Vai al contenuto

Venerdì 24 maggio scattano, a Berlino, le Final Four di Eurolega. Real Madrid, Olympiakos, Panathinaikos e Fenerbahce saranno le protagoniste del weekend tedesco, che decreterà la 36a vincitrice di una finale a 4 di questa competizione, come accade dal 1988, quando le fantastiche 4 si affrontarono in Belgio, a Gand.

A togliere il velo alla competizione saranno Pana e Fener, arrivate a questa finale non da favorite, ma con tante armi da giocarsi per arrivare fino in fondo e sollevare la coppa. Le due formazioni tornano alle Final Four dopo diversi anni e per la prima volta si affronteranno nella kermesse conclusiva.

Dopo aver terminato al 2° posto la stagione regolare, il Panathinakos è sopravvissuto alle 5 partite di playoff contro il Maccabi, più difficili di quanto lo staff dei greens si sarebbe immaginato, ritrovando la Final Four dopo 12 anni. Il Fenerbahce, giunto 6° al termine della prima fase, ha superato il difficile ostacolo Monaco nel turno precedente, tornando alle Final Four dopo 5 anni.

L’unico precedente tra le 2 sono i playoff del 2017, quando il Fener travolse il Pana, correndo verso l’unico titolo di Eurolega fin qui conquistato dal club (era la squadra nella quale militava Gigi Datome). Quest’anno i precedenti dicono una vittoria a testa, rispettivamente in casa e con un margine in doppia cifra.

Tanti i temi che si intrecciano in questo confronto, anche le curiosità: Ergin Ataman, coach del Pana, è anche il tecnico della nazionale turca; mentre il coach del Fener, Sarunas Jasikevicius, il playmaker Nick Calathes e il centro Georgios Papagiannis sono tutti ex giocatori del Panathinaikos. Una serie di incroci che danno a questa sfida un fascino ancora più interessante.

Panathinaikos

Il Pana, che ha avuto un percorso tutt’altro che semplice in questa stagione, ha trovato in coach Ataman l’uomo in grado di infondere sicurezza alla squadra, trasformando il roster da un gruppo di uomini a un macchina ben oliata, che nelle ultime settimane di stagione non solo si è ulteriormente consolidata, ma ha dimostrato di poter ulteriormente crescere.

Ne hanno giovato ovviamente anche i singoli, con Papapetrou che ha più che quadruplicato la propria produzione offensiva nei playoff rispetto alla stagione regolare e Kalaitzakis che non giocava più di 10′ a partita dall’inizio di febbraio e ha giocato un ruolo importante in gara 5 contro il Maccabi, quella che ha deciso e chiuso la serie. E poi c’è Nunn: con lui in campo almeno 30′, la squadra tira con il 51.2% da campo, senza col 29.9%. Una differenza sostanziale.

Fenerbahce

La squadra di Jasikevicius arriva a queste F4 con una serie di record. Vincendo gara 5 in trasferta ai playoff è la prima squadra a riuscirci e lo ha fatto ai tempi supplementari (altro record). Inoltre è la prima squadra a cambiare allenatore durante la stagione e raggiungere le Final Four dal Real Madrid nel 2011. Jasi ha preso il posto di Itoudis a metà dicembre, poco prima del 14° turno e da lì è iniziata tutta un’altra stagione per The Yellow Canaries. Jasikevicius ha cambiato immediatamente le cose vincendo le prime 4 gare e 7 delle prime 8, mettendo insieme 14 vittorie nelle ultime 21 partite di stagione regolare con 10 vittorie arrivate con un margine in doppia cifra. La squadra di Istanbul è stata anche la miglior formazione sul campo di casa, diventato un vero fortino dopo l’arrivo del tecnico lituano.

Tra i tanti record anche quello di triple realizzate in stagione regolare: 449, e a soli 7 tentativi dal record di tutti i tempi (1136). Una squadra che tira da ogni distanza e conta 4 giocatori che hanno realizzato più di 40 triple in stagione, guidati da Scottie Wilbekin (118). Se a ciò aggiungiamo l’impatto, sempre crescente, di Nigel Hayes-Davis – diventato il 1° giocatore a segnare 50 punti in una gara di Eurolega – è facile capire con che fiducia possa arrivare la squadra all’appuntamento Final Four, con la voglia di tornare sul gradino più alto del podio.