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Il Milan che torna (provvisoriamente) in vetta alla classifica, le inseguitrici che pareggiano dopo due avvincenti partite, la lotta in coda che si accende e coinvolge ormai mezza Serie A. Sono tanti gli spunti che ci ha riservato questa 25ª giornata e che proviamo a riassumere nei nostri 10 punti ricchi di curiosità è statistiche interessanti.

1. Juve, all’ultimo respiro

L’ultima sconfitta della Juve in campionato era arrivata proprio ad opera dei bergamaschi, nel novembre scorso. Da allora però Allegri ha ripreso in mano i bianconeri con 11 risultati utili consecutivi, tra cui 7 vittorie. Quella vista ieri poi è una squadra totalmente nuova non solo in alcuni suoi elementi chiave (vedi Vlahovic o Zakaria), ma anche nell’atteggiamento e nella mentalità. Partita acciuffata solo all’ultimo secondo però (era il 91° e 37 secondi), con il gol di Danilo che è anche il più “tardivo” dei bianco neri da gennaio 2021, quando lo stesso brasiliano servì l’assist a Dybala contro l’Udinese al minuto 92 e 50 secondi.

Nel mentre è arrivato il primo gol subito dalla Juventus dopo 383 minuti di imbattibilità (allora fu Pellegrini sempre su punizione), e la 100 presenza di Dusan Vlahovic in Serie A (primo attaccante nato negli anni 2000 a raggiungere tale quota), che pur non segnando, ha totalizzato ben 7 conclusioni in partita (record personale eguagliato, come contro la Salernitana). Buona anche la 200° di Dybala con la Juve.

2. Atalanta, momento “Ni”

In piena corsa per la zona Champions, Gasperini sta però attraversando un momento non brillante e probabilmente anche non molto fortunato. Lo dimostrano i due gol in overtime che cambiano radicalmente la percezione delle ultime due partite: il gol di Milinkovic al 94′ in Coppa che regala la qualificazione alla Fiorentina, e quello di Danilo al 92′ che congela il risultato sul pareggio. Se poi ci mettiamo dentro quelli realizzati da Ronaldo in Champions che hanno condannato di fatto l’Atalanta all’eliminazione, c’è forse qualche problema per i nero azzurri nel gestire i minuti finali.

Specie quando non si è molto brillanti, come dimostrano le quattro partite senza vittorie. i due punti raccolti in casa in quattro giornate, e ben tre zero a zero fatti registrare in appena sei turni. Per le statistiche, con la sua centesima partita in Serie A senza subire nemmeno un cartellino giallo, Jeremie Boga ha scritto il suo nome sul libro dei record.

3. Napoli e Inter: botta e risposta

C’è voluto un rigore di Insigne per sbloccare la partita già dal 7′ minuto e interrompere i 440 minuti di imbattibilità in trasferta per Handanovic. Questo è anche il decimo tiro dal dischetto in stagione per il Napoli, nessuno nei cinque maggiori campionati d’Europa ne ha avuti di più e nessuno ne ha calciati più di Insigne (nove). Il capitano del Napoli ha così superato Diego Maradona nella classifica “all-time” dei marcatori azzurri, con 116 gol totali tra tutte le competizioni.

Dall’altra parte invece è stato il solito Edin Dzeko a pareggiare l’incontro dopo appena 78 secondi dall’inizio del secondo tempo (è la rete più rapida del bosniaco per quanto riguarda la seconda frazione di gioco), portando anche a cinque i gol realizzati contro i partenopei dal suo arrivo in Serie A nel 2015 (solo Ciro Immobile ha fatto meglio, con sei reti nello stesso periodo).

4. La scalata alla vetta

Il Milan c’è riuscito, e dopo il brutto capitombolo contro lo Spezia è riuscito a ricompattarsi con un pareggio (contro la Juve) e due vittorie che valgono la momentanea vetta della classifica. Con 55 punti all’attivo, questa è anche la seconda miglior stagione rosso nera nell’era dei tre punti a vittoria, dopo quella del 2003/2004 dove a questo punto erano a quota 64.

Merito del settimo gol stagionale di Rafael Leao (già uno in più di quanto fatto nelle due precedenti stagioni) nella sua 100° partita con il Milan, servito direttamente dall’assist di Maignan come non accadeva da quando Dida servì Inzaghi contro l’Ascoli nel 2006 (paradossalmente allenato anche in quel caso da Giampaolo). Ma anche di una difesa capace di non concedere nemmeno un tiro in porta nel primo tempo della partita (per la seconda volta in tre match giocati).

