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Sarà EA7 Emporio Armani Milano – Generazione Vincente Napoli la finalissima di Coppa Italia, in programma domenica 18 febbraio alle 17.45 all’Inalpi Arena di Torino. Le due semifinali hanno espresso i loro verdetti, in modo molto diverso: la prima, quella tra Milano e Venezia, ha visto un netto dominio da parte della squadra di Messina, che una volta messa la testa avanti (+11 a fine primo quarto), non ha più sofferto, conducendo in porto una gara diventata, dopo un quarto e mezzo, discretamente semplice. La seconda invece, è stata al cardiopalma fino alla fine, conclusa dopo un tempo supplementare che ha visto prevalere Napoli dopo che Reggio Emilia era stata avanti per buona parte del tempo regolamentare.

Ci troviamo alla vigilia quindi di una finale inedita, tra due città che la gioia di conquistare una Coppa Italia l’hanno già vissuta, entrambe. L’Olimpia è, insieme a Virtus Bologna e Treviso, la squadra che ne ha vinte di più (8), Napoli (nell’allora versione targata Carpisa), vinse la sua unica nel 2006, in una storica finale contro la Virtus Roma (entrambe le società di allora, oggi non esistono più).

Inutile dire chi parte come favorita, ma se Napoli vuole sperare di mettere in difficoltà Milano, dovrà trovare da ognuno dei suoi giocatori la miglior prestazione possibile, in attacco e in difesa senza mai potersi permettere cali di tensione.

Che finale sarà

Facile, a priori, dire che potrebbe essere una partita da “tanto a poco”. Le due gare giocate in questa competizione hanno evidenziato come l’Olimpia, se concentrata e mentalizzata nel modo giusto, non può avere difficoltà nell’affrontare un roster che ha meno talento, meno profondità e meno esperienza in partite del genere. La difesa di Milano ha fin qui fatto sfracelli con le avversarie, lasciando Trento a 57 punti e Venezia a 77, senza contare che in semifinale, anche l’attacco ha fatto la differenza, tirando già nel primo quarto praticamente col 70% dal campo, chiudendolo a 31 punti e di fatto determinando anticipatamente il risultato.

Per potersela giocare, Napoli dovrà disputare una prova pressocché perfetta, senza sbavature in nessun momento del match. La squadra di Milicic non può permettersi, contro la corazzata biancorossa, i cali di tensione avuti nel finale contro Brescia e nella gara contro Reggio, dove ha inseguito per tutto il secondo tempo ribaltando poi la gara nel finale, raggiungendo il supplementare per poi vincerla negli ultimi 5′. Al di là di Pullen, decisivo in entrambi i match, alla Gevi serve maggior continuità da Ennis (bene nel finale con Reggio, non benissimo contro Brescia), Zubcic (fin qui lontano parente di quello che siamo stati soliti ammirare in campionato), e Owens (in difficoltà nelle prime due uscite di coppa Italia, sempre arginato fisicamente dalle difese avversarie).

Eppure Napoli, spinta dal tanto affetto che i conterranei stanno portando sugli spalti dell’Inalpi Arena (e da casa) può mettere in campo anche l’entusiasmo, fondamentale quando parti da assoluto outsider. Fin dal pezzo di presentazione avevamo segnalato quella azzurra come possibile sorpresa del torneo e possiamo dire di aver preso il pronostico, perché pensare che la Gevi possa battere anche l’Olimpia in finale è molto difficile… anche se non impossibile.

Finale: il programma

Domenica 18

  • Finalissima ore 17.45