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Stasera non prendete impegni poiché nella semifinale del Cincinnati Open, Jannik Sinner affronta un avversario inedito e particolare, oltre che sorprendente: Terence Atmane.

Il 23enne francese è un mancino che finora aveva tardato ad esplodere, ma dietro all’incredibile serie di vittorie centrata a Cincinnati ci potrebbe essere anche un traguardo che ha a che fare con la salute mentale e il benessere personale. Ma prima, come al solito, occupiamoci di cosa è successo ieri al Cincinnati Open.

Cincinnati Open: Paolini va di nuovo oltre

La notizia più bella del giorno, dal Lindner Family Tennis Center, arriva a tarda notte. Ce la recapita una Jasmine Paolini positiva e resiliente, che riesce a ingabbiare per la terza volta di fila Coco Gauff. Ma, se i due successi precedenti erano arrivati su una superficie come la terra battuta, che in qualche modo concedevano all’italiana un leggero vantaggio tattico e di esperienza, il veloce sintetico di Cincinnati era invece contesto molto più impari. Eppure, dopo un brutto 6-2 incassato nel primo set, Jasmine ha mantenuto la lucidità dei tempi migliori, aspettando le occasioni con la consapevolezza che sarebbero arrivate. Del resto, i 16 doppi falli di Coco Gauff sono lì a confermare certe debolezze della giovane statunitense, curiose quanto gravi per una campionessa del suo livello.

Jannik Sinner-Terence Atmane (dalle ore 21 italiane)

La storia del tennis è zeppa di sorprese, ma quella di Terence Atmane è una storia davvero particolare. Il 23enne francese, n.136 ATP prima di questo torneo, si è guadagnato il tabellone di un Masters 1000 per la quinta volta in carriera, ma solo in un’occasione si era spinto fino al terzo turno. Dopo aver vinto le qualificazioni e battuto Nishioka al primo turno, ha offerto contro Flavio Cobolli una prestazione maiuscola, che sbrigativamente in molti hanno etichettato come occasionale. Poi, però, ha battuto Joao Fonseca, Taylor Fritz e Holger Rune, tutti in sequenza e sempre mostrando un tennis bello, offensivo e senza paura.

Chi è Terrence Atmane, il genio che ha sconfitto la depressione

Così, tutto il mondo ha improvvisamente scoperto Terence Atmane e la sua caratteristica più spiazzante: il quoziente intellettivo. In un’intervista del recente passato, il francese ha ammesso di avere un QI di 158, dato pazzesco che lo pone tra quelli che in italiano si definiscono “plusdotati”, ovvero il circa 2,5% della popolazione che è in possesso di un quoziente superiore a 130 e viene definito come High Intellectual Potential (HIP).

Questa è una curiosità che ha attirato l’attenzione mediatica, perché fa effetto sapere che il prossimo avversario di Sinner è un piccolo genio, ma ciò ha una influenza abbastanza limitata su quanto accade in campo, fatta salva una prevedibile ottima capacità strategica e di lettura delle situazioni in campo. In quella stessa intervista, Terence Atmane rivelava un altro particolare che è stato globalmente ignorato dai media, ma che invece ha una potenziale influenza enorme, sull’exploit a cui stiamo assistendo: la lotta contro ansia e depressione.

La carriera di Terence Atmane era stata rallentata sì da alcuni piccoli e medi infortuni, ma il ragazzo stesso ha detto che la svolta è arrivata quando si è reso conto di essere caduto in un vortice di ansia e depressione. “Alcuni problemi personali avevano iniziato a intaccare il mio tennis, e sono arrivato a momenti in cui non provavo più alcuna gioia giocando a tennis, né in generale. Mi stavo buttando giù e la depressione era dietro l’angolo. Un infortunio a due legamenti mi aveva tenuto fuori dai campi per tre mesi: era già una cosa brutta da affrontare, ma è stato proprio in quel periodo che decisi di smettere di piangermi addosso e affrontare una volta per tutte ansia e depressione. Per me, superare questa cosa ha rappresentato la miglior vittoria possibile“.

Atmane ci dirà anche a che punto è la crescita di Sinner

Infatti, come per magia, a Cincinnati abbiamo scoperto un atleta che, se dovesse confermare anche solo una parte di ciò che sta mostrando a Cincinnati, può porsi obiettivi ambiziosi.

La sua prova del nove si chiama Jannik Sinner, che per qualunque tennista al mondo rappresenta oggi come “il mostro finale” di un videogioco. La crescita del nostro numero 1 è evidente, ma bisogna riconoscere che il 6-0 6-2 rifilato a Felix Auger-Aliassime è ANCHE figlio dei ben noti e storici limiti – caratteriali e di competitività – del canadese.

Raramente abbiamo assistito a una semifinale tra il n.1 e il n.136 (seppure ormai certo di diventare almeno n.69) con questo interesse e curiosità. In buona parte ciò è dovuto al fatto che siamo italiani e, grazie a Jannik Sinner, il tennis è entrato ormai nella quotidianità di un numero impensabile di persone. Tuttavia, una parte di questo “hype” si deve proprio a Terence Atmane. La cui favola, comunque vada questa sera, potrebbe essere solo all’inizio.