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Lo US Open al femminile è spesso stato un crocevia storico per il tennis in rosa. Proprio su questi campi abbiamo visto la storica finale tutta italiana tra la Pennetta e la Vinci, ma anche la Naomi Osaka interrompere il dominio della Serena Williams nel ranking mondiale. Proprio dopo il declino delle sorelle Williams in effetti, il trono femminile ha da allora reclamato nomi eccellenti che potessero prendere tutte le luci della ribalta.

Troppo fragile emotivamente però la giappo-americana (anche questa volta uscita tra le lacrime che segnano un problema di fondo da risolvere prima di tornare ai suoi livelli abituali), così come un po’ troppo a corrente alternata la Barty, attuale numero uno del ranking anche per quasi totale assenza di rivali all’altezza. Ma di nuovo, ecco che arrivano gli US Open che non solo ribaltano di nuovo tutte le scale di valori, ma mettono in mostra i giovani talenti che potrebbero (condizionale d’obbligo) essere le nuove divine della racchetta. Emma Raducanu e Leylah Fernandez si affrontano così in una finale naturalmente inedita, che però come non mai offre spunti interessanti.

Una finale Young Adult

Era dal 1999 che in un torneo dello Slam non si vedeva una finale tutta composta da teenagers. Anche allora erano gli US Open, in campo niente meno che Serena Williams e Martina Hingins, con l’americana che inaugurava il suo regno durato poi un ventennio.

19 anni appena compiuti per la Fernandez (proprio tra le vittorie contro la Osaka e la Svitolina), appena 18 e otto mesi per la Raducanu. Ma malgrado la giovanissima età, il tennis che hanno mostrato in questo US Open è davvero degno di nota. Da una parte la precisione a l’anticipo dell’inglese che hanno spazzato via in semifinale la Sakkari (6-1, 6-4 i parziali) e prima di lei tutte le avversarie sulla sua strada con un perentorio 2-0 senza perdere mai nemmeno un set per tutto il torneo.

Dall’altra invece la canadese ha espresso non solo un gioco estremamente aggressivo (caratteristica comune a entrambe), ma anche un controllo del colpo incredibile. al pari di una tenacia che le ha fatto avere la meglio sulla Sabalenka (numero 2 del tabellone) in una partita tiratissima conclusa soltanto al terzo set (7-6, 4-6, 6-4 i parziali). Lo stesso esito con cui aveva conquistato il passaggio del turno contro la Svitolina, la Kerber e la Osaka. Una lottatrice insomma, con tanto talento e un potenziale ancora tutto da coltivare.

Le prime volte di Emma Raducanu

Prima finale in assoluto in un torneo major (ma anche a livello WTA) per la Raducanu, che c’entra l’obiettivo alla sua prima partecipazione nel “maid draw” (il tabellone principale dopo le qualificazioni). Solo altre tre giocatrici c’erano riuscite: Pam Shriver nel 1978, Venus Williams nel 1997 e Bianca Andreescu nel 2019 (unica a riuscire poi anche a vincere il torneo).

L’inglese è anche la più giovane tennista ad arrivare in finale in un torneo del Grande Slam dal 2004 a oggi: allora fu Maria Sharapova in quel di Wimbledon, che si aggiudicò il torneo contro la Serena Williams (per 2-0).

Ma la lista delle “prime volte” non è ancora finita. Perché Emma è anche la prima tennista britannica a centrare la finale di un torneo della Slam dal lontano 1997, quando Virginia Wade arrivò all’ultima sfida di Wimbledon, nonché la seconda in assoluto a conquistarsi la finale agli US Open (nell’era Open almeno) dopo la stessa Wade (nel 1968).

Questo a sottolineare quanto la sua prestazione sia decisamente sopra le righe, anche in campo mondiale, visto che è solo la seconda tennista della storia ad arrivare in finale partendo fuori dalla Top100 del ranking WTA (prima di lei Kim Clijsters che vinse nel 2009).

Infine sempre la Raducanu, è la prima ad arrivare in finale senza perdere nemmeno un set da quando l’impresa riuscì ad Angelique Kerber nel 2016.

Scusate se è poco, a diciotto anni (e otto mesi).

I numeri della Fernandez

Qualche mese di differenza a volte può essere decisivo.

Lo è per i record degli almanacchi di certo, ma anche in termini di esperienza probabilmente. La canadese in effetti ha qualche torneo maggiore in più sulle gambe e qualche posizione in più nel ranking, ma anche per lei ci sarà tutta l’emozione della prima finale in un torneo del Grande Slam.

Non si possono infatti paragonare i due precedenti in tornei del circuito maggiore, come la finale persa contro la Watson ad Acapulco nel 2020 o la vittoria contro la Golubic a Monterrey nel 2021.

Contro la Raducanu determinanti saranno soprattutto i turni in ricezione, visto che in battuta la giovane canadese ha mostrato più di qualche limite: solo il 61% di punti vinti con il servizio contro la Sabalenka, con una prima palla messa dentro solo al 58%. Numeri molto simili anche contro la Svitolina e la Berber, mentre solo contro la Osaka aveva servito decisamente meglio (80% di percentuale in prima e 78% di punti vinti).

Emma Raducanu vs Leylah Fernandez – Dove vederla

L’inedita (e inattesa) finale dello US Open femminile, andrà quindi in scena sabato 11 settembre alle 22 italiane, nel campo dell’Arthur Ashe di New York.

Gli appassionati potranno seguire il match in diretta sui canali di Eurosport 1 ed Eurosport 2, oltre alla possibilità di vedere il tutto in streaming su Eurosport Player e sul canale di Discovery+.