Vai al contenuto

E se non dovesse bastare l’annata appena conclusa, è persino il Mondiale per Club a ribadire quanto il Chelsea sia una delle principali mine vaganti di questa stagione. Occhio ai Blues per il 2025-2026, allora. La vittoria in Conference può essere solo l’antipasto di un’annata più ricca, di una storia non ancora scritta e che può tornare con la prepotenza classica delle squadre inglesi. Quelle che si nutrono pure e a volte soprattutto di calciomercato.

A proposito: non è passato inosservato il restyling della squadra di Enzo Maresca, confermato alla guida del club londinese dopo aver raggiunto la qualificazione in Champions League e aver vinto la coppa che era solo da alzare – pur trovando un super Betis in finale -, pertanto l’asticella delle ambizioni si è alzata insieme a quella dei milioni spesi. Ben 235, quelli spesi fino ad adesso. Milione più, milione meno. Comunque non di sicuro bruscolini. Tutt’altro. Per l’obiettivo conclamato di essere all’altezza delle aspettative. E di tornare a vincere la Premier League, che manca dai tempi di Antonio Conte. Cioè da 9 anni.

La formazione del Chelsea 2025-2026

CHELSEA – modulo 4-2-3-1 – All. Maresca

Chelsea 2025-2026

Come mostrato in grafica, il Chelsea si schiera con un modulo decisamente offensivo. Maresca è orientato a confermare un undici di livello alto, molto alto. E il mercato, nonostante almeno sei colpi chiusi fino a questo momento, non è destinato a terminare. Anzi: lo scopo è arricchire ulteriormente la difesa, magari con qualche nome a sorpresa, di sicuro con un budget che (stavolta) dipenderà anche dalle uscite in programma. Specialmente se pensiamo alla situazione di Jackson. O di Disasi e Veiga dietro, freschi di rientri a Stamford Bridge. Ma per poi ripartire.

Comunque, la rivoluzione offensiva non sarà la sola. L’idea è di andare a prendere un portiere di livello – Maignan per ora ha deciso di rimanere al Milan, ma chissà che nelle prossime settimane non possa scaldarsi il mercato – e un difensore centrale con un profilo internazionale. Lì dietro, infatti, sono rimasti gli stessi: Gusto si gioca il posto con Reece James, uno dei leader di questa squadra; sul versante opposto Chilwell potrebbe partire, Cucurella è invece inamovibile. In mezzo Chalobah cresce, così come Adarabioyo. La grande chiamata è invece Sarr, preso dallo Strasburgo.

Centrocampo a due in cui sarà testato Essug, ma Caicedo e Fernandez rappresentano certezze granitiche. Davanti invece c’è motivo di giubilo: funzionano tutti, da Palmer a Neto, passando per i gol ritrovati di Nkunku e i primi di un incredibile Joao Pedro, cresciuto alla Fluminense. Ora? Eh, toccherà a Delap, Gittens ed Estevao. Fortissimi.

Gli acquisti già effettuati

In rigoroso ordine decrescente di costo del cartellino, non si può non partire da Jamie Gittens. Esterno offensivo, prevalentemente a sinistra, preso dal Borussia Dortmund che non smette di tirare fuori una serie di talenti quasi senza senso. La traiettoria di Gittens è particolare: nasce a Londra, cresciuto calcisticamente nel Reading, fa qualche mese al Chelsea da bambino salvo poi tornare nella sua prima squadra. Quando ha appena 14 anni, è il Manchester City a dargli un’opportunità, salvo poi perderlo a zero e lasciarlo all’Under 19 del Dortmund. Con il Borussia cresce e inizia a giocare, già 3 stagioni fa. Fino all’acquisto dell’ultima estate, con la chiusura del cerchio: 64,3 milioni per riportarlo in Inghilterra, dove deve ancora debuttare con la maglia della nazionale maggiore. C’è tutto il tempo.

A proposito di talenti: Joao Pedro ha già dimostrato di essere uno su un milione, con la doppietta al suo Fluminense – club in cui è cresciuto -, il brasiliano ha dimostrato di poter reggere il peso delle aspettative. Ecco: ce ne sono 63,7 milioni sulle sue spalle, è il costo del cartellino pagato al Brighton (da cui il Chelsea aveva già preso inoltre Caicedo a suon di assegni). Punta centrale, ma atipica. Gli farà spazio Jackson, con ogni probabilità.

A proposito di brasiliani e del Mondiale: un lampo è arrivato anche dal Palmeiras e perciò da Estevao. Ala destra, giovanissimo di 18 anni, si candida a colpo in prospettiva, ma la voglia di vederlo in azione è già tantissima. Estevao ha stretto fortissimo il patto con Maresca: si giocherà il posto con Nkunku, finalmente lontano dai guai fisici che l’avevano colpito.

Chi dovrà dare invece una sterzata alla squadra è sicuramente Liam Delap. Uno così, il Chelsea, non ce l’ha. E per questo l’ha comprato: punta centrale, fisicamente forte, sarà una figura chiave anche per la nazionale dei Tre Leoni. Costo del cartellino: 35,5 milioni destinati all’Ipswich Town.

Chiude la top 5 degli acquisti Dario Essugo, mediano preso dallo Sporting Lisbona per 22,27 milioni: è l’alter ego di Caicedo, ma può giocare anche con lui, quando Fernandez non ci sarà. Arrivo intelligente: saprà dare profondità a una rosa che necessitava esattamente di questo.

Gli acquisti da fare

Serve un difensore, come spiegato. E serve anche in tempi brevi, perché il Chelsea a metà agosto, a prescindere dalle 64 partite stagionali che dovrà mettersi alle spalle, ha bisogno di partire forte in Premier League per non lasciare nulla di intentato. Sarr – arrivato dallo Strasburgo per 14 milioni – sarà importante, ma è un discorso da impostare. L’obiettivo di Maresca è quello di avere un giocatore già pronto per le rotazioni. Un nome? Come identikit, il top sarebbe Bastoni.

Capitolo portiere, invece: Sanchez non dà enormi garanzie, al momento in rosa resistono Jorgensen, Slonina e Penders. I Blues avevano trattato Mike Maignan dal Milan convinti di poter piazzare il colpo in tempi brevi, ma il francese ha risposto picche, convinto da Allegri e dai gradi di capitano (con adeguamento salariale). La ricerca è ripartita.

Punti di forza e punti deboli della rosa

I punti di forza sono quasi tutti nel reparto offensivo: uno schieramento così impressionante di giocatori dai gol facili vale da solo il prezzo della speranza per i tifosi che accorreranno a Stamford Bridge. Poi c’è il centrocampo, dove il Chelsea – almeno qui – non ha fatto errori sul mercato: Fernandez si è rivelato un campione assoluto, Caicedo è stato quello che mancava. Se Essugo darà risposte concrete, allora ci sarà da divertirsi.

Il punto debole invece è in difesa, dove poca profondità e giocatori discontinui possono mettere in difficoltà Maresca e causare più di qualche danno che non potrà essere colmato solo dai gol. Certo, qui il mercato può dare una mano importante. E il tecnico se lo augura.