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L’edizione numero 121 del massimo Campionato Italiano di calcio, è ormai in rampa di lancio e vedrà la luce il 13 agosto prossimo con il doppio anticipo pomeridiano. Saranno impegnati i campioni in carica del Milan in casa con l’Udinese e l’Atalanta che farà visita alla Sampdoria.

Le nostre squadre di maggior richiamo si sono tutte più o meno rinforzate, ma anche se il mercato non è stato avaro di trattative, non sono giunti in porto colpi di grido che hanno fatto sobbalzare sulla propria poltrona i tifosi delle squadre più titolate. Seppur con qualche eccezione.

Esattamente come stiamo facendo per tutti i campionati europei maggiori, proviamo a stendere una griglia di partenza rispetto al valore delle compagini, quando manca ormai poco più di una settimana al via.

Cominciamo con le squadre che lotteranno per rimanere in Serie A.

La lotta per non retrocedere

Abbiamo deciso di inserire in questa fascia Spezia, Salernitana, Lecce e Cremonese.

Partendo da due delle tre neo promosse, dovrebbero lottare per la permanenza in Serie A il Lecce e la Cremonese.

La gioia per la promozione in Serie A della squadra lombarda, ha prodotto a Cremona una gioia e una spinta propulsiva che sarà l’elemento trainante della prima parte della stagione dei grigiorossi. Risolto il contratto con Fabio Pecchia, l’allenatore che ha portato la Cremonese nella massima serie accasatosi a Parma, a guidare le Tigri sarà Massimiliano Alvisi, ex Perugia.

La società guidata dal patron Giovanni Arvedi, ha operato praticamente solo in entrata nel mercato estivo, portando a Cremona la punta ex Venezia David Okereke, pezzo pregiato dell’attuale rosa grigiorossa. Il mercato ha fatto segnare finora costi che sfiorano i 18 milioni di Euro, ma è tutto da scoprire il modulo del nuovo mister. La squadra è giovane e ambiziosa, gli attaccanti, Okereke, Di Carmine e Ciofani su tutti, non sono da sottovalutare. Sorpresa.

Il valore di mercato della rosa del Lecce non si discosta molto da quello della Cremonese e per certi versi sono due squadre che cominceranno la stagione con lo stesso entusiasmo. La squadra di Sticchi Damiani è stata allestita dallo staff dirigenziale e tecnico composto dall’infinito Pantaleo Corvino in simbiosi con l’allenatore Marco Baroni, in Salento dal 2021 e artefice della promozione in Serie A.

Il primo posto nel campionato cadetto, maturato all’ultima giornata grazie al successo sul Pordenone, ha permesso ai giallorossi di programmare con anticipo le grandi manovre per il campionato di Serie A. Venduti a Genoa e Modena Coda e Gargiulo, i salentini si sono assicurati il baby fenomeno Daniel Samek, ex Slavia Praga, jolly difensivo che può giocare anche da mediano, Joel Persson, trequartista dalla Roma primavera e Federico Di Francesco, che dovrebbe trovare posto a sinistra. Solidità.

Se vogliamo parlare di valore di mercato, di questo lotto lo Spezia è la squadra che può vantare il più alto in assoluto. Tre acquisti a titolo definitivo, Agudelo dal Genoa, Reca dall’Atalanta e Mehdi Bourabia dal Sassuolo. Ekdal porterà tutta la sua esperienza al centrocampo spezzino, mentre è tutto da scoprire l’attacco nel quale dovrebbe trovare posto Daniel Maldini. Da completare.

La squadra che ha movimentato maggiormente il proprio mercato estivo, è invece stata la Salernitana, la cui dirigenza ha messo a disposizione di Davide Nicola, una rosa superiore a quella delle due squadra appena analizzate.

I 31 milioni di Euro fin qui spesi per rafforzare la squadra, sono stati parzialmente ammortizzati dai 21 milioni originati dalla vendita del centrocampista Ederson all’Atalanta, brasiliano arrivato a gennaio dal Corinthias, che ha contribuito allo splendido rush finale dell’anno scorso.

Nell’operazione è rientrato anche Matteo Lovato, ora definitivamente in forza ai granata, che giocherà a Salerno insieme a gente del calibro di Bonazzoli, Bradaric, Bohinen e Mamadou Coulibaly, tutti arrivati o tornati a Salerno a titolo definitivo. Grinta e carattere.

