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Abbiamo ancora negli occhi le due sfolgoranti performance con cui Jannik Sinner si è sbarazzato di due campioni come Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev, mettendo le mani sull’ATP 500 di Pechino e salendo per la prima volta in carriera al numero 4 del ranking. Un risultato storico, visto che era da 47 anni che un italiano non saliva così in alto in classifica (Adriano Panatta nel 1976), che diventano 12 se si considerano anche le donne (Francesca Schiavone nel 2011).

Vediamo allora cosa dobbiamo attenderci da questo Rolex Shanghai Masters, sia da Jannik Sinner che in generale da un torneo che torna dopo 4 anni di assenza, e che presenta un parterre de rois dal quale mancherà praticamente solo Novak Djokovic.

ATP Masters 1000 Shanghai, bentornato con un field mostruoso

Ok, mancherà il numero 1 al mondo che ha deciso di saltare a piè pari la trasferta asiatica, per prepararsi al meglio a Bercy e soprattutto alle Nitto ATP Finals di Torino. Tuttavia, vedere un torneo a cui prendono parte 9 dei primi 10 giocatori e 24 dei primi 25, è davvero “tanta roba”. Buone notizie per un torneo che mancava dal 2019, tra lockdown e altre conseguenze indirette del Covid. Tecnicamente, il detentore del titolo è Daniil Medvedev, anche se sono passati ormai 4 anni.

Il tabellone, che vista l’assenza di Nole avrà Carlos Alcaraz testa di serie numero 1 e proprio Daniil Medvedev numero 2, ha avuto un sorteggio abbastanza equilibrato. I giocatori non dovrebbero risentire dell’impegno ravvicinato, avendo avuto quasi tutti un mese pieno per recuperare dalle fatiche del cemento statunitense. Dunque potrebbe non valere – o valere un po’ meno – la regola per cui un tennista che ha appena vinto un torneo venga eliminato subito da quello seguente. Ce lo auguriamo per Jannik Sinner, ma di lui parleremo diffusamente più avanti.

I più attesi e gli ottavi teorici

Carlos Alcaraz ha un possibile ottavo con Khachanov, visto in progresso ultimamente, e un ipotetico quarto con Fritz o Tiafoe, prima di una semifinale in cui dovrebbe arrivare uno tra Rublev, Tsitsipas, Paul e Norrie, più o meno in quest’ordine di chance.

Nella parte alta gli ottavi teorici sono Alcaraz-Khachanov, Tiafoe-Fritz, Tsitsipas-Norrie e Paul-Rublev.

Daniil Medvedev, una volta messosi alle spalle Garin, dovrebbe incrociare Sebastian Korda. Il figlio del grande Piotr lo ha già sconfitto – e per 3-0 – all’ultimo Australian Open, quindi su superficie analoga. Tuttavia, quel Korda non è nemmeno parente di quello visto negli ultimi mesi, a causa di diversi infortuni. Korda dovrebbe essere l’unica incognita per Medvedev, in un tabellone che ai quarti potrebbe offrirci la rivincita della finale di Pechino contro Jannik Sinner.

Nella parte bassa del tabellone gli ottavi teorici sono Ruud-de Minaur, Hurkacz-Rune, Sinner-Zverev e Auger-Aliassime-Medvedev.

La forma e il tabellone di Jannik Sinner

Come accennato in precedenza, nel tennis accade piuttosto spesso che un giocatore reduce dalla vittoria di un torneo venga eliminato presto in quello seguente. Ci auguriamo che non sia il caso di Sinner e le condizioni perché ciò non accada ci sono tutte. Nonostante i problemi accusati contro Dimitrov, Jannik arriva abbastanza riposato all’appuntamento. I 5 match disputati a Pechino potrebbero aver lasciato scorie, ma la capacità di recupero avuta tra la semifinale contro Alcaraz e la finale contro Medvedev lascia ben sperare, in tal senso.

Il percorso teorico di Sinner al Rolex Shanghai Masters è il seguente: Giron al 1° turno, Baez al 2° e quindi Shelton o Zverev agli ottavi. Ci sono pertanto le condizioni per arrivare agli ottavi con un buon risparmio di “carburante”.

Il resto lo farà il suo tennis, che a Pechino è apparso in condizioni smaglianti. Contro Alcaraz è stata una battaglia fisica e mentale, che ha dimostrato come il fenomeno spagnolo soffra particolarmente l’altoatesino, ora avanti 4-3 negli scontri diretti (1-1 negli Slam). Contro il campione di Wimbledon, Jannik ha sfoderato un tennis autoritario, e chi segue Alcaraz sa quanto sia difficile imporre il proprio ritmo contro di lui, e una ottima capacità di variare spartito, che è sempre stato il suo tallone d’achille e che ha finora demarcato una certo divario proprio con lo spagnolo.

