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Nella vittoria della Vanoli Cremona sulla Carpegna Prosciutto Pesaro c’è tanto di Andrea Pecchia, dal sottoscritto ribattezzato in tempi non sospetti “Mamba di Segrate”, così come lo appellò un giovane tifoso ai tempi della sua esperienza a Cantù.

Una partita, quella del PalaRadi, che sa di riscatto e di un ragazzo che ritrova il proprio ruolo all’interno della storia del basket italiano, interrotta quando il 28 marzo 2022 il suo legamento crociato anteriore sinistro si ruppe, fermando il momento migliore della sua carriera, che l’aveva meritatamente avvicinato alla Nazionale.

La prestazione

Contro Pesaro Pech si è tolto un enorme peso dalle spalle. Dopo aver messo insieme già dei buoni minutaggi e tre partite in doppia cifra (10 punti), davanti al proprio pubblico ha sfoderato una prestazione totale: 9 punti segnati con 3/4 da due e 3/3 ai liberi, 9 rimbalzi, 4 recuperi, 8 assist per 28 di valutazione (la più alta del weekend in attesa del match di lunedì sera tra Virtus Bologna e Germani Brescia), praticamente a pochissimi passi da una clamorosa tripla doppia in 28 minuti in campo.

Una buona fetta del successo su Pesaro, che vale una sorprendente (a inizio stagione) ottava posizione in campionato (che ad oggi varrebbe un posto alle Final Eight di Coppa Italia), la Vanoli lo deve proprio al suo capitano, che dalla società è stato coccolato e aspettato, sapendo che al suo ritorno avrebbe dato nuovamente quel qualcosa in più che a Cremona avrebbe fatto molto comodo. E così sta dimostrando!

La nuova vita dall’infortunio a oggi: ritroverà la Nazionale?

Numeri che fanno bene ad Andrea così come al basket italiano, che ritrova definitivamente un giocatore pronto per rivestirsi anche d’azzurro. La sua esperienza con la maglia della Nazionale non è stata particolarmente fortunata: nell’occasione della prima convocazione dell’allora CT Meo Sacchetti, suo ex allenatore anche a Cremona, non poté partecipare per via di un altro infortunio. E per lui, ad oggi, a referto c’è una sola presenza in Azzurro.

Il tempo però solitamente è galantuomo e a 26 anni Pecchia può ricostruirsi quella posizione di rilievo nel campionato italiano che potrebbe consentirgli di guadagnarsi la convocazione da parte di coach Pozzecco, che anche a distanza lo tiene d’occhio. La concorrenza è sicuramente tanta per quella maglia azzurra nel suo ruolo, ma la duttilità tattica e l’energia che Pech sa mettere in campo hanno pochi eguali nei potenziali convocati per le prossime finestre nazionali.

Un nuovo inizio, cominciato con questa stagione, che ci auguriamo (e gli auguriamo) possa avere tanti altri capitoli simili a quello di domenica sera contro Pesaro. Il “Mamba di Segrate” è tornato, ora sta a lui riprendersi definitivamente Cremona e lottare per la maglia della Nazionale italiana.