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Con una decisione tanto doverosa quanto scontata, l’AIC ha assegnato il premio di calciatore del mese di gennaio 2023 ad Ademola Lookman, capace di mettere a segno 7 gol e 2 assist nell’arco di 6 partite tra campionato e Coppa Italia, in particolare mettendo a segno 3 doppiette nelle 3 partite giocate tra il 15 e il 22 gennaio (Salernitana e Juventus in campionato, inframezzate dallo Spezia in Coppa Italia).

L’attaccante inglese (ma che l’anno scorso ha deciso di vestire i colori della Nigeria, patria dei suoi genitori) ha raggiunta in quella settimana strepitosa un lavoro che stava già dando i suoi frutti nei mesi precedenti: nel complesso sono 12 gol e 4 assist in campionato e un ruolo da trascinatore dell’Atalanta che sembra sempre più tagliato su misura.

Anarchico ma concreto: Lookman a tutto campo

La heatmap di Ademola Lookman in Juventus-Atalanta 3-3, dove ha segnato una doppietta e fornito un assist
La heatmap di Ademola Lookman in Juventus-Atalanta 3-3, dove ha segnato una doppietta e fornito un assist

Prendiamo ad esempio la partita giocata dall’Atalanta allo Stadium contro la Juventus: Lookman è stato presente in ogni zona della metà campo avversaria, e non ha fatto mancare nemmeno i ripiegamenti difensivi sulla destra della propria trequarti.

Si tratta di un giocatore che ai suoi notevoli mezzi fisici e tecnici unisce anche una certa intelligenza nel gioco. Accelerazioni, possessi prolungati o scambi veloci con i compagni: il repertorio di Lookman è ampio e riesce quasi sempre a tirare fuori dal mazzo la carta giusta da giocare in quel particolare momento della partita.

Lookman è veloce e tecnico palla al piede, ma allo stesso tempo è letale nei movimenti a smarcarsi, talvolta pare scomparire dal gioco per riapparire improvvisamente nel vivo dell’azione da tutt’altra parte rispetto a dove ricordavi che fosse. È una costante preoccupazione per i difensori e uno spettacolo per i tifosi, che non sanno mai cosa aspettarsi dall’eclettico numero 11 nerazzurro.

Perché Lookman è il protagonista della rinascita atalantina

L’Atalanta ha vissuto un inizio di stagione all’insegna della ricostruzione, dopo i tanti addii dei protagonisti degli ultimi anni e l’apporto deficitario, per infortuni o scarsa forma fisica e mentale, degli ultimi “senatori” rimasti come Muriel e Zapata. A Gasperini sono servite alcune settimane per rifondare la squadra, partendo da dietro con gli innesti di forze nuove come Scalvini e Okoli per poi risalire un po’ alla volta a ridisegnare il reparto offensivo.

Fin dall’inizio è apparso come Lookman fosse stato un acquisto chiave, anche se passato un po’ in sordina: a soli 25 anni il ragazzo ha già accumulato esperienza in Premier League e Bundesliga, giocando con profitto anche in Conference ed Europa League (assaggiando pure la Champions con il Lipsia, seppur brevemente). Non aveva però mai dato l’impressione di essere un giocatore così decisivo, dato che la sua miglior stagione a livello realizzativo è stata l’ultima all’Everton, chiusa con 6 gol in campionato (la metà di quelli segnati finora in Serie A). 

Con un investimento decisamente moderato per un giocatore offensivo, 9 milioni, l’Atalanta ha inserito nella sua rosa il giocatore che ha fatto registrare la terza miglior percentuale di conversione di tiri in gol del campionato (24%, dietro solo a Boulaye Dia 36%, e Felipe Anderson, 29%) e che, escludendo i rigori, ha segnato 9 reti con un valore di Expected Goals pari a 5.47.

Il nuovo assetto offensivo dell’Atalanta, con un ritrovato Boga a supporto sulla sinistra e il giovane Hojlund ad alternarsi al veterano Zapata come riferimento centrale lascia a Lookman la posizione di partenza sulla destra, ma il giocatore ama svariare per tutto il fronte d’attacco, aiutato dal dinamismo di un esterno come Hateboer e di un centrocampista come Koopmeiners, sempre pronti a scambiare posizioni ed offrire supporto alle sue azioni.

Non si tratta di un’ala né di una punta tradizionale, e non è decisamente nemmeno un trequartista: da un certo punto di vista grazie a Lookman è ritornata un po’ quell’anarchia creativa che ha fatto le fortune dell’Atalanta con Gomez e Ilicic, ma declinata con un atletismo e una capacità di muoversi anche senza palla che rende Lookman un vero e proprio enigma difficile da decifrare per i difensori avversari.

Fino ad ottobre Lookman dava buoni segnali a livello di gol e azioni offensive, ma spesso le sue palle perse e i suoi movimenti sbagliati mettevano in crisi un’Atalanta che era ancora a metà del processo di metamorfosi in atto. Un po’ alla volta però il giocatore ha preso confidenza con i compagni e il gioco della squadra, mentre Gasperini l’ha eletto a punto fermo attorno cui modificare l’assetto offensivo della sua squadra.

Ora l’Atalanta, con buona pace di chi diceva che la favola si stava chiudendo, è di nuovo pienamente in corsa per un piazzamento in Champions League proprio grazie a Lookman, unico giocatore insieme a Lautaro Martinez a tenere il passo del capocannoniere Victor Osimhen, che sta trascinando il Napoli al titolo.