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Osservando la classifica di Eurolega dopo quattro turni, salta visibilmente agli occhi che le ultime due posizioni sono occupate dalle squadre italiane: Milano è 17a con una vittoria, Bologna ultima e unica squadra a non avere ancora ottenuto un successo in questa edizione di EL.

Un bottino assai magro che potrebbe restare tale anche dopo questo turno, perché per entrambe le nostre formazioni gli avversari di giornata sono particolarmente ostici: la Virtus inizia mercoledì 23 con la difficilissima trasferta di Belgrado, a casa del Partizan, mentre Milano ospiterà, giovedì 24, l’Efes.

Due sfide difficilissime, che metteranno nuovamente a dura prova le ambizioni di V Nere e Scarpette Rosse, chiamate a risollevarsi il prima possibile per non vedere già sfuggire via i sogni di gloria dopo appena uno scampolo di stagione europea.

Partizan Mozzart Bet Belgrado – Virtus Segafredo Bologna

Ingiusto dare per segnata una stagione dopo appena quattro/cinque partite, ma conoscendo questo tipo di competizione, sappiamo bene quanto sia difficile rientrare in gioco dopo un filotto di sconfitte, senza fiducia e con le altre squadre che non mollano un centimetro nella corsa ai playoff.

E’ ciò che si trova ad affrontare la Virtus Segafredo Bologna, impegnata mercoledì sera alla Belgrade Arena contro il Partizan Belgrado. V Nere ancora a secco di vittorie e con il morale sotto le scarpe dopo questo scioccante inizio di Eurolega, Partizan che invece ha vinto l’ultima in trasferta (per modo di dire, visto che si giocava sempre a Belgrado) contro il Maccabi Tel Aviv e ha un record in parità (2-2), con l’ambizione di migliorarlo per restare aggrappata al treno delle prime.

Alla Stark Arena le V Nere troveranno di fronte l’ex Iffe Lundberg, che l’anno scorso in più di un’occasione è risultato essere il giocatore clutch della squadra di Banchi, consentendole di restare nelle posizioni di testa per buona parte della regular season. Lui è stato uno dei colpi con i quali Obradovic ha realizzato un profondo restyling del roster in estate, a cui si aggiungono gli importanti arrivi di Carlik Jones, Sterling Brown e Tyrique Jones. Addizioni che hanno cambiato completamente l’assetto e il modo di giocare della squadra, segnale che nonostante l’età che avanza, il maestro Obradovic riesce ad aggiornare la propria visione della pallacanestro.

Dall’altra parte Luca Banchi deve ancora capire cosa possa diventare la sua squadra in questa stagione oltre confine. Con Zizic e Grazulis già con le valigie pronte, Hackett indietro nella preparazione, Pajola con la lombalgia, Tucker che non sta trovando spazio, Clyburn e Belinelli che fanno i conti con l’età e la disinvoltura di avversari più giovani ed atletici, la situazione non sembra affatto rosea per la squadra bolognese e a Banchi iniziano a servire punti per la classifica.

Possiamo immaginare che questa trasferta a Belgrado potrebbe creare, in caso di ennesima sconfitta, qualche scossone in casa virtussina, perché gli obiettivi – dopo un mercato che sembrava essere buono anche per l’Eurolega – volevano si lottasse con ambizione per un posto tra le prime 10 del gruppo, cosa che ad oggi è molto lontana dalla realtà.

EA7 Emporio Armani Milano – Anadolu Efes Istanbul

Giovedì 24 all’Unipol Forum di Assago arriva l’Efes Istanbul, che nelle prime quattro giornate ha collezionato due vittorie e altrettante sconfitte, ma il clima interno alle due formazioni è completamente diverso.

La squadra turca è reduce, in EL, dalla splendida vittoria ottenuta in casa contro l’Olympiacos, una delle favoritissime alla vittoria finale. Milano, dall’altra parte, ha infilato due sconfitte consecutive, di cui l’ultima, in casa con lo Zalgiris, è stata indubbiamente uno dei punti più bassi della storia recente della compagine meneghina. Rimontata dal +27, la banda Messina ha messo in mostra tutti i suoi limiti: dalla gestione del match alla scarsa solidità del gruppo, che ha portato a un inspiegabile calo di tensione ed energia negli ultimi 15 minuti (horror) del match.

Una partita, quella con lo Zalgiris, che potrebbe aver lasciato importanti scorie nella testa dei giocatori e nell’ambiente – viste anche in campionato nella difficile vittoria esterna a Scafati – ma che ci si augura vengano immediatamente cancellate dal match in arrivo, nonostante di fronte ci sia una squadra che, rispetto allo Zalgiris, ha ambizioni più importanti.

Quello di Tomislav Mijatovic è un gruppo che ha cambiato qualcosa in estate e l’arrivo di Poirier ha dato un boost importante al reparto lunghi, quello dove Milano soffre maggiormente in questo periodo. Ancora senza Nebo, infatti, l’EA7 si troverà ad affrontare un centro potente ed esperto, senza potervi opporre centri di ruolo, perché anche Diop resterà fuori dopo l’infortunio occorsogli nell’ultima sfida di Eurolega. Unico rimasto in lista è McCormack, apparso fin qui ancora acerbo per alti livelli di Eurolega. Messina dovrà pertanto adattare nuovamente LeDay – che non ha mal figurato contro lo Zalgiris – e magari dare una chance a Caruso, unico altro pivot a disposizione della compagine biancorossa.

In una situazione di classifica che chiama Milano a dover vincere, cercando di sfruttare i tre impegni casalinghi nelle prossime quattro gare europee, l’infermeria sta diventando un grosso problema, che potrebbe portare la squadra lombarda a tornare sul mercato. Peccato che, il nome di cui si parla in questi giorni, sia quello di un playmaker, Nico Mannion, il cui arrivo in casa biancorossa andrebbe ad infoltire un gruppo di esterni già rilevantemente pingue, senza risolvere l’attuale mancanza di giocatori interni.