Vai al contenuto

Piccolo gioco, giusto per entrare nel mood: a chi pensate quando viene raccontata la definizione di “difensore goleador”?

Ecco, forse la risposta è addirittura troppo facile. Anche perché, attualmente, è Sergio Ramos il difensore con più gol nel calcio, tra quelli ancora attivi.

Dopo la partenza di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid, ha persino lottato con Benzema per diventare il capocannoniere in una stagione. Il centrale di Camas ha infatti 127 gol all’attivo ed è sesto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi.

Le sue doti? Un grande colpo di testa, certo. Ma anche l’affidabilità sui calci di rigore, dov’è arrivato fino a quota 30 gol. Lo seguono Aleksandar Kolarov, ancora all’Inter, poi Gerard Piqué e Jan Vertonghen. Sulle sue orme c’è certamente un’altra vecchia conoscenza nerazzurra e oggi compagno di squadra di Sergio al Psg: Achraf Hakimi.

Ma quali sono stati i più grandi marcatori tra i difensori, in tutta la storia? Andiamo subito di elenco, con un bonus dedicato proprio a Ramos.

Graham Alexander: 130 gol in carriera

Graham Alexander: 130 gol in carriera
22 Apr 2001: Graham Alexander of Preston North End scores Preston’s first goal from the penalty spot during the Nationwide First Division match between Preston North End and Watford at Deepdale, Preston. DIGITAL IMAGE. Mandatory Credit: Gary M. Prior/ALLSPORT

Nato a Coventry, ha giocato tutta la sua carriera in Inghilterra, nonostante abbia collezionato solo 33 presenze in Premier League con il Burnley. Alexander ha giocato principalmente come terzino destro, sebbene abbia sviluppato doti importanti anche sull’altro lato e persino come centrale. A livello internazionale ha inoltre sempre vestito la maglia della Scozia.

È riuscito a segnare così tanti gol grazie ai suoi calci piazzati e alla sua affidabilità dal punto di rigore, segnandone 57 dagli 11 metri.

Laurent Blanc: 152 gol in carriera

Laurent Blanc: 152 gol in carriera
Laurent Blanc ai tempi del Napoli

Il capitano di Alès, uno dei migliori difensori nella storia del calcio francese. Si è distinto per la sua eleganza con la palla ai piedi e la sua qualità in attacco. Ha anche giocato un breve periodo nel campionato spagnolo con il Barça, oltre a giocare ovviamente in Italia con Napoli e Inter, naturalmente in Francia con Saint Etienne, Auxerre e Marsiglia e infine in Inghilterra, con lo United.

Con la sua nazionale, ha vinto la Coppa del Mondo del 1998 e l’Europeo del 2000: oltre a segnare 16 gol in 97 partite per la Francia, ha segnato 21 gol dal dischetto.

Fernando Hierro: 163 gol in carriera

Fernando Hierro: 163 gol in carriera
19 Sep 1998: Fernando Hierro of Real Madrid takes a free kick during a match against Barcelona in Madrid, Spain. The game ended in a draw 2-2. \ Mandatory Credit: Clive Mason /Allsport

Questione: sì, è vero che nei suoi primi tempi Hierro ha giocato come centrocampista. Ma nei suoi primi giorni al Real Madrid era stato già spostato davanti alla difesa, quindi da centrale. Hierro è l’uomo che ha riportato la Champions League al Real Madrid dopo 32 anni di siccità, e poi ha semplicemente proseguito, vincendone altre due, oltre a numerose Liga e svariati titoli.

Come mai tanti gol? Merito del suo grande gioco aereo e dell’eccellente calcio su punizione e dagli 11 metri – dove ha segnato 36 gol -: rete dopo rete è diventato il terzo marcatore più prolifico di sempre tra i difensori. Non parliamo ovviamente solo di club: con la nazionale spagnola ha segnato 30 gol, ed è uno dei migliori marcatori nella storia della Roja, attualmente al quinto posto.

Daniel Passarella: 175 gol in carriera

Daniel Passarella: 175 gol in carriera
El “caudillo” Passarella ai tempi della Fiorentina

Ha passato tutta la sua carriera tra l’Argentina e l’Italia, ma soprattutto ha cambiato le regole del gioco nel periodo trascorso al River Plate, dov’è diventato uno dei capocannonieri della storia del club con 103 gol.

La principale arma offensiva dell’argentino era il suo gioco aereo, a tal punto da affascinare lo stesso Maradona: “Il miglior difensore e il miglior colpo di testa che abbia mai visto”, ha detto di lui el Pibe de Oro. Ha vinto due Coppe del Mondo, quella del 1978 come capitano e la seconda, nel 1986, senza giocare alcun minuto a causa degli infortuni. Ha anche segnato 25 gol dal posto.

Ronald Koeman: 253 gol in carriera

Ronald Koeman: 253 gol in carriera
20 May 1992 Wembley European Cup Final Barcelona v Sampdoria – Ronald Koeman of Barcelona celebrates after scoring the winning goal. (Photo by Mark Leech/Getty Images)

L’ex allenatore del Barcellona è il difensore che ha segnato più gol nella storia del calcio. Giocava come libero, una posizione che oggi è scomparsa, ed è stato capocannoniere in Eredivisie e nella Liga. Il suo punto di forza? Era la violenza suo tiro: lo rendeva uno dei migliori sui calci piazzati.

Pilastro del Barcellona – anzi: del Dream Team di Cruyff -, il suo gol più famoso risale al 1992, quando segnò da una punizione in seconda per dare ai blaugrana la prima Coppa dei Campioni a Wembley contro la Sampdoria di Vialli. Era anche un eccellente rigorista, a tal punto da raggiungere e battere il record di rigori consecutivi segnati nella Liga (con 25 siglati) con un totale di 99 nella sua carriera.

Sergio Ramos: 105 gol in carriera

Sergio Ramos: 105 gol in carriera
Sergio Ramos of Spain celebrates the opening goal even though it is later recorded as an own-goal during the 2018 FIFA World Cup Russia Round of 16 match between Spain and Russia at the Luzhniki Stadium on July 1, 2018 in Moscow, Russia. (Photo by Simon Stacpoole/Offside/Getty Images)

Non manca tanto a Sergio Ramos per essere nella top5 dei difensori goleador della storia del calcio. Il difensore spagnolo, però, non ha certamente tutto il tempo del mondo; Sergio ha ora 35 anni e tanti infortuni hanno pregiudicato anche il nuovo percorso a Parigi. Finora, collezionati 105 reti, così distribuite: 101 al Real Madrid (con 40 assist, niente male), 3 reti al Siviglia e (per ora) una soltanto al Paris, in Ligue1.

Il primo gol su punizione, ironia della sorte, l’ha segnato proprio al Real in maglia sevillana: era il 14 maggio del 2004, aprì lui le danze, prima del ribaltone costruito dall’autogol di Navarro e dalla prodezza di Zidane (l’allenatore con cui avrebbe vinto praticamente tutto). Nel finale, Julio Baptista sigla il 2-2 che chiude il match, con l’espulsione al novantesimo di Dani Alves. Un’altra vita.