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Eravamo a 10’ dalla fine del primo tempo. La Lazio, forte del vantaggio ottenuto all’andata, stava gestendo in ripartenza l’1-0 all’Allianz Arena di Monaco. Uno stadio dove chiunque avrebbe faticato, ma dove la Lazio era ben messa in campo fino a quel momento, e non aveva affatto sfigurato. Si era difesa con precisione e un pizzico di timore, invero dovuto alla qualità superiore dei ragazzi di Tuchel. Sapeva, però, la squadra di Sarri, di poter far male in contropiede.

E allora palla a Zaccagni, consegnatagli da Luis Alberto – tra i migliori. Uno sguardo al centro, un tocco d’esterno per spostarsi il pallone e cross in mezzo. Sfiora Dier, che con quella spizzata la consegna sul capo dorato di Ciro Immobile. Il 17 biancoceleste, e capitano della Lazio, la prende bene. Troppo bene: fuori. Rimane a terra per due secondi, disperato. È un’occasione gigantesca sciupata dalla Lazio, che di occasioni così non ne vedrà più per i restanti 55 minuti.

Dall’istante agli istanti

Fato vuole che pochi istanti dopo, al 39’, su ennesima costruzione corale del Bayern Monaco, arrivi anche l’1-0 di Harry Kane, bravo e lesto nello sfruttare un tiraccio sbilenco di Guerreiro, divenuto assist nel frattempo. Provedel malino, bavaresi avanti.

Tutto in un istante, o poco più. La Lazio a un passo dalla gloria eterna, perché il gol di Ciruzzo avrebbe consentito ai biancocelesti di gestire con calma il doppio vantaggio. Ma anche perché, in generale, qui all’Allianz nessuna squadra italiana ha mai vinto nella sua storia. E anzi, sono più le volte dei 4 e più gol subiti qui dalle italiane a contarsi che quelle in cui il doppio confronto può dirsi – come è stato per Lazio-Bayern – altamente equilibrato.

La squadra di Tuchel ne aveva di più, ma come l’aveva persa all’andata – sugli istanti – l’ha vinta al ritorno, sfruttando l’inesperienza o forse semplicemente la mollezza della squadra di Sarri, molto bene fino all’1-0, male poi. Al 46’ (e 20 secondi, quindi a tempo ampiamente scaduto) arriverà anche il gol del 2-0 di Muller, su altro tiraccio stavolta di De Ligt.

Il rammarico e l’orgoglio

Due gol molto simili presi dalla Lazio, entrambi molto ingenui. Come dirà poi Sarri nel post-gara, e con lui Cataldi, quel gol «ci ha spezzato le gambe». La Lazio non riuscirà a risalire la china, ma avrà comunque un’ottima occasione con Luis Alberto nella ripresa e in generale non sfigurerà affatto contro un Bayern Monaco ormai sicuro del passaggio del turno.

Il match finirà 3-0 perché Kane timbrerà di nuovo, su ennesima imprecisione di Provedel. La Lazio si porta a casa la consapevolezza di aver saputo surfare sugli istanti, fino all’eliminazione. A testa alta, come il volo di un’aquila desiderosa di tornare a quei livelli. Per farlo, servirà un mezzo miracolo in campionato.