Vai al contenuto

Volano le due milanesi, si fermano Napoli e Juventus, si riapre la lotta per un posto Champions, crolla l’Atalanta.

Mentre per la salvezza si complicano le cose per le ultime tre della classe. Potremmo riassumere così questa 33° giornata di Serie A, ma sono molti di più gli spunti statistici e le curiosità interessanti da evidenziare. Eccoli nei nostri consueti 10 punti sull’ultimo turno di campionato.

1. Buona la terza

Terza vittoria consecutiva per l’Inter di Inzaghi, che conferma di essere a questo punto l’accreditata numero uno per lo scudetto. C’è anche la cabala ora a certificarlo, visto che i nero azzurri hanno vinto tutte e quattro le precedenti occasioni in cui erano arrivati a quota 69 punti dopo 32 giornate di campionato (nel 2006/07, nel 2007/08, nel 2008/09 e nel 2020/21).

Merito di una squadra che ha saputo in stagione mandare a segno ben 17 giocatori diversi, con 12 gol arrivati dalla panchina (meglio di ogni altra squadra di Serie A) e qualcosa come 16 “assist-man” differenti (l’ultimo in ordine di tempo D’Ambrosio). Segno di una rosa lunga e adeguata, che ha ritrovato ora anche i gol del suo bomber Lautaro Martinez, e del suo regista Brozovic (che non segnava da maggio scorso, con 26 conclusioni senza marcature da allora).

2. Milan a porte chiuse

Non molla però nemmeno il Milan, tornato alla vittoria e al gol in Serie A dopo 222 minuti di astinenza. Continua invece a non prenderne, con Stefano Pioli arrivato a quota sei “clean sheet” consecutivi, come era capitato soltanto ad altri due allenatori: Fabio Capello (due volte nel 1993/94, con strisce di sette e di nove porta inviolata) e Nereo Rocco (sette nel 1971/72).

C’è lo zampino del solito Rafael Leao, a secco di gol dal febbraio scorso, ma già al suo record di partecipazioni alla rete in questo campionato, ben 12 (frutto di nove reti personali e tre assist). Dalla scorsa stagione a oggi, solo Zlatan Ibrahimovic ha preso parte a più gol del Milan rispetto a Leao (27 per lo svedese, 24 per il portoghese).

Sprofondo rosso(blu) invece per il Genoa, che dal 1982 non faceva 15 trasferte consecutive senza vittorie e che in stagione non ha segnato in 17 partite, peggio di qualunque altra squadra europea nei cinque maggiori campionati (al pari del Norwich).

3. Ride solo Mourinho

Il pareggio nel Derby del Sole fa contento soltanto Mourinho, che allunga a 12 la striscia di risultati postivi per la Roma e resta in corsa per il sogno Champions. C’è stato bisogno però del solito rush finale in rimonta, con il primo assist del 2022 per Tammy Abraham e il ritorno al gol in trasferta di El Shaarawy che mancava dal maggio 2021 (contro lo Spezia).

Per il Napoli ancora un rammarico e un solo punto in due gare che complica non poco la corsa allo scudetto. Non basta il sesto rigore su sei calciato in rete da Lorenzo Insigne (che porta otto il totale dei calci dal dischetto del napoletano in stagione). Nessuna squadra nei cinque maggiori campionati europei ha segnato più gol su rigore del Napoli, ben nove.

4. Vlahovic fa pari (e 50)

Dopo undici sfide sempre con la vittoria della Juventus, il Bologna interrompe la striscia con una prestazione brillante e un pareggio arrivato per i padroni di casa solo in over time e con i felsinei rimasti in nove. Un punto per la Juventus arrivato dopo che nel primo tempo non era riuscita a effettuare nemmeno un tiro nello specchio (è la quinta volta che le capita in stagione), e grazie al 50° gol in campionato di Dusan Vlahovic, che diventa il secondo giocatore più giovane ad arrivare a quella cifra dopo Alexandre Pato nel 2011.

Il gol del Bologna invece porta come sempre la firma di Marko Arnautovic, sesta marcatura consecutiva per lui, impresa riuscita in rosso blu solo ad Angelo Schiavio nel lontanissimo 1933. Arnautovic diventa anche il primo giocatore del Bologna ad arrivare almeno a quota 12 gol in stagione dopo Gilardino nel 2013, ma eguaglia anche il record di Koenig (con la Lazio nel 1947) e di Ocwirck (con la Sampdoria nel 1957) come miglior marcatore austriaco in una stagione nella storia della Serie A (tutti con 12 reti all’attivo).

5. Più Toro che Aquila

Non vola la Lazio, che avrebbe potuto approfittare di un turno utile nella volata per un posto in Europa. Il pareggio di Immobile arriva solo allo scadere, ma porta l’attaccante a entrare nella storia come primo italiano a segnare almeno 25 gol in tre campionati differenti (terzo in assoluto dopo Nordahl e Nyers). Immobile raggiunge anche quota 180 gol in totale in Serie A, pareggiando il conto con Fabio Quagliarella (attualmente sono i due migliori marcatori ancora in attività nel nostro campionato).

