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Una valanga di gol, un mare di emozioni, un sacco di sorprese e un cesto di polemiche.

Questo in sintesi il riassunto di una domenica di Serie A che alla fine ha visto giocare tutte le partite (con la coda dei posticipi nel lunedì e nel martedì) pur con tutti gli evidenti problemi legati al covid e alla condizione di molti giocatori.

Ne è venuto fuori un turno dove tutte e cinque le prime della classe hanno portato a casa i tre punti allungando in classifica, e dove anche in coda i giochi sembrano riaperti per diverse formazioni.

Vediamo allora i 10 punti salienti che le statistiche ci hanno regalato in questa ventunesima giornata di campionato.

1. L’ottava sinfonia nero-azzurra

L’Inter trova la sua ottava vittoria consecutiva in Serie A (la settima di fila in casa considerata anche la Champions), anche se subisce il primo gol in campionato dopo 587 minuti di porta inviolata in campionato. Con 49 punti dopo venti partite, i nero azzurri sono alla loro miglior partenza dal 2007-08 a oggi.

Con il gol di Skriniar (terzo in stagione), l’Inter arriva a ben 13 gol segnati di testa in stagione, meglio di qualsiasi altra squadra nei cinque principali campionati in Europa. Prima volta anche per Alessandro Bastoni per la doppietta Gol + Assist in carriera.

2. Ciro non basta

Non basta il 15° gol in stagione di Ciro Immobile, a tenere in corsa una Lazio che ha raccolto solo un punto in questo nuovo anno. Continuano anche le brutte prestazioni difensive, con i laziali che hanno subito almeno un gol in tutte le ultime nove partite di campionato (20 gol subiti dal 20 novembre a oggi).

Il gol su azione di Immobile interrompe un digiuno che durava da ben 3003 giorni contro l’Inter (esclusi i calci di rigore, non segnava ai nero azzurri dall’ottobre 2013 con la maglia del Torino). L’attaccante laziale però, è anche l’unico giocatore insieme a Salah e Lewandowski, ad aver sempre segnato almeno 15 reti in tutti gli ultimi sei campionati.

3. Miracolo Juventus

Non si sa bene come, ma Allegri riesce nell’impresa di trovare la terza vittoria nelle ultime quattro partite, con una rimonta sotto di due gol che alla Juventus mancava dal 2017 (allora contro il Genoa).

Questa è anche la prima volta in stagione che i bianco neri subiscono tre gol in una sola partita, così come per De Sciglio è un ritorno al gol dopo 1505 giorni di astinenza dalla sua prima rete in Serie A (contro il Crotone nel 2017).

Vittoria che arriva nonostante sia la seconda volta che nel primo tempo la Juventus realizza il suo record negativo per numero di tiri subiti: 11 sia contro la Roma sia contro il Napoli nella scorsa giornata.

Resta anche agli annali il primo gol di testa per Locatelli in Serie A, e il quarto realizzato in trasferta da Dybala (l’anno scorso ne aveva fatti due in tutto il campionato). Per Szczesny invece questo è già il secondo rigore consecutivo parato alla Roma in stagione, il quarto su sette degli ultimi tiri dal dischetto subiti in Serie A.

4. La Roma “inglese” dura settanta minuti

Un punto in tre partite, due sconfitte di fila subendo almeno tre gol, il quarto posto distante ora almeno nove punti. Non può essere che sportivamente tragico il bilancio della Roma dopo questa domenica, che è entrata nella storia anche per essere la prima formazione giallo rossa a vedere in campo ben tre giocatori inglesi contemporaneamente (Abraham, Smalling e Maitland-Niles).

Proprio Tammy Abraham è stato probabilmente il migliore in campo, grazie anche al suo primo gol di testa in Serie A (gli altri sono stati sei di destro e uno di sinistro) che diventa anche la sua prima volta in cui realizza una rete per due partite di fila (l’ultima volta era in Premier nel Chelsea).

Il gol direttamente su punizione di Lorenzo Pellegrini (il secondo negli ultimi tre tentativi), è il primo realizzato da calcio piazzato della Roma alla Juve dai tempi di Pjanic nel 2015.

5. Il Milan è tornato (in corsa)

La squadra di Pioli ci ha abituato a venire fuori proprio nei momenti di grande difficoltà, e così dopo qualche passaggio a vuoto e la solita lista di indisponibili, è arrivata la terza vittoria di fila in campionato (e la terza in quattro trasferte). Tutte peraltro con almeno 3 gol all’attivo.

