Siamo giunti alla categoria dei migliori centrocampisti di sempre e, anche in questo caso, li abbiamo inseriti in ordine cronologico (in base al loro periodo di attività). Per l’occasione, abbiamo deciso di stilare una lista che comprendesse i più forti centrocampisti “puri”, escludendo eventuali trequartisti o comunque giocatori dediti per lo più alla fase offensiva. Tra questi, spiccano tre inglesi, due spagnoli e il “nostro” Andrea Pirlo, mentre, come purtroppo accade in queste circostanze, vi sono esclusi eccellenti (come Xabi Alonso e Toni Kroos, tanto per citarne due). La menzione speciale (e un po’ romantica) va a Gennaro Gattuso, beniamino dei tifosi rossoneri, il quale ha raggiunto i massimi livelli grazie alla sua proverbiale grinta.
Johan Neeskens (1968-1991)
Scomparso nell’ottobre 2024, Neeskens è stato una pedina fondamentale nel calcio totale dell’Ajax degli anni Settanta. La coppia con Cruijff, una delle migliori di sempre, fece le fortune anche del Barcellona, club in cui Neeskens si trasferì nel 1974 (fino al ’79). Ha trionfato in tre edizioni della Coppa dei Campioni, tutte con la maglia dell’Ajax (1970-73), oltre ad aver raggiunto due argenti Mondiali con la nazionale olandese (1974 e 1978).
Lothar Matthäus (1979-2000)
Partito dall’esperienza al Borussia M’gladbach (1979-84), Matthaus ha ricoperto vari ruoli nel corso della sua carriera, spiccando per le sue qualità di regista. Tedesco, classe 1961, ha ottenuto il prestigioso Pallone d’Oro nel 1990, risultando un giocatore fondamentale prima del Bayern Monaco (con cui ha ottenuto 6 Bundesliga e una Coppa Uefa) e poi dell’Inter (un campionato italiano e un’altra Coppa Uefa). Con la propria nazionale ha vinto una medaglia d’oro (1990) e due d’argento (1982 e 1986) ai Mondiali, e una d’oro agli Europei (1980).
Frank Rijkaard (1980-1995)
Difensore centrale, incontrista e rifinitore: Frank Rijkaard, olandese classe 1963, è stato uno dei migliori mediani della storia, nonché uno dei giocatori di riferimento di Ajax e Milan, squadre con cui ha vinto tre Coppe dei Campioni (2 con i rossoneri e una con gli olandesi). Difficile dimenticarsi il trio formato con Van Basten e Gullit, allenati dal celebre Arrigo Sacchi per un Milan che, all’epoca, era davvero stellare.
Paul Scholes (1993-2013)
Per tutta la sua carriera, Paul Scholes ha vestito la maglia del Manchester United, diventandone un’icona. Allenato per diversi anni da Sir Alex Ferguson, Scholes ha predicato calcio, vincendo 11 Premier League e 2 Champions League (1998-99 e 2007-08). È nella nostra top3 di tutti i tempi, ricordando anche il suo micidiale tiro da fuori area (155 goal per lui).
Frank Lampard (1995-2016)
Secondo nella classifica del Pallone d’Oro 2005 dietro a Ronaldinho, Frank Lampard è stato una bandiera del Chelsea, con cui ha giocato dal 2001 al 2014 diventando il miglior marcatore del club inglese di tutti i tempi (211 reti). Anche lui, come vedremo poi per Gerrard, ha vinto una Champions League (2011-12) e, a differenza del collega, ha agguantato anche tre Premier League. Unico neo è che, pur disputando 106 partite con la nazionale inglese, non ha mai vinto alcun trofeo con la sua Inghilterra.
Andrea Pirlo (1995-2017)
Il “Maestro” è stato il simbolo del calcio italiano moderno in mezzo al campo. Ha raggiunto la prima maturità vestendo la maglia del Milan (2001-2011), allenato da Carlo Ancelotti, con cui ha vinto due Scudetti e soprattutto 2 Champions League (2002-03, 2006-07). Poi, passato alla Juventus (2011-2015), ha dato gli ultimi colpi di pennello al proprio dipinto, dimostrando nuovamente tutta la sua classe e agguantando altri quattro Scudetti. Con la nazionale italiana è salito sul gradino più alto del podio al Mondiale 2006 e si è messo al collo una medaglia d’argento agli Europei 2012.
Xavi (1997-2019)
Se il Barcellona è diventato grande, giocando un calcio di classe (il cosiddetto Tiki Taka), parte del merito è di Xavi Hernandez e della sua maestria nel trattare il pallone. Più di 1000 presenze in carriera, è stato uno dei simboli del Barcellona dal 1998 al 2015, con cui ha alzato diversi trofei: 8 campionati spagnoli, 6 Supercoppe di Spagna, 3 Coppe di Spagna, 4 Champions League e 2 Supercoppe Uefa. Con la nazionale spagnola ha invece ottenuto un oro Mondiale (2010) e due ori Europei (2008 e 2012).
Steven Gerrard (1998-2016)
Come per Lampard, anche Gerrard è stato una vera e propria bandiera del calcio inglese, nello specifico del Liverpool. Per dodici anni capitano dei Reds, a cui ha dedicato sostanzialmente tutta la sua carriera, ha trionfato nella Champions League 2004-05, in una delle edizioni più incredibili di sempre: i Reds, sotto di 3 goal alla fine del primo tempo contro il Milan, hanno pareggiato nel secondo, per poi vincere ai rigori.
Andres Iniesta (2000-2024)
Quattro anni dopo rispetto a Xavi, il Barcellona ha potuto contare sulle prestazioni di “Don Andrés” Iniesta, un altro illusionista con la palla fra i piedi. Per fare un esempio: nel 2012 ha vinto il “Uefa Best Player” davanti a Messi e Cristiano Ronaldo, una vera e propria impresa in quegli anni. Ha conquistato, tanto per citare alcuni trofei, 9 campionati spagnoli e 4 Champions League, oltre ai due Europei e ad un Mondiale con il suo collega Xavi.
Luka Modric (2003-presente)
Abbiamo deciso di inserire in questa lista anche Luka Modric, calciatore croato ancora in attività al Real Madrid. Il suo palmares è impressionante: 3 campionati croati (con la Dinamo Zagabria), 4 spagnoli (con il Real) e ben 6 Champions League (tutte con i Blancos), record condiviso con Francisco Gento, Daniel Carvajal, Nacho e Toni Kroos. Il 2018 è stato per lui un anno clamoroso, avendo vinto il Pallone d’Oro, dopo aver trascinato Madrid alla vittoria della Champions League e la sua Croazia alla finale (persa) della Coppa del Mondo – eletto anche miglior giocatore del Mondiale. La sua carriera però non è ancora terminata, riuscirà a raggiungere altri successi?
Menzione d’onore: Gennaro Gattuso
Lo ammettiamo, è stata una scelta di cuore, ma è necessario sottolineare che “Rino” Gattuso ha ottenuto tanti trofei (tra cui due Champions) come i suoi colleghi, tutti da protagonista in mezzo al campo. A lui spettava il lavoro sporco: corsa, difesa, aggressività e l’obiettivo di rubare palloni. Il suo carisma lo ha portato ad essere una pedina essenziale nello scacchiere del Milan dal 1999 al 2012, diventando anche l’idolo della curva rossonera di San Siro.