È in partenza la sesta giornata del Campionato di calcio di Serie A e sono due i big match più interessanti del turno, quello che vedrà impegnate domenica Lazio e Roma nel derby capitolino e uno dei tre anticipi di sabato 25 settembre, Inter-Atalanta, del quale proviamo ad analizzare i possibili scenari.
Squadre al top
Inter e Atalanta si presentano allo scontro diretto, dopo un inizio di torneo piuttosto positivo che le ha proiettate fin da subito nelle parti alte della classifica.
Inzaghi ha immediatamente trovato la quadratura del cerchio, dando continuità al lavoro dell’ex tecnico nerazzurro Antonio Conte, ma apportando le giuste modifiche dovute alla partenza di giocatori importanti, che non permettono all’Inter di oggi di giocare allo stesso modo rispetto alla felicissima annata scudetto, Hakimi e Lukaku in particolare.
L’Atalanta ha faticato un po’ di più, visto che i punti in classifica sono tre in meno rispetto a quelli dell’Inter, frutto del doppio passo falso casalingo contro Bologna e Fiorentina.
Le due compagini si sono però riprese piuttosto bene nelle ultime due giornate, al termine delle quali hanno incamerato 6 punti ciascuna e possono guardare con fiducia allo scontro diretto.
Inter e Atalanta si sono incontrate ben 120 volte in Serie A con un bilancio che sorride decisamente ai padroni di casa, visto che sono riusciti a mettere le mani sulla vittoria in 64 occasioni, contro le 24 degli ospiti.
Delle ultime nove partite giocate contro gli orobici, l’Inter ha portato a casa la vittoria 4 volte, perdendone una sola e dividendo la posta con l’Atalanta nelle restanti 4 partite. In cinque di questi scontri, Handanovic ha mantenuto la proprio porta inviolata.
Dal canto suo, l’Atalanta ha invece perso ben 5 delle ultime sette trasferte a San Siro in Serie A contro l’avversaria di sabato pomeriggio e salta all’occhio il bilancio di reti a favore della “beneamata” che ha segnato 14 reti contro le sole due degli avversari.
Inter col vento in poppa
I confortanti successi contro Bologna e Fiorentina, hanno messo in mostra un’Inter con il vento in poppa, che viaggia spedita in campionato, dopo la bruciante sconfitte interna di Champions contro il Real Madrid.
Giova ricordare che nell’anno solare 2021 i Campioni d’Italia in carica, sono la squadra che ha vinto più partite in casa di tutte le altre squadre impegnate nei 5 maggiori campionati europei. Sono infatti ben 14 i successi al Meazza, con una media di gol realizzati molto alta, 3,3.
La rosa a disposizione di Simone Inzaghi, si sa, è piuttosto corposa e il tecnico piacentino avrà ancora una volta l’imbarazzo della scelta, anche in virtù del fatto che il tour de force tra campionato e coppe è appena iniziato.
Il delicato impegno contro la “Dea” precede quello altrettanto importante di martedì contro lo Shakhtar di De Zerbi in Champions League, una partita che ha già il sapore dello spareggio, visto che anche gli ucraini hanno perso all’esordio contro i sorprendenti moldavi dello Sheriff Tiraspol.
Sarà quindi necessario per Inzaghi fare i conti con lo stato di forma dei suoi giocatori, anche perché Sensi e Vidal non ci saranno e Correa deve assorbire la contusione al bacino rimediata nella partita contro il Bologna.
Modulo confermato, quello interista, con il 3-5-2 che vedrà sicuramente Handanovic tra i pali e i tre di difesa che non dovrebbero variare rispetto alle ultime partite, Skriniar, De Vrij e Bastoni. Meno certezze sugli esterni, dove dovrebbero trovare posto Dumfries a destra e Di Marco a sinistra, per far rifiatare Darmian e Perisic pronti comunque a subentrare.
Dei tre di centrocampo occorre valutare la posizione di Calhanoglu, ma servono polmoni e qualità di gioco di Barella e Brozovic, che sembrano intoccabili contro una squadra come l’Atalanta. Davanti Sanchez scalpita per trovare un posto da titolare, ma il cileno parte dietro a Martinez e Dzeko nelle gerarchie attuali.
