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Con la sconfitta casalinga inferta da Cremona è stata decretata la retrocessione in A2 dell’Estra Pistoia. Un’accadimento arrivato al termine di una stagione nata sotto una cattiva stella, un disastro annunciato con radici lontane, almeno di un anno. Era infatti il 4 aprile 2024 quando Ron Rowan, a capo di investitori americani, divenne proprietario del Pistoia Basket, dando il via a una lento declino che ha portato a questa fallimentare stagione.

Un tesoretto sportivo dissipato in pochi mesi

Nel giro di pochi mesi, un club molto apprezzato in tutta Italia per la gestione e i risultati ottenuti – l’anno scorso la squadra conquistò i playoff di LBA – è finito al centro delle cronache giudiziarie più che sportive, per via del protagonismo esagerato del suo ormai ex presidente. Un dirigente plenipotenziario che ha fatto più danni della grandine, le cui decisioni, dalle dinamiche dirigenziali alla costruzione del roster fino alle ingerenze verso uno dei suoi allenatori (Dante Calabria), hanno spazzato via i precedenti anni di buona gestione e risultati, lasciando soltanto macerie. Non sono bastate le vittorie di inizio stagione a oscurare ciò che accadeva dietro le quinte: con l’arrivo delle sconfitte e la classifica che vedeva la squadra sempre nelle ultime posizioni, le nubi sono diventate troppo nere per sognare un rischiaramento che portasse alla salvezza. Tre cambi di allenatori, innumerevoli giocatori che hanno lasciato la nave in corsa e altri che sono arrivati, ma senza riuscire a cambiare le sorti di un’annata ormai segnata, con lo sperperamento di ogni investimento fatto in precedenza.

Il tentato miracolo di Okorn e degli italiani

Gli ultimi tre mesi di stagione sono stati una corsa contro il tempo per provare a salvare presente e futuro societario, con Okorn che è riuscito a trovare soprattutto nel gruppo italiano la spinta per compiere imprese come la vittoria di Venezia, ma il danno era già troppo grande per riuscire a mettere pezze che potessero portare alla salvezza. E l’ultima uscita contro Cremona è stata la chiusura del sipario: tragica ma, in fondo, attesa. Ora Pistoia guarda già al futuro, cercando di mettersi alle spalle questa nefasta stagione.

Il futuro è adesso: si riparte da David e Sambugaro

Onorato anche l’ultimo impegno di campionato – la trasferta di Reggio Emilia del prossimo weekend – ci si concentrerà sulla programmazione della prossima annata in A2. I problemi economici del club non fanno dormire sonni tranquilli al neo presidente Joe David, intervenuto al termine della sconfitta con la Vanoli per ribadire il suo impegno nella causa biancorossa. La situazione delicata necessita un pronto intervento e una progettualità chiara già da adesso, per evitare un ulteriore crollo anche nel prossimo futuro. I tifosi, quest’anno particolarmente sollecitati durante la gestione Rowan – con alcuni momenti di grande tensione -, attendono risposte a breve, perché il dubbio ora è anche sulla partecipazione alla A2, a dimostrare che la situazione è grave per davvero. La fiducia riposta in David dal ds Marco Sambugaro ha momentaneamente tranquillizzato la piazza, che però vuole certezze. L’amore che il direttore sportivo nutre per questo club ne fanno una voce autorevole e fidata per tutto l’ambiente pistoiese, che attorno a lui vuole ricostruirsi e ripartire per tornare grande come nelle annate precedenti a quest’ultima. Pistoia non ha sicuramente meritato la paradossale stagione vissuta in questo 2024-25, ma ancora meno merita di non vedere più sventolare dai propri sostenitori gli amati colori bianco e rosso. Servirà pertanto affidarsi a persone che realmente tengono alla società, al fine di tenerla in piedi e farla rinascere il prima possibile.