Il Venezia non è mai stato in partita in questa occasione, che ha visto anche l’esaltazione di due top player rosso neri. Da una parte Ibrahimovic che ha trovato il gol contro l’ottantesima squadra diversa (tra tutti e cinque i maggiori campionati europei, come solo Cristiano Ronaldo era riuscito a fare) e che dal suo ritorno al Milan è stato capace di realizzare già 22 reti su 25 trasferte giocate. Dall’altra un Theo Hernandez che ha realizzato la sua terza doppietta in Serie A (il primo difensore a farlo nella storia del Milan).

6. Tsunami Atalanta

Certo le complicanze del covid per i friulani hanno probabilmente segnato questa partita fin dal principio, ma l’Atalanta ci ha messo del suo per far sembrare tutto oltremodo facile. Non a caso questa è la quarta volta che i bergamaschi di Gasperini segnano almeno 6 gol in esterna, e in stagione i nero azzurri hanno collezionato già 29 punti in trasferta, meglio di qualunque altra squadra al momento.

Sempre in trasferta, l’Atalanta vanta anche una striscia lunga ormai 17 partite consecutive senza sconfitte, con 13 vittorie e 4 pareggi nel frangente. Luis Muriel con la doppietta segnata ai friulani (che portano a 101 il totale di gol segnati nei cinque maggiori campionati, 93 dei quali in Serie A), arriva a quota 10 reti segnate con la maglia nero azzurra all’Udinese.

7. La prima manita esterna degli emiliani

Dopo tre giornate non proprio brillanti (due punti appena raccolti), per il Sassuolo arriva finalmente la vittoria in campionato con una prestazione peraltro storica, visto che per la prima volta in assoluto riesce a segnare cinque reti in una trasferta di Serie A. Tre i nomi in particolare finiti sul taccuino di giornata: Berardi, Scamacca e Raspadori.

Berardi in stagione ha partecipato attivamente già a 18 reti (10 gol e 8 assist), arrivando in doppia cifra per la quinta stagione di fila (solo Immobile, Belotti e Quagliarella hanno fatto meglio). Terza doppietta anche per Raspadori, che diventa il più giovane calciatore con almeno sei gol in stagione. E ovviamente anche Gianluca Scamacca, arrivato a quota otto gol in campionato, ovvero tanti quanti fatti in tutta la scorsa stagione.

8. Il Napoli di corto muso

Ci voleva la Sampdoria per vedere tornare a vincere il Napoli allo stadio Maradona (dopo tre sconfitte di fila). I blucerchiati infatti hanno confermato la striscia negativa contro i partenopei che hanno vinto tutte e sette le ultime sfide, ed è anche la squadra contro cui il Napoli ha segnato più gol dal suo ultimo ritorno in A: 61 gol in 28 partite.

C’è però voluto un gol di Petagna per concretizzare un dominio di gioco che ha visto i padroni di casa tenere la palla per il 70% del tempo, con 22 conclusioni a rete e qualcosa come 641 passaggi (contro i 245 dei doriani). 50ª gara per Demme e Lobotka con la maglia del Napoli, mentre per la Sampdoria c’è almeno il record di aver schierato la sua formazione più giovane della stagione con 26 anni e 188 giorni.

9. La Salernitana ci spera ancora

Un po’ dal nulla, dopo otto partite con un solo punto all’attivo e un’astinenza dal gol che durava da 4 giornate (cinque se mettiamo anche la Coppa Italia), la Salernitana di Colantuono torna alla vittoria e in qualche modo riapre la corsa salvezza (anche se è ancora in coda a tutti con i suoi undici punti, uno in meno del Genoa che però ha due partite in più).

Di contro il Verona era una di quelle squadre fortemente penalizzate dal covid con la condizione precaria di molti elementi e tante assenze pesanti (va detto, discorso simile anche per i campani però). Ciò nonostante hanno tenuto il pallino del gioco per il 70% del tempo, con 24 conclusioni contro 9 e 454 passaggi contro 141. Dominio però sterile che ha portato così la seconda sconfitta su quattro partite in casa (più due pareggi) dopo che aveva vinto tutte le cinque partite precedenti giocate in veneto.

10. Colpaccio salvezza dello Spezia

Il derby della Liguria non era solo una partita molto sentita per campanile territoriale, ma anche e soprattutto per una classifica che vede le due formazioni lottare per la salvezza.

Sembrava una chances possibile per i Grifoni di tornare alla vittoria dopo 18 partite di astinenza, con ben quattro partite casalinghe su cinque senza riuscire a segnare nemmeno un gol. La cura Shevchenko non sembra funzionare e ora si aspetta un altro possibile cambio.

Sorride invece lo Spezia, che vince la sua seconda trasferta di fila dopo quella ancora più sorprendente di Napoli, questa volta però legittimando il risultato con ben 9 tiri nello specchio contro 2. Ora sono di nuovo sette i punti di distacco dal Genoa, sempre più penultimo in classifica.