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Così sarà, se vi pare. Ma così non dovrà necessariamente essere, perché l’Italia è pronta a cambiare, a mutarsi, a provarle davvero tutte pur di raggiungere la partecipazione al Mondiale, appuntamento da cui manca da ben due edizioni. Sarà la prima volta di Gennaro Gattuso, nuovo commissario tecnico: sarebbe da definire “ad interim”, ma ha la missione più delicata di tutte, e allora si gioca il ruolo come si gioca un pezzo del cuore degli italiani. In bocca al lupo. Di sicuro, non è che abbia trovato una situazione piuttosto rosea: gli Azzurri fanno fatica ormai da anni a trovare continuità tra le convocazioni, a creare un grande blocco che possa reggere, almeno per un periodo, un po’ ciò che era accaduto agli Europei del 2021, quando i ragazzi di Mancini stupirono tutti, in un’era per nulla splendente del nostro calcio.

Inverosimile, arrivare a quel picco. Più plausibile che però Gennaro Gattuso possa riprendere esattamente quel filo emotivo lì. E dare chiarezza, soprattutto, a una squadra apparsa sconclusionata, affaticata, incompresa. Nonostante individualità importante, a prescindere da quello che poteva arrivare da giocatori oggi in grado di fare ugualmente la differenza con i propri club. Certo, negli ultimi anni sono mancati degli elementi formidabili: Tonali non c’è stato per oltre un anno, lo stesso Chiesa ha avuto tanti, troppi problemi, pure di minutaggio al Liverpool. Chi avrebbe dovuto fare il salto di qualità – vedi Locatelli, ma anche gli attaccanti, su tutti Raspadori – è rimasto in un angolo a coltivare l’ambizione di diventare grande. Perciò, non è stata tutta colpa di Spalletti. Ma è stato Spalletti a generare ulteriore caos. Da queste convocazioni, e dalle prossime due partite con Estonia e Israele, l’Italia conta adesso di poter ripartire.

I giocatori a rischio

Iniziamo però dai problemi. Cioè da chi potrebbe non esserci. Intanto, dall’Inghilterra, fanno sapere che Destiny Udogie non sarà a disposizione: l’esterno del Tottenham ha subito una botta al ginocchio e probabilmente salterà questo round di convocazioni azzurre. Stesso rischio corso da un altro calciatore che in Inghilterra sta dimostrando tutto il suo valore, ossia Sandro Tonali: il mediano del Newcastle è stato infatti costretto a lasciare il campo per un problema alla spalla nell’ultimo match di Premier, perso 3-2 contro il Liverpool. A proposito di giocatori che giocano all’estero, al momento è in dubbio persino la convocazione di Mateo Retegui, passato all’Al-Qadisiyya quest’estate per una cifra record, il cui posto è stato preso dal rientrante Gianluca Scamacca. Occhio a questo switch in salsa nazionale.

Rispetto alla squadra di Spalletti di tre mesi fa – era fine maggio -, nel gruppo non ci sarà con ogni probabilità Francesco Acerbi. Il difensore interista aveva infatti rifiutato la convocazione già con il vecchio ct, dimostrando di aver chiuso totalmente (e non senza polemiche) la sua avventura con la maglia della Nazionale. Out probabilmente anche Coppola, passato nel frattempo al Brighton, mentre non dovrebbe rientrare Gabbia, nonostante il minutaggio con il Milan. In attacco, raccontati gli sviluppi sul centravanti, potrebbe stare fuori Daniel Maldini, che Gattuso terrà ugualmente in considerazione per le prossime uscite. Potrebbe invece rientrare totalmente Politano, con cui Rino ha vissuto mesi importanti al Napoli.

Le novità

La novità più importante sarà però rappresentata – con ogni probabilità – da un ritorno. Federico Chiesa è pronto a tornare tra i convocati azzurri: l’esterno, dato sul mercato per tutta l’estate, alla fine ha deciso di rimanere a Liverpool, dove lo spazio sembra essere tornato abbastanza da riprendere con continuità la maglia dell’Italia. Il gol alla prima giornata è sembrato fondamentalmente un messaggio a tutti, all’Italia compresa. Dunque ci sarà. Spazio poi per i ragionamenti del CT sulla difesa a 4. E spazio pure a Leoni, a proposito di Liverpool: il talento arrivato ad Anfield a soli 18 anni, dopo una super stagione al Parma, inizierà a irrobustire un reparto che per l’Italia resta il fiore all’occhiello.

Potrebbe rientrare con maggiore continuità Cristante a centrocampo, mentre Ndour della Fiorentina – da cui potrebbe tornare pure Fagioli – è la fisicità di cui ha bisogno Gattuso per compensare il gap con le altre. Questione attacco, poi. Principalmente quella centravanti: Lucca parte con gradi importanti, ma occhio a Pio Esposito dell’Inter, che sta guadagnando sempre più considerazione. Un altro che la recupera, oltre a Politano, è Zaccagni della Lazio: sarà fondamentale.

Le certezze

Di sicuro, Gattuso ripartirà da sentieri già battuti. E allora, tra i pali nessuna sorpresa, nemmeno dopo quest’estate così turbolenta: Donnarumma sarà titolare e Vicario sarà il vice, mentre a Meret la palma di terzo portiere – e tanti altri ad aspettare -; in difesa non si cambia, sugli esterni c’è l’imbarazzo della scelta, soprattutto a sinistra con Dimarco, Cambiaso (che può giocare inoltre a destra) e naturalmente Calafiori; in mezzo Buongiorno e Bastoni partono avanti, poi è tornato Scalvini e c’è Federico Gatti.

Barella guida le certezze a centrocampo, insieme a Frattesi. Chi gode di ottima considerazione è Casadei del Toro, mentre Ricci dovrà scalare le gerarchie, al momento Rovella gli è una spanna sopra: Gattuso ha intenzione di ripartire da un regista più vecchio stampo. Così come da due esterni in grado di saltare l’uomo, e qui potrebbe tornare utile il mancino di Berardi, insieme a quello di Orsolini. Insomma: qualcosa c’è. Più di qualcosa, anche.

I possibili convocati

Portieri: Donnarumma, Meret, Vicario.
Difensori: Cambiaso, Calafiori, Di Lorenzo, Dimarco, Gatti, Coppola, Leoni
Centrocampisti: Barella, Locatelli, Ricci, Rovella, Cristante, Casadei, Fagioli, Ndour, Orsolini.
Attaccanti: Kean, Retegui, Scamacca, Chiesa, Pio Esposito, Raspadori, Politano.