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El Paso, Texas, fino ad oggi – nell’immaginario collettivo italiano – è stato un posto affascinante e lontano, scenario di film pulp alla “Kill Bill” o serie TV alla “Breaking Bad”.

Oggi, invece, da italiani siamo un po’ più vicini a quella cittadina del sud degli Stati Uniti: perché a El Paso è nato nel 1994 Lamont Marcell Jacobs, da padre texano e madre italiana, bambino che dopo i natali in Texas si è trasferito a soli due anni a Desenzano del Garda, dove negli anni successivi è diventato la punta di diamante dell’ atletica leggera italiana.

Un predestinato dello sport?

E dire che il piccolo Marcell si affeziona subito allo sport, ma inizialmente ignora l’atletica: emulando le orme paterne, infatti, da giovane si avvicina alla pallacanestro e al calcio, con alterne fortune.

Nel 2004, però, la scoperta che gli cambia la vita: all’età di 10 anni viene a contatto con l’atletica leggera, iniziando a frequentare costantemente la pista di Desenzano del Garda, facendosi notare fin da subito da tecnici e allenatori.

Velocità in primis, salto in lungo poi: la prima soddisfazione concreta è datata 2013, quando infrange il record italiano del salto in lungo indoor con 7,75 (primato che era di Roberto Veglia, datato addirittura 1976); primato che sarà poi migliorato da lui stesso sino alla misura di 8,07.

Da lì in avanti la strada sembra segnata, tanto che Marcell vorrebbe partecipare alle olimpiadi del 2016, se non fosse che solo un fastidioso infortunio al bicipite lo frena.

Record su record per l’Italia

Dopo la dolorosa rinuncia a Rio, Marcell non si scompone e – passato alle Fiamme Oro – continua a dare saggio delle proprie abilità, regalando al nostro paese un grande protagonista delle gare su pista.

Anno dopo anno, infatti, Jacobs coglie traguardi estremamente importanti: nel 2019, infatti, dopo aver migliorato ulteriormente il record italiano di salto in lungo indoor, si toglie la soddisfazione di correre i 100 metri piani in 10”03 , fornendo la terza prestazione di sempre dietro a Tortu e Mennea.

Due anni dopo, poi, il capolavoro: a maggio 2021, infatti, corre a Savona i 100 in 9”95, conquistando il record italiano e divenendo il secondo azzurro (con Tortu) a scendere sotto il muro dei 10 secondi.

Una speranza per Tokyo

Marcell Jacobs, padre di tre figli, sembra essere un atleta al massimo grado di maturazione, e non può non rappresentare una speranza assoluta per le Olimpiadi di Tokyo, dando al nostro paese un’arma importante in una disciplina che storicamente ci vede soffrire.

Basti pensare ai risultati del Meeting di Stoccolma dei primi di luglio, quando Jacobs ha corso i 100 in 10”05, secondo solo all’americano Baker ma meglio dei vari Ujah, Young, Brown e Blake.

Con la sua corsa potente e lineare, Jacobs a Stoccolma ha dimostrato di poter tranquillamente ambire ad un piazzamento a podio nella manifestazione a cinque cerchi che prenderà il via tra qualche settimana.

Con Jacobs e Tortu, infatti, la batteria italiana non dovrà temere alcun confronto, e potrà costituire una mina vagante vera e propria per tutti i favoriti.

Chissà che le origini texane non possano ispirare un altro tipo di film: magari, uno a tinte totalmente azzurre.