Un ottimo Torino raccoglie invece il suo secondo pareggio consecutivo, grazie al gol di Pietro Pellegri che torna a segnare dopo un vuoto di 1672 giorni (era il settembre 2017 sempre contro la Lazio). E l’attaccante deve avere un conto aperto con le romane, visto che tutti e quattro i suoi gol realizzati in Serie A sono arrivati contro Roma (1) e Lazio (3).

6. Fiorentina, un volo di corto muso

Non una vittoria esaltante, ma per Italiano arriva la terza consecutiva che lo lancia verso la zona Europa pareggiando i conti con la Lazio a 56 punti. Per i Viola si tratta della sesta partita utile di fila (non capitava dal 2019) e va in rete da nove partite consecutive (ultimo precedente tra marzo e maggio del 2021). A sbloccare il risultato ancora una volta è Lucas Torreira, che diventa così il primo uruguaiano della Fiorentina a segnare almeno cinque reti in una singola stagione, oltre ad arrivare al suo record personale e a diventare il miglior marcatore viola nel campionato in corso (tra quelli attualmente in rosa almeno).

Niente da fare invece per il Venezia, che arriva a sette sconfitte di fila (solo nel 1950 ha fatto peggio) e subisce gol ormai da 19 partite consecutive (record assoluto per i veneti nel massimo campionato). Con questa poi fanno quattro partite nelle ultime cinque, dove non riesce a segnare nemmeno una rete. E ora la classifica è sempre più amara con la zona salvezza allontanata a sei punti.

7. Atalanta, rivelazione al contrario

Nessuno forse si aspettava questo tracollo da parte dei bergamaschi, arrivati ora a tre partite perse di fila (è la prima volta in assoluto con Gasperini in panchina), con sei sconfitte nel solo girone di ritorno di questa Serie A (non capitava dal 2016). Se aggiungiamo che da ottobre 2020 non subivano almeno due gol in tre partite consecutive, ecco che ora il ritorno in Europa diventa davvero complicato per i nero azzurri.

Benissimo invece i veneti, che continuano a stupire in questa stagione e consolidano il loro nono posto (a un passo proprio dai bergamaschi), mandando in rete questa volta Federico Ceccherini, che non segnava dal maggio 2018 contro la Lazio (ovvero 1436 giorni e 87 partite fa). Per Simeone invece si tratta del quarto assist in stagione, non ne ha mai fatti di più in carriera in Serie A.

8. Colpo di coda del Cagliari

Proprio quando sembrava che nessuno in coda volesse tornare a vincere, ecco che per i sardi arrivano tre punti d’oro che potrebbero significare una svolta per la lotta salvezza. Ora i sardi hanno sei punti di vantaggio sulle terz’ultime a cinque giornate dal termine. E si vede che la squadra di Mazzarri ama giocare all’ora di pranzo, visto che ben cinque delle sei vittorie in stagione sono arrivate proprio nella partita del “lunch match” (su sette partite giocate a mezzogiorno, i sardi non hanno mai perso con anche due pareggi all’attivo).

A dare la vittoria ai padroni di casa, è Alessandro Deiola, che arriva al quarto gol in stagione proprio nel giorno della sua 100° partita con la maglia del Cagliari. A servire il pallone giusto, è ancora una volta Razvan Marin, che arriva a 11 assist dalla scorsa stagione a oggi, nessuno ne ha fatti di più in tutte le ultime quindici annate dei sardi nella massima serie (al pari di Mutu e Radu).

9. Tutto facile per l’Udinese

Che l’Empoli abbia da tempo tirato i remi in barca lo dimostrano le 16 gare senza vittorie (record negativo in Serie A per i toscani, con una striscia di 8 pareggi e 8 sconfitte), ma ciò nonostante la salvezza sembra traguardo ormai acquisito e si può persino gioire del decimo gol stagionale di Andrea Pinamonti, cosa che non gli era mai riuscita prima in carriera.

Per i friulani partita in discesa con la terza vittoria consecutiva (non gli capitava dal 2020) e l’ennesima prestazione sontuosa di Gerard Deulofeu, arrivato a quota 11 gol in stagione (record per lui) con 3 reti di fila in campionato (record anche in questo caso). L’Udinese non aveva due giocatori con almeno dieci reti all’attivo in una singola stagione (Deulofeu e Beto a quota undici) dai tempi di Muriel e Di Natale (sempre undici a testa nel 2012/13).

10. Rammarico Salernitana

La vittoria in casa della Sampdoria sancisce soprattutto quanto la Salernitana abbia da rammaricarsi per i tanti punti persi in stagione, soprattutto in questo girone di ritorno dove sta comunque dimostrando di volersela giocare fino in fondo. Che oramai sia tardi è acclarato, ma certo questi tre punti ridanno vigore al sogno campano. Non una gran partita questa in ogni caso, con tre gol arrivati però tutti negli unici tre tiri nello specchio della gara (secondo peggior dato in assoluto quest’anno dopo quello tra la stessa Sampdoria e lo Spezia, con soli 2 tiri nello specchio in totale).

La Sampdoria resta a sette punti di distanza dalla zona rossa, nonostante abbia perso 11 delle sue ultime 14 partite, uno score che è in assoluto il peggiore tra i cinque maggiori campionati in Europa (al pari del Maiorca). Piccola gioia solo per Francesco Caputo, che arriva in doppia cifra per la quarta stagione di fila in Serie A (unico a riuscirci dopo Ciro Immobile).