Un gradino sopra

Bologna, Udinese, Sampdoria ed Empoli sono le altre squadre che potrebbero avere qualche patema prima di raggiungere la salvezza, ma appaiono più attrezzate delle quattro compagini appena analizzate.

La novità più importante dell’Empoli fa capo ovviamente all’ingaggio del neo allenatore Paolo Zanetti, che ha firmato un biennale in scadenza nel 2024, sostituendo Aurelio Andreazzoli che aveva portato l’Empoli al 14° posto dopo un campionato a due facce.

La società toscana ha acquisito definitivamente la titolarità del portiere ex Cagliari Vicario, autore di una strepitosa stagione passata. Ma c’è curiosità per vedere all’opera gente come Marin, Luperto e Destro. la società ha lavorato molto bene in uscita, piazzando il 20enne Mattia Viti al Nice in Ligue 1 per 13 milioni e il centrocampista Samuele Ricci al Torino per 8 milioni circa. Forse manca qualcosina in attacco, ma è un gruppo su cui Zanetti potrà lavorare con profitto. Rivoluzione tecnica.

Il valore della rosa dell’Empoli è molto simile a quello della Sampdoria, reduce da un campionato vissuto sull’orlo del baratro e risoltosi con la vittoria nel derby contro il Genoa della 35ª giornata. Perso un condottiero come Ekdal finito allo Spezia, la Sampdoria ha chiuso per Caputo e Sabiri che aiuteranno la squadra nella fase offensiva insieme agli eterni Gabbiadini e Quagliarella. Giampaolo sembra soddisfatto della rosa dopo qualche mugugno iniziale, anche se il centrocampo avrebbe bisogno di un ritocchino prima della fine del mercato. Conferme.

Bologna e Udinese fanno la parte delle squadre che ogni anno vengono indicate come pericolanti e alla fine riescono a salvarsi con una certa tranquillità.

Per i felsinei mercato da record per quanto riguarda le entrate economiche. Le vendita di gente come Theate, Hickey e Svanberg, rispettivamente a Rennes, Brentford e Wolfsburg, hanno fruttato un ottimo tesoretto da circa 45 milioni, in parte utilizzato per Michel Aebischer, riscattato dallo Young Boys e Lewis Ferguson, anch’egli centrale, ex Aberdeen.

Lykogiannis si è accasato a Bologna, insieme a Cambiasso, in prestito dalla Juventus. Si lavora per un difensore centrale di qualità. Il nome è quello del colombiano Lucumì. Difesa da puntellare.

I friulani hanno piazzato il colpo grosso della vendita di Nahuel Molina all’Atletico Madrid per 20 milioni, ma Sottil potrà contare su Beto, acquisito a titolo definitivo dal Portimonense. Si fermano a Udine anche Masina, Ebosse e Udogie a occupare la fascia sinistra.

La datata e conclamata capacità della dirigenza dell’Udinese di pescare giocatori fortissimi e spesso sconosciuti, per poi trasformarli in veri e propri affari di mercato, si è rivelata tale anche nella scorsa stagione. Vedremo se sarà così anche quest’anno. Lungimiranti.

Campionato tranquillo o qualcosa in più?

L’ottimo mercato del Monza, vero e proprio furetto delle trattative estive, permette di far credere agli analisti internazionali che la squadra di Berlusconi e Galliani possa giocarsi un posto tra le compagini che dovrebbero passare un campionato più che tranquillo.

Il mercato dei brianzoli in entrata è stato molto soddisfacente, ma si aspetta il clamoroso colpo di fine estate, quella punta di peso che in molti identificano in Mauro Icardi, l’ex centravanti dell’Inter che ha trovato poco spazio fin qui al PSG.

Stroppa allenerà la rivelazione del campionato del Cagliari, Andrea Carboni, arrivato insieme ad Alessio Cragno. Ma la lista è lunghissima, visto che si va da Andrea Ranocchia a Matteo Pessina, da Gianluca Caprari a Leonardo Mancuso dell’Empoli.

Si parla anche dell’arrivo di Acerbi, ma le trattative sono tutte ancora in fase embrionale. Di certo il Monza non parte tra le ultime, almeno a guardare il valore della rosa. Ambiziosi.

Anche il Sassuolo è stato protagonista del mercato, anche se con nomi altisonanti che hanno abbandonato i neroverdi e non saranno a disposizione di Dionisi.

Il bravissimo tecnico neroverde, ha visto infatti partire Gianluca Scamacca, uno dei nomi più gettonati di questo calcio mercato, con Jeremie Boga venduto definitivamente all’Atalanta più Jens Odgaard e Francesco Caputo, destinazione AZ e Sampdoria.

