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Che cosa ci dicono i dati OPTA sulle italiane in campo al rientro dalle coppe europee?

Che avere una rosa lunga, forte e d’esperienza è la ricetta vincente per non lasciare la testa alle magiche notti d’Europa (inebrianti in un senso e nell’altro, in caso di vittoria come in caso di sconfitta).

Calcolando infatti i risultati di Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli al rientro dalle fatiche internazionali – dal 2019 ad oggi –, è possibile notare una tendenza generale, che accomuna più o meno tutte le sopracitate: si segna, e si subisce, tanto. Più del solito, senza dubbio.

A cosa è dovuto questo dato? Quali sono le squadre che hanno subìto più gol, quali quelle che ne hanno subìti meno? Chi diventa più prolifico al ritorno da Champions ed Europa League? Chi meno? Mettiamo ordine partendo dalla squadra che più delle altre dimostra numeri confortanti: la Juventus.

Juve schiacciasassi dopo le coppe

Dal 2019 al 2021 la Juventus ha cambiato ben tre allenatori, ma l’andamento dei suoi risultati in relazione alle partite al rientro dalle fatiche europee è rimasto invariato o quasi. Può esserci Sarri, Pirlo o Allegri, tre allenatori molto diversi tra loro, ma non cambia la sostanza: la Juventus sa come affrontare il ritorno dalle coppe europee – un piccolo paradosso, se pensiamo invece a quanto negli ultimi anni i bianconeri abbiano puntato sulla massima competizione europea per club.

La Vecchia Signora, in questi tre anni, non ha MAI perso in Serie A dopo aver giocato in Champions. Su 18 incontri complessivi di Serie A (solo la Roma ne ha fatti di più al ritorno dall’Europa, lo vedremo più avanti), la Juventus ha vinto 12 partite e ne ha pareggiate 6. È dunque nella scia dei risultati utili – in questa speciale statistica – da più di due anni.

Un altro dato interessante è quello relativo ai gol presi. Soltanto in un’occasione, su 18, la Juve ha subito più di un gol: era il dicembre del 2019 e la squadra allenata da Maurizio Sarri pareggiava 2-2 contro il Sassuolo. In queste tre stagioni scarse, la Vecchia Signora ha sempre segnato almeno un gol. In ben cinque occasioni ne ha segnati 2, addirittura in sei ne ha segnati più di 2 (4 contro lo Spezia nel novembre del 2020 sotto Pirlo).

Inter ok, tranne quando gioca contro la Juve

Subito dopo la Juventus, per rendimento in campionato al ritorno dalle fatiche di coppa, c’è l’Inter in questo speciale derby d’Italia. I nerazzurri, su 16 partite complessive, hanno vinto 10 volte e pareggiato 4. Attenzione però, perché a differenza dei bianconeri hanno anche perso due volte. Indovinate contro chi? Proprio contro la Juventus, subendo in entrambe le occasioni due reti (1-2 e 0-2).

Curioso il dato contro le piccole, che testimonia un’attenzione ridotta dei nerazzurri al ritorno dalle fatiche d’Europa. Dal 2019 ad oggi, l’Inter ha infatti pareggiato due volte contro il Parma e una volta contro la Fiorentina. L’altro pareggio è arrivato contro l’Atalanta di Gasperini.

Interessante, e confortante, è invece il dato sui gol fatti. Con due partite in meno rispetto alla Juventus (16 vs 18), l’Inter ha segnato gli stessi gol dei bianconeri (36), mettendo in luce una media-gol invidiabile – ma almeno parzialmente falsata, se così si può dire, dal 6-1 contro il Bologna dello scorso 18 settembre, con Inzaghi in panchina.

Il diavolo soffre i big match

Sull’altra sponda di Milano, il Milan – i cui dati analizzati, chiaramente, vanno dal 2020, col Milan in Europa League, ad oggi, col Milan in Champions League – apre la speciale statistica con uno scintillante 3-3 contro la Roma. Il dato non è casuale, a giudicare dalla quantità di gol fatti e di gol presi dai rossoneri: 22 e 19 – decisamente troppi. In quante partite? Appena 12.

Ma il dato che più preoccupa è quello della media di vittorie sulle partite totali: sono 6 per il Diavolo, il 50% del totale. Non solo, ma è l’importanza del match, al ritorno dalle fatiche europee, a dover spaventare i rossoneri. Tutti ricorderete il derby del 21 febbraio, finito 3-0 per i nerazzurri con un Lukaku ultra-vincente su Ibra nel duello a distanza tra i due, e il match contro il Napoli di Gattuso del 14 marzo, perso anche lì (ma per 1-0).

In generale il Milan ha il secondo peggior andamento tra partite giocate e vittorie rispetto alle altre ad eccezione della Roma, che su 25 partite totali ne ha vinte appena 12. Come tutti ricorderemo, il Milan lo scorso anno, tra covid e infortuni, ha avuto due-tre mesi terribili, prima di riprendersi tra aprile e maggio e finire al secondo posto. Non è una scusante, ma sarebbe sbagliato parlare di panchina e rosa corta per una squadra, come quella allenata da Pioli, che da due anni a questa parte gioca un calcio spettacolare e solido, al di là dei singoli.

Napoli e Roma rivedibili

Anche perché, come detto, c’è chi ha fatto peggio. Con 25 partite giocate in meno di tre anni al ritorno dalle coppe, la Roma è la squadra del nostro campionato col maggior numero di scontri al rientro dall’Europa: un dato che va ponderato sull’ottima passata stagione, quando la Roma di Fonseca sfiorò la finale di Europa League.

Su 25 partite totali, i giallorossi ne hanno vinte appena 12 (meno della metà), perdendo 9 volte e pareggiando in 4 occasioni. In questo dato, è bene ricordarlo, abbiamo incluso la sconfitta a tavolino contro l’Hellas Verona del 19 settembre 2020, in realtà niente altro che un pareggio per 0-0.

Con 36 gol subìti, la Roma vanta il secondo peggior dato di gol presi in media (1.44) al rientro dalle coppe dopo il Milan (1.5). Con 44 gol fatti, la Roma vanta una media importante a livello realizzativo: 1.76 gol a partita al rientro dalle coppe europee. Non è l’unica, però. Con una media 2.26 e 2, Inter e Juventus guidano la speciale classifica dei gol fatti al rientro dalle coppe europee. Dietro il Milan con 1.83 e il Napoli con 1.8 (34 gol fatti in 18 partite).

Chiudiamo quindi con i partenopei. 18 partite dal 2019 ad oggi, con 11 vittorie, 3 pareggi e ben 4 sconfitte (contro Bologna, Parma, Sassuolo e Atalanta: dati, per usare un eufemismo, non proprio incoraggianti). Il Napoli ha subìto 16 gol (mantenendo così una media sotto l’1 a partita), ma il dato davvero impressionante è quello sui clean sheets: 8! E in un calcio che sta diventando sempre più offensivo, liquido e imprevedibile, avere una difesa solida può essere un fattore determinante. Forse il Napoli in testa alla classifica non è un caso.