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Ci sono dei crocevia, ogni anno, che determinano le sorti di un campionato per l’una o per l’altra squadra.

Uno di questi, ogni stagione, è la sfida tra Inter e Napoli, due delle squadre più amate e seguite del campionato di calcio italiano.

Partenopei e nerazzurri, infatti, hanno fatto la storia della nostra Serie A, grazie anche ai campioni che hanno militato nell’una o nell’altra squadra. Alcuni di questi, peraltro, sono nel cuore di ambo le tifoserie, avendo vestito tutte e due le maglie.

Andiamo a conoscere i casi più celebri.

Dal dopoguerra agli anni ‘70

Uno dei bomber più prolifici della storia della nostra massima serie è Amadeo Amadei. Quello che ancor oggi è ricordato come un totem giallorosso, ha in realtà militato nell’Inter (dove si è trasferito dopo le dieci stagioni consecutive a Roma), segnando ben 42 gol in due stagioni. Al termine dell’esperienza in nerazzurro, è sceso a Napoli, dove dal 1950 al 1956 ha messo a segno 47 marcature.

Menzione d’obbligo, poi, per Luis Vinicio: dal 1955 al 1960 è un super bomber per il Napoli, con 69 reti in 152 gare; dopo i passaggi a Bologna e a Vicenza lo chiama Herrera nella Grande Inter, dove però non ha particolare fortuna.

Quella Grande Inter, in difesa, aveva uno dei suoi pilastri in Tarcisio Burgnich, terzino destro capace di segnare 358 presenze in nerazzurro dal 1962 al 1974; terminata l’avventura all’Inter, Burgnich scende in Campania per restare ben tre stagioni al Napoli.

Percorso analogo, qualche anno dopo, per Mauro Bellugi, in nerazzurro dal 1967 al 1974, passato a Napoli nel 1979 dopo una parentesi felsinea a Bologna.

Anni ’80 e ’90: i casi Bagni, Diaz e Bianchi

Nel 1982, il Napoli pesca nel River Plate l’elegante centravanti Ramon Diaz. Lo ingaggia, ma dopo un anno con alterne fortune lo cede all’ Avellino. Dopo qualche stagione, andrà all’Inter e contribuirà allo scudetto dei record del Trap.

Fa abbastanza scalpore la parabola di Salvatore Bagni, dal 1981 al 1984 perno del centrocampo dell’Inter, che lascia al termine di una violenta lite col presidente Pellegrini per approdare al Napoli del neoacquisto Maradona. Scelta, questa, che si rivelerà azzeccata.

Bagni, infatti, vince a Napoli uno scudetto con Ottavio Bianchi seduto in panchina; lo stesso mister, nel 1994, passa all’Inter, dove non riesce minimamente a replicare l’ottima performance campana.

A fine anni ’90, poi, fior di giocatori cambiano casacca: Tarantino, Carbone, Di Napoli, Taccola, Colonnese, Milanese, Moriero e Shalimov. Quest’ultimo, particolarmente deludente a Napoli dopo due buone annate in nerazzurro.

Dal Duemila ad oggi: da Robbiati a Pandev

Robbiati e “Checco” Moriero aprono il nuovo Millennio scambiandosi la maglia, col primo che sale da Napoli e Milano e il secondo che effettua il percorso inverso.

Dopo essere cresciuto a Napoli, il futuro Campione del Mondo Fabio Cannavaro arriva all’Inter dopo i fasti di Parma, nel 2002.

Qualche anno più tardi, nel 2013, altro difensore centrale che veste ambo le maglie: parliamo di Hugo Campagnaro , bene a Napoli, un po’ meno in nerazzurro.

Grande protagonista sia in nerazzurro che in azzurro è Goran Pandev: all’Inter perché vince il Triplete con Josè Mourinho, a Napoli perché contribuisce alla vittoria di due Coppe Italia.

Nel giro di pochi anni, anche due nomi eccellenti si siedono su ambo le panchine: prima Rafa Benitez, che nel 2010 sostituisce (con alterne fortune) Mourinho a Milano, per poi passare nel 2013 a Napoli; percorso inverso per Walter Mazzarri, che ha il merito di vincere una Coppa Italia col Napoli e riportarlo dopo anni in Champions; nel 2013, va all’Inter, dove non riesce però ad imporsi.