L’impressione è stata totalmente confermata nella finale, in cui Sinner ha sfoderato un arsenale molto vario. Dalle smorzate, alle variazioni di ritmo con l’uso del back, ma dove si è vista una differenza macroscopica è nelle discese a rete. Contro Medvedev sono state 29, 19 delle quali con successo. Di questo Jannik Sinner colpisce soprattutto come sia sparita la sensazione si smarrimento o improvvisazione che l’azzurro dava ogni qual volta si presentasse sotto rete. Non è diventato Pat Rafter, intendiamoci, ma ha in tutta evidenza acquisito sicurezza in questi fondamentali. E, se aggiungiamo questo “starter pack” di volo al letale arsenale di cui Sinner già dispone tra servizio e colpi di rimbalzo, allora il numero 4 potrebbe davvero essere una tappa di passaggio.

Gli altri italiani

Matteo Arnaldi è nella parte alta del draw. Se supererà Popyrin avrà Struff, tosto ma non imbattibile, quindi un probabile incrocio con Norrie, già strabattuto 3-0 allo US Open. In caso positivo, poi, il sanremese potrebbe trovare Paul o Davidovich-Folina, quindi Rublev. Diciamo che i quarti sono difficilissimi, ma non impossibili per un ragazzo in forma come lui.

Lorenzo Sonego, inserito nel quarto di Alcaraz, ha il qualificato Sekulic prima di Tiafoe, già battuto sia a Miami che in Davis. L’attuale Jarry, però, potrebbe essere per lui un ostacolo insormontabile.

Lorenzo Musetti è nella parte bassa e ha ricevuto un bye al primo turno, in virtù della testa di serie n.17. Il suo primo avversario sarà il qualificato HSU, quindi probabile scontro pericoloso con Hurkacz, sempre che questi abbia la meglio su Kokkinakis che ha appena battuto Fabio Fognini. Musetti ha possibile ottavo con Rune e quarto con Ruud. Nulla di impossibile, anche per lui.

Infine, una menzione speciale la merita Stefano Napolitano, che a 28 anni gioca la terza partita in carriera in un tabellone principale di ATP Masters 1000. Le altre due erano accadute a Roma, nel 2017 (Wild card, perso al 1° con Troicki) e nel 2023 (qualificato, perso al 1° da Molcan). Il tennista di Biella se la vedrà con un altro qualificato, il kazako Beibit Zhukayev. La chance di conquistare punti preziosi è concreta, perché Zhukayev è più basso di Napolitano in classifica (302 vs 253). In caso di successo, ci sarebbe poi un Khachanov quasi ingiocabile per lui. Ma poco importa, adesso, così come importano poco le strane circostanze che hanno portato Napolitano a qualificarsi. L’italiano era aveva appena annullato un match point all’australiano Marc Polmans sul 6-7 6-6 (5-6), ma quest’ultimo per la rabbia ha tirato una pallata violenta, colpendo in pieno il giudice di sedia. Scattata automatica la squalifica, che ha portato Napolitano nel Main Draw. Ora, questa fortuna, deve cercare di capitalizzarla un po’.

Gli altri protagonisti

Su Alcaraz e Medvedev poco da dire, perché hanno dimostrato quanto siano una spanna sopra a tutti, a parte Djokovic e – si spera, da ora in avanti – Sinner. Gli altri regalano molte meno certezze. Rune è alle prese con questo grave problema alla schiena, a Pechino ha vinto il primo match addirittura da Wimbledon, battendo Auger-Aliassime, ma perdendo subito dopo da Dimitrov. Il giovane danese non sembra ancora in grado di competere alla pari con i migliori come faceva, ad esempio, l’anno scorso di questi tempi. Tornerà, certo, ma i tempi non sembrano maturi.

A proposito di ritorni, Zverev appare ormai pienamente restituito al grande tennis. Il tedesco ha subito l’insidia Safiullin (che ha battuto Murray) e quella ancora più preoccupante di Shelton. Eventualmente, poi, c’è Sinner.

Tsitsipas sta avendo una stagione non da incubo ma quasi, per sua stessa ammissione soffre l’essere rimasto schiacciato tra l’era dei big 3 e la nuova generazione degli Alcaraz, Sinner e Rune che spingono come matti. Il greco potrebbe avere subito una brutta gatta da pelare con il serbo Djere, uno che i big negli ultimi mesi li ha battuti più volte. Quindi Humbert, Struff, Norrie, ma soprattutto a Tsitsi serve ritrovarsi.

Rolex Shanghai Masters, tutte le info utili

Quando si gioca

Sono già partiti gli incontri di singolare maschile, la cui finale è prevista per domenica 15 ottobre.

Dove si gioca

Il torneo si gioca presso la Qizhong Forest Sports City Arena di Shanghai, impianto avveniristico che ha ospitato questo ATP Masters 1000 dal 2009 al 2019 e torna a farlo da quest’anno.

La superficie

La superficie utilizzata per il Rolex Shanghai Masters è il DecoTurf, materiale usato in diversi altri tornei “Hard” del circuito, tra cui lo US Open fino al 2019. Si tratta di una lega di polimetilmetacrilato, gomma e silice che ricopre una base di asfalto o di calcestruzzo.

Rolex Shanghai Masters, dove vederlo

Sky ha l’esclusiva italiana per questo torneo, che avrà in Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis i due canali di riferimento.

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