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In attesa di scendere in campo questa sera sul difficile parquet di OAKA, ad Atene, casa del Panathinaikos – che puntualmente smentirà la tesi che andiamo ora a sostenere – è opportuno constatare quanto di buono stia facendo la Segafredo Bologna in questo primo quarto di stagione 2023-24.

Prima in campionato (6 vinte, 1 persa), terza in Eurolega (6 vinte, 2 perse), già un trofeo messo in bacheca (la Supercoppa Italiana) e due vittorie su due contro la diretta concorrente italiana alla vittoria del campionato, l’Olimpia Milano. Un cammino fin qui quasi perfetto, figlio del gran lavoro di coach Luca Banchi, arrivato a settembre per sostituire – all’ultimo – l’esonerato Sergio Scariolo, che sta pagando enormi dividendi. Un lavoro tutt’altro che scontato, perché Banchi non ha solo proseguito sul buono scheletro lasciato dal suo predecessore, ma ha ritrovato un giocatore (Lundberg) e inserito nel contesto Virtus tutti colori che sono arrivati in estate, con un mercato non fatto da lui.

Contro l’Olimpia in Eurolega è stato un clinic di tattica: Belinelli su Voigtmann, la zona 3-2, Shengelia da cinque, Abass da quattro, Dobric su Mirotic, Lundberg da playmaker, un campionario di prodotti di nicchia sempre al limite tra l’enorme rischio e la genialata. Il tutto con la capacità di infondere alla squadra una garra senza precedenti, che conferisce a un roster già buono la potenzialità di diventare ottimo, e ad oggi difficilmente battibile.