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A Carlos Alcaraz sono servite 9 partecipazioni a tornei del Grande Slam, per arrivare almeno in semifinale. Rafa Nadal ci riuscì alla sesta, per trovare un altro fulgido esempio di precocità. Questo serve a capire la portata dell’impresa di Ben Shelton, che centra la semifinale dello US Open appena alla quinta partecipazione in tornei Slam. Ovviamente è lui il protagonista assoluto del racconto da Flushing Meadows, ma la notte porta altri match molto interessanti.

US Open, cosa è successo nel day 9: Shelton va davvero di fretta, in una giornata di match sbilanciati e qualche polemica

La prima tornata di quarti di finale, per lo US Open 2023, è stata caratterizzata da match che si sono rivelati in larga parte più sbilanciati del previsto. Si pensi a Ostapenko-Gauff, con la lettone che aveva battuto l’americana agli ottavi dell’Australian Open e si presentava minacciosa in questi quarti. Il match è invece terminato presto, anzi si può dire che non sia mai iniziato, 6-0 6-2.

A dire la verità, tra i corridoi di Flushing Meadows serpeggiano voci di forti pressioni, da parte del team di Coco, per giocare nella sessione diurna invece della prevista notturna. Del resto sarebbe stato normale, se si pensa che Gauff è nettamente la più in vista tra le due statunitensi rimaste in gara, attenderla alla sessione notturna che in genere è parecchio più popolata. Invece il programma è stato invertito, e agli spettatori del serale è stato riservato un Cirstea-Muchova certo non con lo stesso appeal. La ragione apparente di queste presunte pressioni starebbe nel fatto che Jelena Ostapenko odia il caldo, e infatti sull’Artur Ashe Stadium c’era qualcosa come 38 gradi a mezzogiorno, e la lettone era un fantasma.

Sarà vero? Sarà falso? Il nuovo allenatore di Coco, Brad Gilbert, non è mai stato uno che va per il sottile. Ad ogni modo, Gauff era favorita e ha vinto.

Shelton, un uragano su Tiafoe

Tutti aspettavano Ben Shelton sul suo prodigioso servizio da record, che spara bordate da 240 orari. E invece, senti senti, il ragazzino ha vinto la partita nei turni di battuta di Frances Tiafoe. C’è un dato che fa paura, nel 6-2 3-6 7-6 6-2 rifilato da Shelton al suo connazionale, nella notte appena trascorsa: si tratta dei punti vinti con la prima di servizio da Tiafoe. Nei 4 turni precedenti, il numero 10 del ranking mondiale aveva tenuto una media dell’83,5%. Va bene che Tien, Ofner, Mannarino e Hijikata non erano banchi di prova proibitivi, ma il 63% tenuto contro Shelton si spiega solo con una prestazione maiuscola in risposta, da parte del rivale. Infatti, Ben ha vinto qualcosa come il 43% dei punti di risposta, un dato strabiliante, se si pensa che in carriera ha il 35% e nel 2023 addirittura il 31,3!!!

Ben Shelton si guadagna così la prima semifinale Slam in carriera, guadagnata con una precocità impressionante. Come si diceva nell’introduzione, il ragazzo ci è riuscito appena alla quinta partecipazione a questi livelli, meglio di Alcaraz (9) e Nadal (6), mentre Djokovic (10) e Federer (19) erano stati molto meno precoci. Oltretutto, per Shelton si profila ora una semifinale infuocata proprio contro Djokovic, considerando le previsioni sul tifo.

Nole soffre, ma solo il tifo

L’antipasto di quanto appena scritto lo abbiamo visto nel quarto giocato da Nole contro Taylor Fritz, confermatosi ancora una volta uno che contro i top si scioglie come neve al sole, nei momenti topici. Djokovic è sempre stato abituato a giocare con il tifo contro, ma se da una parte è sempre riuscito a farne un motivo di forte auto-motivazione, è innegabile che un po’ ci soffra, nel vedere di non essere mai apprezzato quanto la sua leggendaria carriera meriterebbe. Con Shelton in campo, il tasso di indisciplina dei tifosi americani dovrebbe persino salire, quindi muniamoci di pop corn.

Nell’altra partita della giornata, l’inatteso serale fra Karolina Muchova e Sorana Cirstea non ha avuto storia. Sarà perché la ceca era troppo forte, sarà perché la rumena era appagata dal gran torneo giocato. Ad ogni modo, nei due quarti femminili di ieri abbiamo avuto le perdenti che, insieme, non sono arrivate a 6 game.

US Open: i match del day 10

Vediamo adesso, rapidamente, il programma dei 4 rimanenti match di quarto di finale, sia per il singolare maschile che per quello femminile.

Zheng, la piccola Sabalenka?

Il programma a completamento dei quarti inizia con Zheng-Sabalenka. Sarà uno scontro interessante, perché la cinese sembra una “piccola Sabalenka”, anche se con maggior mobilità e un filo meno di potenza. La bielorussa viaggia sulle ali di un primato nel ranking appena raggiunto anche per demeriti altrui (Swiatek), vede una gigantesca occasione di vincere il suo secondo slam ed è ovviamente favorita. Zheng ha perso un set con la nostra Bronzetti e con Kaia Kanepi, prima di annichilire Ons Jabeur. Sabalenka ha lasciato la miseria di 15 game totali alle 4 avversarie affrontate finora, l’ultima delle quali Kasatkina. Non ci sono precedenti tra le due, e questo aumenta la curiosità per l’incrocio.

Derby russo tra grandi amici, con il caldo in agguato

La sessione mattutina ospiterà anche l’ennesimo derby russo tra Daniil Medvedev e Andrey Rublev. I due sono amici stretti (Rublev è padrino della figlia di Medvedev), l’equilibrio tennistico tra loro sembra sbilanciato a favore del primo, che è avanti 6-2 nei precedenti e 2-0 nelle prove del Grande Slam. Tra quarti US Open 2020 e quarti Australian Open 2021, Rublev non è riuscito a racimolare nemmeno un set. Attenzione, però: si giocherà in sessione diurna, e la grande umidità di questi giorni all’Arthur Ashe Stadium può essere un fattore a favore di Rublev, che soffre molto meno il caldo rispetto al suo amico-rivale.

Vondrousova-Keys in grande equilibrio

In serata avremo poi Marketa Vondrousova contro Madison Keys, in un quarto che pare davvero equilibrato tra due tenniste che, curiosamente, non si sono mai affrontate. La ceca cerca di proseguire il suo momento magico dopo Wimbledon e ha lasciato per strada solo un set, come la sua avversaria che però ha avuto un tabellone più duro.

Alcaraz-Zverev: il tedesco può sorprendere

E poi, a concludere, c’è un succulento Alcaraz-Zverev. La situazione degli scontri diretti dice 3-2 Zverev, con l’unico precedente in tornei del Grande Slam rappresentato dal quarto al Roland Garros 2022, quando il tedesco vinse 7-6 al quarto in un match tiratissimo. Poi Zverev si sarebbe gravemente infortunato in semifinale contro Nadal, e anche per questo l’ultimo precedente con Alcaraz (6-1 6-2 per lo spagnolo sulla terra di Madrid nel maggio scorso) non fa testo. Lo Zverev di oggi è in crescita impressionante, e per maggiori informazioni citofonare Sinner. Non vorrei creare eccessive aspettative, ma mi aspetto uno dei match più belli dell’anno.

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