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Una giornata chiave. Anche per capire se la Juve avrà trovato le ambizioni che rivuole, che ricerca, che sta aspettando di definire in maniera pressoché chiara. Stavolta i bianconeri sono di scena a Bologna, e non sarà una partita facile, anzi: sarà proprio uno scontro diretto, a una settimana da un altro, e anche quello potenzialmente risolutivo: allo Stadium, il 20 dicembre, arriva la Roma di Gasperini. Ecco, se i bianconeri dovessero totalizzare 6 punti, potrebbero mettersi seriamente a guidare il gruppone del quarto posto. Ma è difficile immaginarlo, figuriamoci farlo.

Dall’altra parte, per il Bologna c’è un’occasione fondamentale: la vittoria col Napoli al Dall’Ara ha dato l’ennesima conferma di quanto sia forte questa squadra, e l’Europa League pure sorride, tra il successo netto col Salisburgo e la vittoria a Vigo contro il Celta. Nel mezzo, praticamente successi, un pari a Roma con la Lazio. E il quinto posto, a due dalla Roma quarta, quota 25 punti.

Chi potrebbe giocare?

Skorupski, Freuler, Vitik e Casale sono gli assenti dei rossoblù. Perciò, nel 4-2-3-1 di Italiano – che almeno il sistema è deciso a non cambiarlo – potrebbero vedersi giocatori diversi dalle ultime uscite. In porta ci sarà Ravaglia, la linea a quattro avrà Zortea e Lykogiannis sugli esterni, con Heggem e Lucumì difensori centrali. I due a centrocampo saranno Moro e Pobega, con uno slancio offensivo niente male: Orsolini e Rowe ai lati, in mezzo Odgaard alle spalle di Immobile. L’attacco ha il suo perché.

La Juve dovrebbe ripresentarsi, forse per l’ultima volta, con la difesa a 3. E fa così: Kalulu, Kelly e Koopmeiners nel trio dietro, davanti a Di Gregorio. McKennie e Cambiaso ai lati, Locatelli e Thuram in mezzo. Conceiçao sta largo a destra, Yildiz sta largo a sinistra e Jonathan David farà il nove a tutti gli effetti, soprattutto dopo il gol al Pafos in Champions. Ha ridato una fiducia importante.

Il momento di Bernardeschi

Occhio però alle variabili. E a eventuali variazioni. Nell’undici titolare del Bologna non dovrebbe partire dal primo minuto Federico Bernardeschi, autore della doppietta decisiva a Vigo, e che in generale sta vivendo un momento sicuramente positivo, tanto da poterlo richiamare a gran voce nelle dinamiche della Nazionale. Di sicuro, per il suo impatto, Bologna ha dovuto aspettare un po’. Però la condizione aiuta, e la qualità è rimasta immutata. Poi, certo, davanti avrà la Juve. E non l’ha dimenticata.

“Domenica affrontiamo la Juventus, per me sarà emozionante perché fa parte del mio passato – le sue parole dopo la vittoria col Celta -, è la prima volta che la incontro da avversario, ma non dobbiamo perdere l’obiettivo”. Ecco, l’obiettivo: rimane il quarto posto. E personalmente, per Federico, trovare un posto da titolare più scontato. Occhio a Italiano, può cambiare idea.

Torna Bremer, ma non basta

Un gradito ritorno in casa Juve sarà sicuramente quello di Bremer, a circa 80 giorni dall’ultima partita giocata con la Juventus. Sono passati quasi tre mesi: nel mezzo un’operazione, la ripresa, quasi una nuova rinascita, con la testa che spesso è andata al crociato rotto un anno fa. Adesso l’incubo sembra passato e già a Bologna Gleison potrà mettere minuti nelle gambe, tornando a dimostrare continuità di rendimento, magari dal 1′ contro la Roma.

Con il suo ritorno – ma in pianta stabile -, Spalletti potrà dare vita al suo progetto più vero e interessante: quello legato al 4-2-3-1. Avrebbe un centrocampista in più e forse maggiore dinamismo. Aspettarsi di tutto, insomma. Di sicuro, nelle idee, una Juventus più bella e più fluida.