Per l’attacco sono arrivati Agustin Alvarez vera scommessa dal Penarol e Kristian Thorstvedt, trequartista del Genk. Il forte interessamento dei top club italiani per Raspadori, potrebbe privare Dionisi di un altro pezzo forte della rosa, ma a quel punto servirebbe uno sforzo in più per rimpiazzarlo. Trattative frenetiche.

Il Verona ha invece operato fin qui in maniera abbastanza equilibrata, portando sotto il balcone di Giulietta, Simeone definitivamente ma con vista verso altri lidi, e Thomas Henry, comprati entrambi a titolo definitivo insieme a Caprari, poi girato al Monza.

Zaccagni, Casale e Udogie, sono stati venduti e le operazioni in uscita hanno tenuto le perdite all’interno di una soglia accettabile. Si lavora infatti in uscita, anche se Cioffi aspetta l’arrivo di un terzino sinistro. Senza fretta.

Verona e Torino sono le due squadre che hanno il parco giocatori di maggior spessore. La squadra di Cairo ha potuto contare sui soldi della cessione di Bremer alla Juventus, ma sta facendo un mercato molto mirato in entrata, in virtù dei riscatti di Samuele Ricci dall’Empoli e di Pellegri dal Monaco.

Juric, dopo le brutte immagini della lite con Davide Vagnati, aspetta giocatori in entrata, si parla soprattutto del 18enne turco Emirhan Ilkhan. In attesa del botto di mercato.

L’Europa nella testa

Quattro anche le squadre che inseriamo in seconda fascia.

La Lazio del Presidente Lotito presenta un bilancio di sostanziale equilibrio tra entrate e uscite, più economiche che di giocatori. Sono definitivamente partiti Correa e Muriqi, che in realtà non facevano già parte del progetto biancocelste fin dalla scorsa stagione.

Con loro, per un totale di 36 milioni in entrata, è sparito definitivamente dai radar Vavro, venduto al Copenhagen per 4,5 Milioni di Euro.

Maurizio Sarri invece, potrà lavorare con il nuovo portiere arrivato dal Granada Luis Maximiano. Termina così il dualismo di Reina e Strakosha, accasatisi rispettivamente con Brentford e Villarreal. Arrivano anche Marcos Antonio, centrocampista ex Shakhtar e Matias Vecino, svincolatosi dall’inter e che ritrova il maestro Sarri. Per la difesa Romagnoli dal Milan e Ramon Gila, promettente centrale ex Castilla. Attesa per il destino di Milinkovic-Savic.

Per qualche osservatore il percorso dell’Atalanta ha cominciato la sua fase discendente fin dalla stagione precedente, ma non si può non considerare la squadra di Gasperini tra le prime del lotto.

Questa volta la società ha lavorato per assicurarsi in via definitiva i cartellini di Demiral, Boga ed Ederson, anche se le partenze di Gollini, Pessina e Lovato necessitano di un discorso diverso. Se il tecnico di Grugliasco è rimasto al proprio posto, ci sono fondati motivi per i quali si possa pensare che il mercato della Dea non sia ancora chiuso. Certo è che l’eventuale permanenza dei pezzi da 90 come Muriel, Zapata, Pasalic e Malinovskyi, avranno il loro peso. In cerca del nuovo miracolo del Gasp.

La Fiorentina potrebbe invece rivestire i panni della sorpresa del prossimo campionato. Seppur il valore della rosa sia inferiore alle squadre di questo segmento, la Viola ha lavorato molto bene questa estate, mettendo a disposizione di Vincenzo Italiano, una rosa piuttosto solida e adattata alle idee del mister.

Sono arrivati due giocatori che tolgono parecchie gatte da pelare allo staff tecnico: Dodò, terzino destro sul quale a Firenze contano tantissimo e Mandragora, che può ricoprire parecchi ruoli da mediano anche e soprattutto quelli di raccordo tra difesa e centrocampo e centrocampo e attacco.

Jovic e Gollini sono altri due giocatori importanti e adesso occorre solo capire come andrà a finire la trattativa che vedrebbe Milenkovic in partenza. Da tenere d’occhio.

Il Napoli, riconquistata la Champions League nella passata stagione, galleggerà con ogni probabilità tra le prime 5/6 del campionato, sperando di ripetere la parte iniziale dello scorso torneo.

