Claudio Ranieri ha deciso di rinunciare all’incarico propostogli da Gravina nonostante il benestare dei Friedkin. Il nome a questo punto dovrebbe essere Stefano Pioli, che però deve liberarsi dall’Al-Nassr ed è richiesto anche dalla Fiorentina.
IL RIFIUTO DI RANIERI
Sembrava tutto apparecchiato ormai per la nomina di Claudio Ranieri come nuovo CT della Nazionale, dopo l’esonero di Luciano Spalletti al termine della brutta sconfitta di Oslo con la Norvegia che ha già compromesso tante possibilità di finire al primo posto nel girone di qualificazione prossimi ai Mondiali. Con Spalletti che ha chiuso la sua avventura in azzurro con la vittoria di ieri sera ai danni della Moldavia, oggi sembrava il giorno giusto per l’annuncio del prossimo CT.
Ma colui che era in cima alla lista di Gravina, ovvero Claudio Ranieri, ha clamorosamente rifiutato. Una decisione presa in autonomia dal 73enne romano, come lui stesso ha tenuto a precisare. Nell’incontro avuto con i Friedkin, infatti, non gli erano stati imposti veti per un eventuale doppio incarico, perchè compatibile con quello che sta già ricoprendo nella società giallorossa, di cui è il consigliere della proprietà americana.
RITORNA IN AUGE PIOLI, ALTRIMENTI SI VALUTA UN EX CAMPIONE DEL MONDO
Stefano Pioli, inizialmente in ballottaggio con Ranieri, avrebbe a questo punto la strada spianata. Ma ci sono un paio di situazioni da considerare. Innanzitutto deve liberarsi dal contratto in essere con l’Al-Nassr, che lo vincola ancora per un paio di stagioni. E poi non potrebbe lasciare l’Arabia Saudita prima di luglio, per ragioni fiscali. Inoltre c’è l’interesse della Fiorentina nei suoi confronti, pronta a proporgli un triennale da 3 milioni a stagione. Pioli ha fatto sapere di voler tornare volentieri a Firenze, probabilmente non immaginando il repentino dietrofront di Ranieri.
Se dovesse saltare anche Pioli, per la panchina azzurra si valuta anche un ex campione del mondo, come Daniele de Rossi, ma anche Gennaro Gattuso e Fabio Cannavaro, tutti e tre liberi, e ovviamente a disposizione per un incarico così ambito. Molto più difficile immaginare un ritorno di Roberto Mancini, anche considerando la maniera piuttosto brusca con la quale aveva lasciato la Nazionale due anni fa per diventare il ct dell’Arabia Saudita, peraltro senza troppa fortuna.