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Terza giornata con i fuochi d’artificio in Premier League, con Liverpool – Chelsea.

Scontro fra titani nel campionato inglese, fra due delle quattro favorite per la vittoria finale del campionato. E sarà derby tedesco sulle due panchine, con Klopp che promette calcio spettacolo per il Liverpool, mentre Tuchel con il suo Chelsea in formato macchina da guerra vuol bissare il successo ottenuto lo scorso marzo ad Anfield.

Due squadre che sono a punteggio pieno dopo 180 minuti di Premier League e con lo stesso score: 5 gol fatti a testa e porta ancora immacolata. Insomma, ci sono tutti i presupposti per assistere ad un super match, con le mosse tattiche dei rispettivi allenatori che potrebbero davvero fare la differenza, considerando il grande equilibrio che si prospetta.

Vediamo allora cosa ci attende ad Anfield Road, sabato alle 18.30 italiane e quali potrebbero essere le chiavi tattiche dell’incontro.

Klopp con il tridente, ma centrocampo pieno di rebus

Il Liverpool sembra aver messo alle spalle la lunga tempesta della scorsa stagione. Una tempesta fatta di infortuni che è costato tanto in termini di punti ai reds, con la difesa quasi sempre decimata dalle assenze.

Ricordiamo che ben 12 giocatori diversi si sono adattati nel ruolo di difensore centrale. Con il recupero completo di Van Dijk, Gomez e Matip, i tifosi di casa possono finalmente tirare un sospiro di sollievo.

Klopp dal canto suo conferma il collaudato 4-3-3, lo stesso modulo delle prime due giornate che ha regalato 6 punti su 6 alla sua squadra. C’è il ritorno di Robertson sulla fascia sinistra in difesa: un recupero importante quello dello scozzese, uno dei migliori al mondo nel suo ruolo e capace di fare entrambi le fasi. Da quella prettamente difensiva a quella offensiva, diventando l’ultimo uomo del Liverpool sui calci d’angolo a favore.

Capace di sfornare assist pesanti, il terzino sinistro dovrà essere bravo a non farsi schiacciare dalle incursioni dell’unico esterno di destra del Chelsea, così come dovrà attaccare con giudizio e senza dimenticare i suoi compiti di copertura. Stesso discorso per il suo gemello Alexander Arnold sull’altra fascia. Le due corsie insomma potrebbero essere davvero la chiave di svolta del match.

Al centro agiranno Van Dijk e uno fra Gomez e Matip. Compito difficile il loro che dovranno ingabbiare il possente Lukaku. Sarà un scontro epico sul gioco fisico, ma anche sulle palle alte. Il vero rebus del Liverpool resta la mediana. Milner è in dubbio, come lo stesso Fabinho appena tornato dal Brasile a seguito della morte del padre. Ci sarà Henderson, mentre Thiago Alcantara è ancora lontano dalla migliore condizione.

In una partita del genere però e un con uomo in meno, rispetto al centrocampo a quattro del Chelsea, l’ex Barcellona e Bayern, può essere il valore aggiunto del Liverpool mixando, qualità e quantità.

Intelligente tatticamente e dotato di un’ottima visione di gioco, Thiago può livellare l’inferiorità numerica dei reds a centrocampo con continue verticalizzazioni per le punte, o gli inserimenti dei terzini. L’ultima maglia da titolare a centrocampo potrebbe andare a Keita che appare rinato in questa stagione e già partito dal primo minuto nelle altre due sfide di campionato.

Firmino, c’è la prima da titolare

Il vero punto di forza del Liverpool resta l’attacco. Un tridente clamoroso che dalla scorsa stagione è diventato un poker d’assi, grazie all’innesto di Diogo Jota. Contro il Chelsea il portoghese però potrebbe partire dalla panchina, dopo due gare da titolare, con la prima di Firmino dall’inizio, dopo essere sempre entrato a gara in corso.

Il brasiliano viene da una stagione poco brillante, ma il suo apporto nel gioco dei reds è decisivo: sia quando si traveste da boa per far salire la squadra e premiare gli inserimenti dei compagni, sia quando da profondità, aggredendo lo spazio alle spalle dei difensori rivali. Insomma “Bobby” in queste sfide si esalta e diventa un punto fermo nel gioco di Klopp.

Altrettanto importante il gioco espresso dalle due punte esterne, vale a dire Salah a destra e Mané a sinistra.