La rosa è di altissimo spessore, anche se sono andati via i pezzi forti di difesa e attacco. L’arrivo di Kim a sostituire Koulibaly, l’acquisizione definitiva di Anguissa e la presenza di un nuovo terzino sinistro come Mathias Olivera dal Getafe, sono buoni innesti, ma basteranno per provare a concorrere per vincere lo scudetto?

Ad oggi sembrerebbe di no, ma ci si aspetta qualche colpo finale della dirigenza partenopea per far tornare il sorriso a Spalletti. Speranze concrete.

La lotta per il titolo

Partiamo con il Milan, la squadra che detiene il titolo.

La sfiancante prova di forza che alla fine si è risolta con l’arrivo di Charles De Ketelaere, non ha distratto Maldini e Massara che sanno che con le partenze di Kessie, Castillejo e Romagnoli, la rosa ha bisogno di ulteriori adeguamenti se vuole ripetere la stagione passata e, possibilmente, recitare un ruolo primario in Champions League.

Messias e Florenzi sono rimasti, ma questa volta a titolo definitivo e Origi proveniente dal Liverpool darà una mano importante all’attacco rossonero, quando ci sarà da far rifiatare i vecchietti Ibra e Giroud.

La squadra è del tutto simile all’anno scorso, ma con il gioiellino belga in luogo di Kessiè, Pioli avrà un jolly offensivo in più. Manca un mediano da affiancare a Tonali, Pobega è un ottimo prospetto ma va commisurato ad un contesto così importante come la rincorsa alla conferma del titolo. Diavolo rinforzato.

L’Inter è data da molti come la favorita di questo campionato.

L’arrivo di Lukaku in apertura di mercato, ha spianato la strada a tutta una serie di affari in uscita. Alcuni di sono concretizzati, vedi Perisic e i meno impiegati Vecino, Vidal e Ranocchia, altri ancora in via di definizione, come Skriniar e Dumfries che però Inzaghi spera di avere per la stagione in partenza.

Oltre al centravanti di ritorno belga, Onana si giocherà il posto con Handanovic, Bellanova giostrerà sulla destra e Mkhitaryan potrebbe avere il suo minutaggio a centrocampo.

L’eventuale partenza dei due pezzi forti del mercato in uscita, potrebbe sbloccare altre trattative in entrata, ma anche qui staremo a vedere nelle prossime settimane. Occhio alle uscite da qui a fine agosto.

La Juventus è salita sulle altalene di questo mercato estivo, facendo di tutto per riavere Paul Pogba voluto a tutti i costi da Allegri, ma infortunatosi dopo pochi giorni dall’inizio del ritiro. Il problema del francese ha bloccato tutto il mercato in uscita della Juve che ha perso uomini importanti rispetto alla passata stagione, come Dybala, de Ligt, Chiellini, Ramsey, Arthur e Bernardeschi, solo per citarne alcuni.

L’arrivo di Bremer al posto del difensore centrale olandese, ha parzialmente rimesso le cose in ordine in difesa, ma il reparto offensivo necessita di un vice Vlahovic che Allegri vorrebbe al più presto. Di Maria è l’altra ciliegina del mercato, ma un altro centravanti con caratteristiche alla Morata, la cui trattativa con l’AM si è arenata, è praticamente necessario. I

n ogni caso la rosa della Juve non può non impensierire tutte le avversarie e Allegri sbaglia difficilmente due stagioni di seguito. In attesa del vice-Vlahovic.

Difficile infine non dare l’oscar del mercato estivo alla Roma di Mourinho. L’arrivo di Dybala è stato ovviamente il pezzo forte delle trattative condotte in porta da Tiago Pinto, ma in generale la società giallorossa ha operato in maniera praticamente inappuntabile.

La mettiamo in prima fascia anche in virtù dell’onda lunga che potrebbe originarsi dopo la vittoria della Conference League di qualche mese fa.

Peraltro i nomi arrivati non hanno intaccato più di tanto le finanze giallorosse se non sotto la voce “salari e stipendi“. Dybala è arrivato a zero, così come il difensore Celik, il centrocampista Matic ( che può giocare davanti alla difesa ) e il portiere Svilar.

La squadra di Mourinho potrebbe aver bisogno di un ulteriore innesto in difesa e a centrocampo. I sogni del Mou rispondono ai nomi di Bailly dello United e Wijnaldum del PSG.

Con due innesti di questo tipo, la tifoseria giallorossa potrebbe seriamente farci un pensierino. Capitale in subbuglio.

Il calendario completo della Serie A 2022/2023