Vai al contenuto

Belgio – Italia: chi vince vola in semifinale ad Euro 2020.

Venerdì alle 21.00 a Monaco di Baviera, si gioca il quarto di finale più atteso. Da una parte il luna park Belgio che cerca la consacrazione e dall’altra la giovane Italia di Mancini. Una sfida che si annuncia spettacolare e molto combattuta.

Il Belgio ci arriva da favorita, ma con le possibili assenze di Eden Hazard e di Kevin De Bruyne. Dal ritiro belga non filtra nemmeno mezza informazione al riguardo, ma la sensazione è che il primo sia definitivamente out per il campionato europeo, mentre per il giocatore del Manchester City sembrano esserci delle speranze per vederlo in campo contro l’Italia, anche a gara in corso.

In casa Italia, Mancini ha recuperato Giorgio Chiellini e nonostante la concorrenza di Acerbi, il capitano tornerà titolare per fermare Lukaku. E’ sul gigante nerazzurro che il CT Martinez ripone le speranze, soprattutto se i due sopracitati dovessero entrambi alzare bandiera bianca. Un duello nel duello, quello che attende il centrale della Juventus e il bomber dell’Inter.

Vediamo allora cosa ci attende in Belgio – Italia.

Qui Belgio, fra speranze e piano B

Il CT Martinez ha blindato il ritiro belga. Nessuna news sulle condizione di Eden Hazard e De Bruyne. Attorno a questi due giocatori non solo dipende il destino della nazionale belga ad Euro 2020, ma dipendono anche le scelte dell’allenatore. Come detto su Hazard il pessimismo regna sovrano: nella migliore delle ipotesi, in caso di contrattura, tornerebbe utile forse solo per l’eventuale finale. Uno stiramento lo obbligherebbe alla resa completa.

Per De Bruyne la situazione è sicuramente diversa. Vero che la caviglia era messa male dopo la sfida con il Portogallo, ma lo staff medico belga in questi giorni si è adoperato in numerose cure per agevolare il recupero. La sensazione è che il giocatore del Manchester City possa esserci contro l’Italia, partendo probabilmente dalla panchina e poi in caso di bisogno entrare nella ripresa. Come abbiamo visto contro il Portogallo, uscito lui di scena, la squadra ha sbandato pericolosamente. Esiste un Belgio scintillante con Kevin in campo e un Belgio spaesato senza il suo uomo migliore.

Ovviamente, tutte le speranze vengono riposte su Romelu Lukaku. La punta dell’Inter è il faro nella notte del Belgio, l’attaccante che tiene palla per far alzare il baricentro alla squadra, oppure quello capace di aggredire la profondità quando i “Diavoli Rossi” sono alle prese con squadre che difendono alte. Insomma un centravanti multiuso, capace di tutto: nel gioco palla a terra, negli inserimenti senza palla, nelle sponde e ovviamente nel gioco aereo. Se Chiellini dovesse farcela dall’altra parte, assisteremo ad un duello fisico pazzesco, fra due giocatori che sono autentici fenomeni nel corpo a corpo.

Come detto, il CT Martinez sta pensando ad un piano B nel caso in cui, Hazard e De Bruyne alzassero bandiera bianca. Nel 3-4-3 belga, troverebbero spazio ai lati di Lukaku, Mertens a destra e Doku a sinistra. Il giocatore del Napoli non ha bisogno di presentazioni e agirebbe dalla parte di Spinazzola, il quale a sua volta potrebbe avere qualche remora in più nell’attaccare. Doku invece è il jolly del Belgio, oltre ad essere il più giovane della compagnia con i suoi 19 anni.

Nel Rennes agisce a sinistra nel 4-2-3-1 alle spalle della punta e dunque non avrebbe problemi ad adattarsi in quella posizione: velocità, dribbling e cross interessanti sono il suo pane quotidiano. Sarebbe una minaccia assoluta per Di Lorenzo, il terzino destro dell’Italia. In vista della sfida con gli azzurri Martinez sicuramente deve fare a meno anche di Castagne, Chdli e il portiere di riserva Mignolet. Per questo motivo, le altre scelte sono quasi tutte obbligate.

Courtois tra i pali, con Alderweireld, Vermaelen e Vertonghen a comporre il muro a tre del pacchetto arretrato. A centrocampo agiranno sulle fasce, con compiti difensivi ed offensivi, Meunier a destra e Thorgan Harzard a sinistra. Mediani puri, mescolando qualità e quantità, ecco Witsel e Tielemans. Lukaku punta centrale, con Mertens a destra e Doku sulla sinistra. Scaldano i motori dalla panchina, Carrasco, Benteke, Batshuayi e Dendoncker.

Probabile formazione (3-4-3): Courtois; Alderweireld, Vermaelen e Vertonghen; Meunier, Witsel, Tielemans, Hazard T.; Mertens, Lukaku, Doku (De Bruyne). CT Martinez.

