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Se si pensa al centrocampista che negli anni 2000 ha dominato in Premiere League e portato la propria squadra ad alzare trofei internazionali, non si può non pensare che a Frankie Lampard.

Oltre mille partite da professionista, un palmares che vede vittorie sia in Premier League che in Europa, sia per la Champions che per la sorella minore, l’Europa League.

Nonostante il suo ruolo di centrocampista ha saputo inserirsi anche nei migliori marcatori della Premier League, di sempre, oltre a essere il più prolifico giocatore del Chelsea, squadra della quale è stato per anni una bandiera. Un gioiello del calcio inglese e del calcio mondiale. Pochi conoscono però, che è un figlio d’arte. Infatti, il padre era stato un terzino che aveva militato nel West Ham tanto da diventarne il secondo miglior giocatore con più presenze del club e Frankie inizia a frequentare i campi di calcio proprio grazie a Lampard senior.

Frank Richard George Lampard

Nasce a Londra il 20 settembre del 1948. Ha giocato la maggior parte della sua carriera per il West Ham United ed è stato convocato due volte per la squadra nazionale inglese. È spesso indicato come “Frank Lampard Senior” o “Frank Senior” quando c’è una possibilità di confusione tra padre e figlio.

Lampard sr. è nato a East Ham, Essex, nel 1948. La sua infanzia venne subito condizionata dalla morte del padre all’età di 33 anni nel 1953, facendolo crescere prima del tempo e sviluppare qualità che hanno forgiato successivamente il suo carattere. “Papà Lampard” ha iniziato per la squadra giovanile del West Ham United nel 1964. Ha debuttato per il West Ham United nel novembre 1967 in una sconfitta casalinga per 3-2 contro il Manchester City, e si è rapidamente affermato nella sua posizione preferita di terzino sinistro. A livello di club, ha vinto due FA Cup con il West Ham, nel 1975 e nel 1980, e il vecchio titolo di seconda divisione nel 1981. Quando lasciò il club con un trasferimento gratuito alla fine della stagione 1984-85, Lampard aveva giocato 660 partite, segnato 22 gol e diventato uno dei giocatori più celebri a indossare la maglia claret e blu. Indossava il numero 3.

Si trasferì al Southend United per la stagione 1985-86, poi allenato da un’altra ex stella del West Ham, Bobby Moore, e fece 38 presenze per il club dell’Essex prima di ritirarsi. Dal 1994 al 2001 è tornato al West Ham per servire come assistente allenatore sotto Harry Redknapp, suo cognato.

Frank Lampard

Frank Lampard nasce nel 1978 a Romford, un sobborgo di Londra. Oltre ad aver dichiarato che suo padre è stato il suo eroe, in più di un’occasione, dal genitore ha avuto modo di apprendere l’abnegazione per la vita sportiva, per il ricercare degli standard sempre alti. Una famiglia che tra l’altro si è poi allargata, perché la sorella gemella di sua madre sposa Harry Redknapp, personaggio più che fondamentale nella carriera e nella crescita di Lampard, che proprio dal West Ham, come suo padre, farà partire la sua ascesa verso il calcio nazionale e internazionale.

Sotto la guida dello zio acquisito Redknapp, nel 1999 riesce a esordire nel campionato inglese, con la supervisione del padre, che nel frattempo diventa assistente del cognato: il tecnico londinese è sulla panchina degli Hammers dal 1994 e in quegli anni lancia tra i professionisti giocatori come Rio Ferdinand e Michael Carrick, prima di essere esonerato nel 2001. Dal 1997 al 2001, anno in cui andrà via, Lampard gioca sempre titolare ed esordisce anche in Europa. Nell’estate 2001 c’è la svolta per la sua carriera, passa al Chealsea dove trova Claudio Ranieri, ed è proprio il tecnico italiano a dirgli che ha il talento per diventare uno dei centrocampisti più completi in Europa. E in effetti in quegli anni i Blues non possono fare a meno della sua presenza in campo, infatti, dal 13 ottobre del 2001 fino al 2005 sarà sempre presente in campo senza mai saltare una gara.

L’arrivo di Mourinho permette a Lampard di esprimersi ancor di più, tanto da essere il protagonista della vittoria della Premier League in quella stagione. Al di là di una brevissima parentesi nella stagione 2007/08, con Lampard costretto a vedere ridursi le presenze a causa di un infortunio, Frank è sempre presente con la maglia del Chelsea, raggiungendo quota 100 goal con la maglia dei Blues il 16 febbraio 2008, contro l’Huddersfield. Quello stesso anno arrivò anche la soddisfazione della finale di Champions League, tanto inseguita: con un suo rigore nei supplementari contro il Liverpool, decisivo per il 2 a 1 finale, i Blues accedono alla finale contro il Manchester United, in una festa tutta inglese. Va a segno anche nella partita più importante dell’anno, replicando al gol di Cristiano Ronaldo, ma i Red Devils vincono poi ai rigori.

Nel 2009 Frank trova la sua centesima marcatura in Premier League, oltre che il suo goal da professionista numero 150. Per diventare il migliore di sempre bisogna aspettare la doppietta dell’11 maggio del 2013, segnata sempre all’Aston Villa: superando Bobby Tambling e arrivando a quota 203, diventa il miglior marcatore nella storia dei Blues. Prima, però, partecipa da protagonista alla vittoria della Champions League con Roberto Di Matteo in panchina: il 19 maggio 2012 alza la coppa dalle grandi orecchie per la prima volta, per sé e per il Chelsea in una partita storica a Monaco proprio contro il Bayer Monaco.

All’inizio della stagione 2013/14, che coincide con il ritorno di Mourinho in panchina, lo spazio per Lampard inizia a diminuire perché il tecnico portoghese sostiene che la sua presenza in campo riduce lo spazio per i giovani. Al termine di quella stagione, quindi, il Chelsea annuncia che non avrebbe rinnovato il suo contratto e che al termine della stagione le loro strade si sarebbero separate dopo 13 stagioni e 648 partite disputate.

Un mese dopo circa, Lampard firma con il New York City, società fondata nel 2013 e di proprietà per il 75% del Manchester City. La società americana, in attesa di averlo pronto per la MLS, decide di lasciarlo in prestito per sei mesi in Premier League, proprio ai Citizens. A novembre la società americana annuncia di non voler rinnovare il suo contratto, spingendolo, a febbraio 2017, al ritiro a 38 anni, 14 trofei in bacheca e più di 1000 partite giocate, per una bandiera del calcio inglese e internazionale.

Con la nazionale i due Frank non sono riusciti a incidere il proprio nome nella storia. Il caso più emblematico è quello legato a Lampard junior che, nonostante compagni di squadra del calibro di Gerrard, Rooney, Owen e Beckham, non ha saputo sfruttare l’enorme quantità di talento che era presente in squadra. Poco importa per una delle carriere calcistiche più significative degli ultimi 20 anni, che grazie ai suoi due mentori come suo padre e suo zio, è entrato nella “hall of fame” del calcio e anche nei cuori di chi ha amato, e soprattutto ama, il calcio dei primi anni 2000.