Il loro è un continuo movimento dall’interno all’esterno verso la profondità in fase di possesso e dalla fascia verso il centro quando la palla è nei piedi degli avversari e bisogna compattarsi quasi sulla linea dei mediani per fare densità. I loro inserimenti senza palla e la loro velocità, rappresentano da sempre una delle maggiori armi del Liverpool

Una linea a tre molto pericolosa per il Chelsea

E veniamo al Chelsea, con Tuchel che deve fare a meno di Pulisic fermato dal Covid, con Kante ancora in dubbio. Il marchio di fabbrica è oramai il 3-4-2-1 per i Blues. Con questo schema sono andati a riprendersi la qualificazione in Champions nella scorsa Premier, la vittoria della Champions e ormai che c’erano, anche il titolo di Supercampioni d’Europa.

Insomma un rullo compressore il team messo in piedi dal tedesco che con Lukaku è andato a colmare anche l’unica pecca di una squadra che prima dell’arrivo del belga, costruiva tanto ma segnava poco.

La difesa a tre è uno dei punti di forza dei londinesi, ma contro il Liverpool servirà la massima attenzione. Una sorta di 3 vs 3 che porterà a degli uno contro uno costanti. Un situazione molto borderline per la difesa del Chelsea che non potrà permettersi nemmeno mezzo errore, per non spalancare un’autostrada al rapidissimo attacco dei rossi di casa. Per questo motivo, tra Azpilicueta e Rudiger, dovrebbe esserci la prima da titolare di Thiago Silva.

Uomo d’esperienza e ancora fra i migliori al mondo nonostante i 37 anni compiuti, dovrebbe essere lui a guidare la difesa blues, con il compito di agire sulla punta centrale del Liverpool. Fondamentale sarà anche il lavoro dei due esterni di centrocampo dei londinesi, con James a destra e Alonso a sinistra. Proprio per creare una sorta di superiorità numerica a livello difensivo e opporre resistenza con con continui raddoppi, i due fluidificanti dovranno abbassarsi sulla linea dei difensori in fase di non possesso.

Una difesa che in quel caso passa da 3 a 5, con i movimenti dei “quinti” che saranno importanti per dare equilibrio al gioco dei blues. Equilibrio che sarà importante anche in fase offensiva per James e Alonso. Guai ad abbassarsi e basta, considerando che dalle retrovie Klopp è pronto a lanciare gli assalti dei due terzini. Di conseguenza gli esterni del Chelsea dovranno fare pressione, ora su Alexander Arnold e ora su Robertson, in modo da costringere quest’ultimi a diminuire le galoppate sulle rispettive fasce.

Da Jorginho a Lukaku, quei 20 metri decisivi

Il centrocampo di Tuchel si completa ovviamente con i due mediani. La corsa di Kovacic e la mente di Jorginho. Entrambi si completano bene a vicenda, facendo sentire meno l’assenza di Kante. Ma il loro lavoro non sarà fondamentale solo in fase di recupero, ma soprattutto quando è il Chelsea ad avere il possesso palla. Si forma a centrocampo, quella superiorità numerica data dal centrocampo a 4 dei blues rispetto alla mediana a 3 dei reds.

In questa situazione il Chelsea può davvero far male, grazie alle verticalizzazioni di Jorginho, alla spinta degli esterni, ma soprattutto ai movimenti delle due mezze punte: Mount e Havertz. Entrambi agiranno qualche metro avanti alla linea di centrocampo e diversi metri indietro rispetto a Lukaku. Di conseguenza sia in fase di possesso e sia in fase di non possesso palla, i loro movimenti possono essere decisivi per scardinare il gioco della banda di Klopp.

Partendo in mezzo alle linee possono mandare in tilt il centrocampo del Liverpool, per poi affrontare la difesa dei reds già alle prese con Lukaku. Le sponde del Belga poi andrebbero a premiare gli inserimenti di Mount e Havertz, due autentici fuoriclasse nel gettarsi nello spazio e dettare il passaggio che libera al tiro. Quindi occhi puntati su questi due folletti dotati di tantissime qualità.

Infine, ecco la punta dell’iceberg nel gioco di Tuchel, vale a dire Romelu Lukaku.

Attaccante completo come pochi nel panorama mondiale: nessuno come lui sa attaccare la profondità con progressioni da centometrista, mentre nelle sponde difficilmente fallisce l’occasione di far salire la squadra. Contro Van Dijk lo attende un duello fisico e aereo da oscar.