Qui Italia, Chiellini, Chiesa e Belotti dal primo minuto

Roberto Mancini non ha ancora sciolto del tutto i dubbi, ma nella sua testa prende sempre più forma l’undici iniziale da schierare contro il Belgio. Chiellini ha recuperato completamente dall’infortunio patito contro la Svizzera, ma per precauzione continua a lavorare a parte: rischi ridotti e altra benzina da mettere nelle gambe. Per questo motivo non stupisce vedere nella partitella finale dell’ultimo allenamento a Coverciano, prima della partenza per Monaco di Baviera, Acerbi al fianco di Bonucci.

Il laziale è il sostituto naturale di Chiellini, ma né lui e né lo stesso Bonucci hanno il passo per reggere il duello con Lukaku. A livello fisico Chiellini è unico nel suo genere e già si intravedono le scintille con l’attaccante dell’Inter. Dunque, a meno di clamorosi ribaltoni, il livornese giocherà dal primo minuto e con un compito di marcatura ad uomo o quasi sul bomber belga. Un pò come Gentile su Maradona al Mondiale del 1982.

Nella difesa azzurra gli altri titolari, oltre a Bonucci, saranno Di Lorenzo a destra (Florenzi ancora out) e Spinazzola a sinistra. E dalla gara di questi due giocatori dipende molto il destino dell’Italia. Chiunque giocherà al fianco di Lakaku nel Belgio sarà un cliente scomodo per i nostri terzini, i quali dovranno essere impeccabili a livello difensivo e senza dimenticarsi di attaccare, in modo da mettere sottopressione le due ali della mediana belga che a loro volta scaleranno in difesa a completare i famosi “quinti”. Un gioco ad incastro insomma, dove ogni meccanismo deve muoversi alla perfezione.

Nonostante una prova incolore contro l’Austria, Mancini dovrebbe riproporre la stessa linea mediana a 3 vista a Wembley. Jorginho metronomo di centrocampo, con Barella e Verratti ai suoi fianchi. Come sabato scorso, pronti a subentrare dalla panchina, Locatelli e Pessina, per dare fosforo e inserimenti senza palla. In attacco invece dovrebbero esserci le maggiori rivoluzioni. Berardi e Immobile non hanno molto convinto contro l’Austria, mentre da subentrati sono stati decisivi Belotti e soprattutto Chiesa.

Quest’ultimo è dato per titolare a destra al posto dell’attaccante del Sassuolo, con il Gallo in vantaggio sul laziale. Unica certezza, Lorenzo Insigne che parte da sinistra. Sarà una prova del 9 per il nostro attacco, contro una difesa rocciosa e fisica come quella del Belgio. I tre centrali avversari sono tutti ottimi difensori, abili nel gioco aereo e nell’impostazione, ma patiscono maledettamente le triangolazioni nel breve. Dunque, dovranno essere perfetti i nostri tre moschettieri a muovere rapidamente il pallone, possibilmente in spazi stretti e con triangolazioni, per poi essere lanciati in profondità dalle verticalizzazioni di Jorginho, con Barella e Verratti chiamati agli inserimenti senza palla.

Probabile formazione (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Chiellini, Bonucci, Spinazzola; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Belotti, Insigne. CT Roberto Mancini.

I precedenti

Dal 1954 ad oggi sono 9 i precedenti tra Belgio e Italia. 67 anni fa nel primo incrocio successo per 4-1 dell’Italia al Mondiale del 54, a cui sono seguite altre 3 vittorie italiane. I Diavoli Rossi hanno esultato tre volte, con due pareggi a completare il bilancio. L’ultima volta che Belgio-Italia sono scese in campo da avversari, è stato proprio ad Euro 2016, nella prima gara della fase a gironi. Contro ogni pronostico azzurri vincenti, grazie alle reti di Giaccherini e Pellè.

Per la quinta volta le due nazionali si affronteranno in una gara della fase finale dell’Europeo. La prima volta nel 1972, con il Belgio che si impose 2-1. Nel campionato europeo del 1980 finì a reti bianche, mentre sia nel 2000 e come detto nel 2016, successi dell’Italia per 2-0, in entrambe le occasioni. L’ultimo successo belga risale all’amichevole del 2015 e finita 3-1.

Attenzione alla maledizione dei quarti di finale per il Belgio. I Diavoli Rossi sono usciti ai quarti di finale del Mondiale 2014 e due anni dopo hanno fatto il bis a Euro 2016 affondati dal Galles. Un tabù che il Mondiale del 2018 sembra in qualche modo aver spezzato, con il Belgio semifinalista. L’Italia invece cerca un nuovo record, ovvero la quinta vittoria di fila in una fase finale dell’Europeo.