Vai al contenuto

Nella storia recente del calcio inglese e non solo, abbiamo ancora negli occhi la straordinaria cavalcata del Leicester City. Per noi italiani un pezzo di cuore, visto che sulla panchina delle “Foxes” c’era Claudio Ranieri a dirigere quella macchina perfetta. Eppure non si tratta della sola grande impresa in Premier League.

Ben 21 anni prima ci aveva pensato il Blackburn Rovers: da neo promossa due stagioni prima, a campione d’Inghilterra nella stagione 1994-95. Una cosa più unica che rara: ma a differenza del Leicester, i rovers avevano già vinto un titolo e per ben due volte. Solo che l’ultimo era distante ben 81 anni.

Per firmare quella grandissima impresa sportiva, furono decisivi il presidente Jack Walker, il tecnico Kenny Dalglish e la punta più esplosiva nella storia della Premier League: Alan Shearer. Oltre ad una serie di fatti e coincidenze astrali che hanno avuto un peso importante in tutta questa storia.

Il primo passo nel 1991

Il Blackburn da diversi anni ormai fa spola fra la First Division e le altre categorie.

La città è ricca dal punto di vista economico-sociale-lavorativo. Siamo nella città per eccellenza del tessile. 105 mila abitati e un pil pro capite fra i più alti del paese però non sembrano bastare per trovare un presidente pronto ad investire una miriade di soldi nel calcio.

Almeno fino al 1991, quando il magnate dell’acciaio Jack Walker lascia le aziende in mano ai figli e come premio per la pensione decide di acquistare il Blackburn. Un sogno cullato fin da bambino e a 62 anni arriva il grande momento. Ha un patrimonio stimato di 600 milioni di sterline e parliamo appunto di 30 anni fa.

La squadra intanto è in second division, l’attuale Championship. Promozione al primo anno e nel 1992 i rovers prendono parte alla prima storica stagione della Premier League.

Salvezza in carrozza e primi acquisti di un certo spessore per rendere competitiva la squadra. Il 1993-94 è una stagione importante per i rovers, i quali chiudono a sorpresa al secondo posto e lo stesso Walker annuncia: il prossimo anno vinceremo la Premier League.

Dalglish e Shearer il valore aggiunto

Sulla panchina dei rovers arriva una vecchia volpe come Kenny Dalglish.

Ex funambolico giocatore del Liverpool e poi allenatore vincente sulla panchina dei reds, rappresenta il primo salto di qualità per la formazione del presidente Walker. Lo stesso allenatore vuole a tutti i costi un giovane attaccante che sta facendo sfracelli: in realtà Alan Shearer è già in forze al Blackburn, ma per maturare aveva chiuso la vecchia stagione con i “Saints“.

Dicono che sia sgraziato e poco tecnico, ma maledettamente rapace nei 16 metri. Oltre a lui arrivano anche il portiere Tim Flowers e la punta Chris Sutton, appena 21 enne.

Una squadra che risulta essere un mix fra giovani promesse e giocatori di rango ormai affermati e pronti a centrare il grande acuto in carriera. E come vedremo i risultati daranno ragione al Blackburn.

La formazione tipo del Blackburn di Kenny Dalglish campione della Premier League stagione 94/95

Una stagione pazza

Abbiamo detto in precedenza della serie di eventi che hanno destabilizzato e non poco quella stagione. Calcio scommesse, squalifiche di tesserati, giocatori che vanno in cura per ripulirsi da uso di alcool e droghe, tangenti a procuratori, dirigenti che impazziscono e allenatori turbolenti. Un mix clamoroso e senza il quale probabilmente saremo a parlare di altro.

Il fatto più eclatante però è la squalifica per 9 mesi di Eric Cantonà a stagione in corso. Il famoso calcio in faccia al tifoso che lo derideva. Il Manchester United perde il suo gioiello più prezioso e la bilancia premia i rovers che gioveranno dell’assenza del rivale. A poco serve l’innesto del giovanissimo Andy Cole prelevato a gennaio dal Newcastale. Il bomber segna 12 volte in 18 gare di campionato, ma non basterà per mettere le mani sul titolo.

Quel pazzo finale

Le previsioni del presidente Jack Walker sono giuste.

Il Blackburn non solo vince, ma vola. Perde il primo scontro diretto contro lo United, ma questo non scalfisce le ambizioni dei biancoblu.

Solo nel finale di stagione la squadra di Kenny Dalglish patisce un vistoso calo, dopo una maratona immensa e sembra approfittarne il Manchester. I Diavoli Rossi pur senza Cantonà mangiano terreno e si arriva così all’ultima giornata.

Blackburn al comando con 89 punti e United incollato a quota 87.

Ai Rovers serve un successo per la certezza del titolo, mentre un ipotetico arrivo alla pari premierebbe la differenza reti del Manchester. Trasferte per entrambe all’ultimo turno, con il Blackburn nella tana del Liverpool in corsa per le coppe e i diavoli rossi in casa di un West Ham già salvo.

I primi 45 minuti sembrano essere tutti dalla parte della capolista. Blackburn avanti 1-0 sui reds e Hammers a sorpresa in vantaggio per 1-0 sullo United.

I secondi tempi invece sono roba da vietare per i malati di cuore. Kenny Dalglish sa che il suo vecchio Liverpool non è squadra che si abbatte facilmente e nel giro di pochi minuti, arriva l’uno-due dei reds che passano in vantaggio.

Intanto a Londra Sir Alex Ferguson getta tutta l’artiglieria pesante in campo e trova l’immediato 1-1. Un altro gol e significherebbe aggancio al Blackburn, con vittoria del titolo per differenza reti.

I rovers sono tra la paura e l’incubo, e non danno grandi segni di vita ad Anfield. Ad Upton Park invece è un tiro al bersaglio dei rossi verso la porta del West Ham. Ma nonostante la mezzora a disposizione il Manchester United non va oltre il pareggio.

Il titolo è nelle mani del Blackburn che 81 anni dopo torna sul tetto d’Inghilterra. La notizia del pareggio definitivo a Londra, arriva ad Anfield quando mancano una manciata di secondi alla fine. Kenny Dalglish festeggia in quello che è stato il suo stadio per una vita, sommerso dagli abbracci della panchina, mentre in campo i rovers alzano i pugni al cielo.

La sconfitta più dolce ed indolore, che consegna alla leggenda il club di Jack Walker. Quest’ultimo verrà a mancare 5 anni dopo a causa di un cancro, ma regala alla sua gente un’annata indimenticabile.