Il quarto di finale tra Bologna e Venezia si è chiuso a gara 5, con quella che fino ad ora è stata sicuramente la partita più bella di questi playoff. Un match che ha cambiato padrone più volte e che alla fine ha visto prevalere la Virtus, capace di rimontare dal -7 e vincere grazie al canestro decisivo di Toko Shengelia, inizialmente dato per escluso dal roster bianconero e in campo per pochi minuti nel secondo tempo.
In questo grande equilibrio, a spiccare in praticamente tutte le partite, con un rendimento mediamente molto alto rispetto a compagni ed avversari è stato Alessandro Pajola, per noi l’MVP di questo quarto di finale. Il playmaker della Virtus ha iniziato e chiuso la serie da protagonista assoluto: ultimo ad arrendersi e primo a trascinare squadra e tifosi verso il successo.
Pajola è stato l’MVP di gara 1, vinta dalle V Nere non senza faticare. Il play anconetano ha chiuso quella partita con 11 punti, 4/5 al tiro, 4 rimbalzi, 2 recuperi, 4 assist e 16 di valutazione, realizzando canestri decisivi e dando a tutto l’ambiente bolognese quella carica necessaria per condurre in porto il match. Meno esaltante la sua gara 2, con 6 punti (2/3 da tre), 3 rimbalzi e 4 assist, a dimostrare comunque come non sia più soltanto un gran difensore, ma sia diventato anche un giocatore oltremodo rispettabile da oltre l’arco. In gara 3, vinta dalla Reyer con autorità, un’altra prova da leader: 11 punti con 3/5 da tre, 5 rimbalzi e 13 di valutazione. Più complessa invece gara 4, nella quale ha chiuso con soli 4 punti (ma 2/2 da due) e 5 rimbalzi; mentre nuovamente determinante è stato in gara 5, quella che ha chiuso la serie. Se Hackett è stato l’MVP del match, lui con le sue 4 triple ha spaccato o recuperato la partita nei momenti decisivi. 12 punti, 4 falli subiti, 2 recuperi e 15 di valutazione, a chiudere il cerchio di un quarto di finale da assoluto dominatore.
Una buona notizia per la Virtus, che ora andrà ad affrontare la semi contro l’Olimpia Milano, e per la Nazionale italiana, di cui Pajola è elemento portante e molto ben voluto da coach Pozzecco. Classe 1999, il 25enne di Ancona è ancora nel pieno della maturazione cestistica, con almeno altri 10 anni ad altissimi livelli, in Italia e in Europa. Il suo futuro è ancora decisamente roseo e da scrivere, con alle spalle già un’esperienza rilevante, fatta di 10 anni in Virtus, di cui è capitano in pectore e con cui ha vinto uno scudetto, 3 Supercoppe italiane, un campionato dilettanti, una Coppa LNP, una Basketball Champions League e una Eurocup.
Il finale di stagione può riportarlo a giocarsi il titolo dopo quattro anni, ma prima c’è da superare l’ostacolo Milano, che nelle ultime tre stagioni è sempre stato un muro per le V Nere. Poi ci sarà Eurobasket, con Italbasket, dove Alessandro potrà e vorrà essere un punto di riferimento per il gruppo azzurro, cercando di raggiungere quella medaglia continentale che manca da troppo ai nostri colori. A 25 anni, forse, potrebbe essere arrivato il momento di fare un salto ulteriore lontano da Bologna, ma dipenderà dal progetto propostogli dalla società, che per lui è casa da sempre e dalla quale sarà sicuramente difficile allontanarsi.