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Che l’Inter sia una delle squadre più blasonate del campionato italiano, oltre che una delle più conosciute anche in ambito internazionale (nomen omen), è fuor di dubbio.

A dimostrarlo c’è un palmares di livello assoluto, in Italia, in Europa e nel mondo. Oltre a una storia calcistica fatta di pagine memorabili per l’almanacco del calcio. Ma forse ci sono due record a cui i nero azzurri sono particolarmente legati. Uno è ovviamente il “Triplete“, l’altro è uno slogan mostrato fieramente da tutti i suoi tifosi, bandiera di unicità che solo loro possono sbandierare: “Mai stati in B”.

Ma è poi vero del tutto?

La storia dell’Inter in Serie A

L’Inter e la Serie A è un binomio che va avanti ininterrotto fin da quando nel 1929 fu istituito il campionato a girone unico. Una prima edizione peraltro finta proprio dai nero azzurri di Arpad Weisz che portò così in bacheca il terzo trofeo dei vincitori.

Da allora certamente l’Inter non solo non è mai stata retrocessa, ma quasi mai ci è andata anche solo vicino. Eccezione forse per quella stagione 93/94 dove ha ottenuto il suo peggior risultato di sempre con un 13° posto a soltanto un punto dal retrocesso Piacenza.

Fino ad arrivare a quello che è stato probabilmente il suo massimo apice, con i cinque scudetti in fila (dal 2005 al 2010) coronati nell’ultimo anno di Mourinho dall’ormai storico “Triplete” (campionato, Coppa Italia e Champions League).

Ad oggi sono quindi ben 18 gli scudetti dell’Inter, a cui si aggiungono 7 Coppa Italia, 5 Supercoppa italiana, 3 Coppa dei Campioni/Champions League, 3 Coppa UEFA, 2 Coppa Intercontinentale e 1 Coppa del Mondo per Club. Ed è l’unica squadra italiana ad aver fatto il triplete e non essere mai scesa in Serie B. Anche se…

Il “Compromesso Colombo”: come l’Inter evitò la sua prima retrocessione

Prima del campionato a girone unico però, in Italia si era giocato soprattutto dividendo in vari gironi a seconda della geografia del paese (era impossibile affrontare trasferte molto lunghe per giocare).

L’allora Football Club Internazionale, nato nel 1908, si era già messo in mostra conquistando due volte il titolo di Campione d’Italia fino al 1920. Proprio in quegli anni però, ci fu una sorta di scissione tra le federazioni, con le 23 maggiori interpreti del calcio nostrano (oltre che le più ricche) che disputarono nel 1921-22 un campionato a parte affiliato alla nuova Confederazione Calcistica Italiana (CCI).

Nonostante una squadra ricca degli stessi elementi che due anni priva avevano vinto il titolo, quella stagione l’Inter disputò probabilmente la peggiore annata della sua storia finendo in coda alla classifica della Prima Divisione Nord Girone B (con sole 3 vittorie su 22 partite).

Fu proprio in quel momento che venne in soccorso il famoso “Compromesso Colombo”, che sparigliò totalmente le carte delle retrocessioni. CCI e FIGC infatti trovarono finalmente l’accordo per riunificare nella stagione successiva i campionati, con 36 squadre che avrebbero così preso parte alla Prima Divisione (divisi in tre gironi).

Di queste, 6 sarebbero arrivate da una sorta di “Play-Out” disputati tra le ultime tre per girone della Prima Divisione del campionato CCI e altre sei squadre provenienti invece dal campionato FIGC. Visti i valori in campo, l’impresa salvezza dell’Inter apparve allora molto meno complicata.

La salvezza del 1922

E infatti il turno preliminare non dovette nemmeno giocarlo, visto che gli avversari dello Sport Club Italia erano appena falliti e nemmeno si presentarono all’incontro lasciando il via libera per il turno successivo con la vittoria a tavolino.

I sei spareggi finali videro i nero azzurri associati alla Libertas Firenze, squadra un po’ più ostica ma ancora di livello amatoriale tanto che stava proprio in quel momento andando verso una fusione (con il Club Sportivo Firenze) che avrebbe portato alla nascita della Fiorentina qualche anno dopo.

La gara di andata fu quasi senza storia, con l’Inter che si impose in un facile 3-0 senza appello. Con la tanto attesa salvezza in tasca, il ritorno a Firenze fu solo una formalità, conclusa con una gran prova dei toscani che imposero se non altro un 1-1 finale di prestigio.

Era fatta. Malgrado la stagione totalmente da dimenticare, quella diatriba tra federazioni alla fine ha letteralmente salvato l’Inter dalla sua prima retrocessione. Difficile dire come sarebbe potuta andare altrimenti, perchè per fortuna il destino aveva ben altre intenzioni per la storia futura dell’Ambrosiana Inter.

Compreso quello di questo record che solo poche formazioni al mondo possono vantare: “Mai stati in B”. E di fatto, possiamo dire che è certamente vero.