passata grazie all’1-1 del Dragao e al 3-1 di San Siro. Nell’autunno seguente le due squadre si ritrovarono nella fase a gironi, ottenendo una vittoria per parte.

Le ultime esperienze delle italiane col Porto non sono state certo esaltanti. Risale al 2021 l’eliminazione della Juventus agli ottavi di Champions, mentre una doppia delusione i Dragoes l’hanno rifilata alla Roma: giallorossi fuori agli ottavi di Champions League nel 2018/19 per la differenza reti (3-1 ad Oporto, 2-1 all’Olimpico), mentre due anni prima il Porto aveva prevalso negli spareggi per l’accesso alla fase a gironi, sempre in Champions League.

Lo score storico dell’Inter contro squadre portoghesi è invece più che eccellente: in 9 precedenti casalinghi ha ottenuto 8 vittorie e un pareggio.

Singolare il cammino del Porto in questa Champions: perse le prime due gare, ha poi vinto le successive quattro. Dovesse fare il colpo a San Siro, eguaglierebbe il record di vittorie consecutive nella competizione, nella storia del club.

Inter e Porto hanno statistiche abbastanza simili, con i nerazzurri che si distinguono per una migliore qualità dei tiri presi (31 in porta su 83 conclusioni totali il Porto, 32 su 72 l’Inter), anche se segna un po’ meno rispetto ai rivali (10 contro 12 del Porto). I lusitani osano di più con 66 dribbling riusciti (41 l’Inter). I nerazzurri recuperano meno palloni (209 contro 242) ma vincono più contrasti (29 vs 25).

Le possibili chiavi della partita

Nelle sue 29 presenze in Champions League, Lautaro Martinez ha segnato 8 gol. Di questi, solo uno è stato segnato nella fase a eliminazione diretta, dove invece i giocatori di alto profilo dovrebbero fare la differenza. Certo non è colpa solo del “Toro”, se da quando è all’Inter il club nerazzurro ha superato soltanto una volta la fase a gironi, dunque lo score di Martinez in questa fase è di 1 gol in due partite giocate. E non un gol qualunque, visto che Lautaro segnò ad Anfield il gol partita del successo – purtroppo inutile – contro il Liverpool nel ritorno degli ottavi.

L’Inter in casa ha sicuramente modo di impostare una gara più autoritaria, ha un Mkhitaryan in forma, che sa come si deve innalzare il livello a questo punto della stagione ed è reduce da un super-gol, tra l’altro con un Dimarco sempre più prezioso in rifinitura. Inoltre Calhanoglu è ormai un centrocampista estremamente completo, e con l’armeno impreziosisce un reparto centrale che ha quattro titolari di alto profilo (Barella e Brozovic gli altri due).

Davanti Dzeko è oggi partner molto più utile per Lautaro, rispetto all’attuale Lukaku. Quando il belga tornerà in forma, il bosniaco potrà riaccomodarsi in panchina. Ma, per adesso, la sua capacità di scegliere sempre la cosa più giusta da fare per la squadra è irrinunciabile.

Conceicao non è solito impostare gare per limitare i danni, ma prima di tutto bisognerà vedere che tipo di squadra riuscirà ad allestire, considerati i tanti infortuni. Dopo il match di San Siro ne avremo un’idea più precisa.