Atalanta alla ricerca della continuità
I risultati negativi in quel di Milano, necessitano di una sferzata in casa Atalanta, prima che maturi la convinzione che la squadra di Gasperini venga etichettata come un’eterna splendida incompiuta. I risultati degli ultimi anni parlano chiaro a favore dell’allenatore di Grugliasco, che non deve dimostrare nulla, ma la mancanza di un trofeo comincia a farsi sentire.
Inoltre, dopo i successi contro Torino e Salernitana, nel caso in cui i bergamaschi dovessero centrare il risultato pieno a San Siro, eguaglierebbero il record di tre vittorie consecutive in trasferta già maturato nella stagione 2019/2020 e, soprattutto, arriverebbe la quarta vittoria su sei gare, stesso risultato ottenuto nelle ultime due stagioni.
Per la partita di sabato, anche Gasperini ha bisogno di far rifiatare alcuni dei suoi elementi, anche perché Muriel non sarà disponibile prima di metà ottobre e là davanti l’Atalanta può contare solo su Zapata, che sarà il terminale offensivo anche a San Siro.
Il marchio di fabbrica è il solito 3-4-2-1, con Musso che ha iniziato alla grande la sua stagione a Bergamo e coi tre dietro che dovrebbero essere Palomino, Djimsiti e uno tra Demiral, favorito, e Toloi. Fatta salva la mediana che sarà occupata dai frenetici Zappacosta a destra Freuler e De Roon centrali e Gosens a sinistra, dovrebbe partire fin dall’inizio Malinovskyi.
Chance anche per Ilicic, che contro l’Inter segnò il suo primo gol in Serie A nel lontano 2010, quando vestiva la maglia del Palermo.
Le chiavi tattiche
Il modus propositivo dell’Atalanta che raccoglie buona parte dei suoi punti in stagione nelle partite fuori casa, sarà una delle chiavi principali della partita.
L’inserimento di Ilicic fin dall’inizio potrebbe essere l’indicazione maggiore rispetto a come andrà la partita. Nel decisivo scontro dell’otto marzo, che estromise definitivamente l’Atalanta dalla lotta scudetto e lanciò l’Inter verso la conquista del titolo, i padroni di casa giocarono una partita molto accorta, lasciando sfuriare la banda di Gasperini, per poi colpirla con un gol di Skriniar a inizio ripresa.
In quell’occasione il tema tattico non fu molto diverso da quello che ci proporranno le due squadra nella partita di sabato, visto che Inter e Atalanta si metteranno in campo nello stesso modo e con la stragrande maggioranza degli stessi interpreti.
Proprio Ilicic potrebbe sparigliare le carte, dando una maggiore qualità sulla trequarti che Pessina, in dubbio, non avrebbe assicurato.
Dall’altra parte è senza dubbio l’assenza di Lukaku a fare la differenza, visto che Dzeko non permette alla squadra di giocare nella stessa maniera utilizzata nella passata stagione.
I centrocampisti di Inzaghi, Barella e Calhanoglu in particolare, dovranno sobbarcarsi quella costruzione offensiva che veniva spesso meno nell’anno dell’ultimo scudetto interista, viste le caratteristiche del centravanti belga, che spesso riceveva palla direttamente dalla impostazione dal basso, come sempre affidata a Brozovic.
Un occhio particolare dovrà essere posto alla prestazione degli esterni, dove con ogni probabilità si giocherà la partita.
Estremamente dinamici e intercambiabili quelli di Gasperini, al contrario, quelli di Inzaghi abbandonano raramente il loro posizionamento sulle fasce, lo abbiamo visto nelle prime uscite dei nerazzurri, durante le quali Dumfries e di Marco, o, se volete, Perisic e Darmian, raramente si sono spostati verso il centro nevralgico del gioco.
Una partita che sulla carta sembrerebbe piuttosto equilibrata, ma tutta da godere.
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