5. Nel segno (“X”) di Abraham

La Roma acciuffa il pareggio all’ultimo secondo e si ritrova imbattuta da quattro partite come non accadeva da gennaio 2021 (con Fonseca in panchina). Si tratta anche del primo pareggio dei giallo rossi da Maggio scorso (contro lo Spezia). In grande evidenza ancora una volta è stato Tammy Abraham, arrivato a quota 11 reti in stagione, raggiungendo David Platt al terzo posto della classifica per i migliori goleador “inglesi” in una singola stagione.

Quello contro il Sassuolo è anche il primo di Abraham su calcio di rigore, diventando il quarto nelle fila della Roma a realizzare dal dischetto in stagione (nessuno nei cinque top campionati ne ha iscritti di più al tabellino). C’è voluto però il gol di Cristante al 94° per impattare la partita, con il centrocampista che ha trovato il suo 5° gol contro il Sassuolo in carriera, ovvero tre in più che contro qualsiasi altra squadra del campionato.

6. Tudor al quinto Poker in stagione

Malgrado qualche scivolone in corso d’opera, il Verona di Tudor sta facendo davvero un ottimo campionato, soprattutto molto spettacolare, al punto che il poker rifilato all’Udinese è già la quinta partita in stagione dove i veneti realizzano almeno quattro gol, un record assoluto in Serie A (non erano mai andati oltre le tre in un singolo campionato).

In grande evidenza Gianluca Caprari, che è il giocatore che nel 2022 ha partecipato a più gol di tutti (cinque gol e un assist, come Ciro Immobile) eguagliando anche il suo record di assist (sei) e di gol (9) in una stagione, tutto questo proprio nella sua 200° partita nella massima serie. Ma anche Antonin Barak, l’unico centrocampista ceco ad aver segnato almeno 9 reti in una stagione di Serie A, dopo Pavel Nedvedev (anche lui 9 nel 2002/03 e ben 11 nel 2000/01).

7. Il rigore non c’è, la Lazio sì

Ci sarebbe molto da discutere sul rigore dato alla Lazio che ha aperto le marcature, ma sarebbe sminuire una prova che i bianco celesti hanno dominato dall’inizio alla fine. Oltre al 19° gol di Ciro Immobile (che porta il suo score dal dischetto a 41 reti su 51 rigori calciati), c’è la grande prova di Mattia Zaccagni, che con la sua doppietta ha già raggiunto quota sei reti in campionato, superando il suo precedente record di cinque messo a segno nella stagione scorsa (ma in 36 gare).

Ma il merito di un Lazio che sta risalendo la classifica con tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro giornate, è senza dubbio anche di un Luis Alberto tornato decisivo e che dal suo esordio nel 2016 ha realizzato ben 45 assist (solo il Papu Gomez con 49 ha fatto meglio in Serie A nello stesso periodo).

8. Empoli, la vittoria può attendere

Il Cagliari ha pareggiato a qualche minuto dalla fine, costringendo Andreazzoli a rimandare ancora la gioia per una vittoria che manca ormai da otto giornate (solo cinque pareggi nel mentre per i toscani). Ci sarebbe da preoccuparsi non fosse che la classifica per ora è ancora tranquilla, e che soprattutto l’Empoli sta continuando a giocare abbastanza bene, non a caso arrivando a 38 reti nelle prime 25 partite di stagione, come non era mai riuscita a fare in tutta la sua storia in Serie A.

Finalizzatore è stato questa volta Andrea Pinamonti, arrivato a 10 partecipazioni in gol in stagione, con 9 reti e 1 assist, ottenendo un record per lui e confermando la sua fama di cacciatore di gol: 19 dei 20 suoi gol in Serie A sono infatti arrivati da dentro l’area di rigore.

9. Il Venezia riapre i giochi

Dopo dieci gare senza vittorie e solo 3 punti raccolti, erano in molti a dare il Venezia come papabile candidata alla retrocessione. Ma proprio quando meno te l’aspetti, ecco che la squadra di Zanetti rialza la testa e proprio contro un Torino che in casa si è sempre dimostrato avversario ostico (non a caso l’ultima sconfitta casalinga era stata quella contro la Juventus nell’ottobre scorso).

Per ribaltare il vantaggio di Brekalo (al suo sesto gol in stagione), c’è voluta la combo assist+gol di Crnigoj alla sua prima volta in Serie A.

10. Un punto per uno, tutti scontenti

Non può essere contento Blessin di aver pareggiato la sua terza partita su tre sulla panchina del Genoa (era da Giorgio Melis nel 2010 che non accadeva), nè del resto può esserlo Colantuono che raccoglie due punti in due partite, ma resta nettamente ultimo in classifica.

Unici motivi di soddisfazione sono invece quelli di Mattia Destro (al suo 90° gol in Serie A) e Federico Bonazzoli (al suo secondo gol consecutivo che è anche il 100° in Serie A per la Salernitana). Ma è poca cosa in confronto di una classifica che ora si fa veramente complicata per tutte e due le compagini.